Giaccherini tra i grandi: "Totti e Ibra? Li guardavo in tv"

Calcio
Emanuele Giaccherini, al Cesena da tre stagioni
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Giovane, talentuoso, italiano. Il centrocampista del Cesena ospite a Sky per un giorno racconta l'emozione dell'esordio in serie A: "Sfidare i campioni che ammiravo in tv è motivo d'orgoglio. La Nazionale? Nella vita mai porsi limiti...". LA FOTOGALLERY

di MATTEO VERONESE

Giovane, talentuoso, italiano: Emanuele Giaccherini esordisce in serie A con il "suo" Cesena, col quale ha vissuto due promozioni consecutive, e lo fa senza passare inosservato. All'Olimpico contro la Roma è stato uno dei migliori in campo. Ospite della Casa dello Sport l'aretino, emozionato come al primo giorno di scuola, racconta l'esordio nella massima serie vissuto da protagonista: "L'impatto con la massima serie è durissimo. Esordire all'Olimpico è stata una grande emozione, per fortuna alcuni compagni con più esperienza come Beppe Colucci e Antonioli ci hanno tranquillizzati prima di scendere in campo."

Dovranno riuscirci anche contro il Milan, la squadra
regina del mercato: Ibra, Dinho, Pato e ora anche Robinho. Come si affrontano tutti questi campioni?
"Giocare contro i campioni che fino a due anni fa guardavo in tv è un sogno che si realizza. Per ora la vivo con serenità, l'esordio positivo ci ha dato fiducia, proprio quello di cui avevamo bisogno. Roma, Milan, come Juventus, Inter e tante altre sono squadre difficilissime da affrontare, ma nel calcio non si può mai dire. Se continuiamo a lavorare bene ci può anche stare che si vinca contro il Milan..."

Dalla Lega Pro alla Serie A con la maglia del Cesena. Cosa è cambiato in questi tre anni?
"Sono arrivato a Cesena con grande entusiasmo e tanta voglia di dimostrare il mio valore. Bisoli in questo senso è stato un grande allenatore che mi ha aiutato molto a crescere. L'ambiente è ovviamente al settimo cielo per le due stagioni passate e non ci aspettavamo di cominciare così bene. Può essere una grande iniezione di fiducia, anche perché il campionato prosegue in salita."

Dovesse proseguire come è cominciato si potrebbe anche parlare di Nazionale. Prandelli punta molto sui giovani e sul talento. E' qualcosa a cui pensi?
"No, non ci penso. A questi livelli non posso pensarci. Però ci spero, quello sì. Non mi pongo limiti nella vita: in tre anni sono passato dalla Lega Pro alla Serie A, ora è il momento di dimostrare che posso restare tra i grandi."