Bologna, adesso è ufficiale: Malesani è il nuovo allenatore
Calcio
"Voglio il bel gioco", le prime parole del tecnico. L'anno scorso sulla panchina del Siena, ha firmato per un anno. Subentra a Franco Colomba, esonerato prima del debutto in campionato, che continua nella polemica con la società
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Alberto Malesani è il nuovo tecnico del Bologna. Prende il posto di Franco Colomba, esonerato non senza polemiche pochi giorni prima del debutto stagionale contro l’Inter. A confermarlo il consulente di mercato rossoblu Carmine Longo. Malesani, accompagnato dal suo storico secondo Ezio Sella, ha firmato un contrato dalla durata di un anno. "Sono qui per convincere con il bel gioco". "Ho una forte carica dentro e una voglia tremenda di scendere in campo per dare la mia impronta al Bologna". Obiettivo minimo: "Una salvezza con poche sofferenze. Poi sotto sotto tutti coviamo la voglia di qualcosa di piu"'.
Malesani, neo allenatore rossoblù, ha parlato con i giornalisti anche del suo predecessore Franco Colomba. "Non l'ho sentito, ma gli faccio i complimenti adesso. È stato l'artefice di una grande salvezza l'anno scorso. Quando però non c'è affinità credo sia giusto che si prendano strade diverse. Il Bologna in questo è stato bravo. Sempre di più conta la società e tutti devono seguire le direttive che vengono date". Il tecnico veronese si è detto poi contento di poter allenare una squadra praticamente da inizio stagione: "È quello che piace a me, e da qualche anno non riuscivo a farlo. Ora potrò dare, con il lavoro sul campo, la mia impronta alla squadra".
Il tecnico ha trovato al suo arrivo gli ultimi due rinforzi garantiti dal presidente Porcedda: il centrocampista uruguaiano Diego Perez, protagonista nel mondiale sudafricano, e l’esterno Radovanovic, ex Atalanta. In attacco si punterà sulla coppia Di Vaio – Meggiorini, con lo svedese Ekdal faro del centrocampo, aiutato dai “mastini” Perez e Mudingayi. Cinquantasei anni, Malesani ha occupato in carriera le panchine di Chievo, Fiorentina, Parma, Verona, Panathinaikos, Udinese, Empoli e Siena, nella seconda parte della scorsa stagione. Per lui una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana, tutte e tre vinte con il Parma.
Intanto Franco Colomba non si rassegna alla fine del suo rapporto con il Bologna. Il tecnico toscano respinge le accuse di Longo, che lo accusava di non aver sposato il progetto Bologna. "Non è vero che non avevo sposato il progetto dei giovani. Sono uno a cui piacciono le sfide. All'inizio ho esposto alcune idee. Poi le ho accantonate. Un allenatore per essere forte deve essere difeso e irrobustito dalla società. Ma questo non è successo e nel tempo è andato sempre peggio".
Colomba accusa la società di mancanza di rispetto, svelando un retroscena: “Ad un allenamento mancava un calciatore. Ho chiesto agli altri dove fosse, e mi hanno spiegato che Bernacci stava facendo la borsa per andare via. Le cose le ho sempre sapute dai giocatori o dai giornali”.
Tra Porcedda e Longo Colomba ci tiene comunque a fare un distinguo: “il presidente, a parte ieri sera (quando ha sottolineato come il pareggio contro l’Inter fosse merito dell’allenatore della primavera Paolo Magnani) è sempre stato cordiale, forse dovevamo confrontarci di più” mentre, riferendosi a Longo, “c’è un modo giusto di parlare, e uno scorretto e scurrile”.
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Alberto Malesani è il nuovo tecnico del Bologna. Prende il posto di Franco Colomba, esonerato non senza polemiche pochi giorni prima del debutto stagionale contro l’Inter. A confermarlo il consulente di mercato rossoblu Carmine Longo. Malesani, accompagnato dal suo storico secondo Ezio Sella, ha firmato un contrato dalla durata di un anno. "Sono qui per convincere con il bel gioco". "Ho una forte carica dentro e una voglia tremenda di scendere in campo per dare la mia impronta al Bologna". Obiettivo minimo: "Una salvezza con poche sofferenze. Poi sotto sotto tutti coviamo la voglia di qualcosa di piu"'.
Malesani, neo allenatore rossoblù, ha parlato con i giornalisti anche del suo predecessore Franco Colomba. "Non l'ho sentito, ma gli faccio i complimenti adesso. È stato l'artefice di una grande salvezza l'anno scorso. Quando però non c'è affinità credo sia giusto che si prendano strade diverse. Il Bologna in questo è stato bravo. Sempre di più conta la società e tutti devono seguire le direttive che vengono date". Il tecnico veronese si è detto poi contento di poter allenare una squadra praticamente da inizio stagione: "È quello che piace a me, e da qualche anno non riuscivo a farlo. Ora potrò dare, con il lavoro sul campo, la mia impronta alla squadra".
Il tecnico ha trovato al suo arrivo gli ultimi due rinforzi garantiti dal presidente Porcedda: il centrocampista uruguaiano Diego Perez, protagonista nel mondiale sudafricano, e l’esterno Radovanovic, ex Atalanta. In attacco si punterà sulla coppia Di Vaio – Meggiorini, con lo svedese Ekdal faro del centrocampo, aiutato dai “mastini” Perez e Mudingayi. Cinquantasei anni, Malesani ha occupato in carriera le panchine di Chievo, Fiorentina, Parma, Verona, Panathinaikos, Udinese, Empoli e Siena, nella seconda parte della scorsa stagione. Per lui una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana, tutte e tre vinte con il Parma.
Intanto Franco Colomba non si rassegna alla fine del suo rapporto con il Bologna. Il tecnico toscano respinge le accuse di Longo, che lo accusava di non aver sposato il progetto Bologna. "Non è vero che non avevo sposato il progetto dei giovani. Sono uno a cui piacciono le sfide. All'inizio ho esposto alcune idee. Poi le ho accantonate. Un allenatore per essere forte deve essere difeso e irrobustito dalla società. Ma questo non è successo e nel tempo è andato sempre peggio".
Colomba accusa la società di mancanza di rispetto, svelando un retroscena: “Ad un allenamento mancava un calciatore. Ho chiesto agli altri dove fosse, e mi hanno spiegato che Bernacci stava facendo la borsa per andare via. Le cose le ho sempre sapute dai giocatori o dai giornali”.
Tra Porcedda e Longo Colomba ci tiene comunque a fare un distinguo: “il presidente, a parte ieri sera (quando ha sottolineato come il pareggio contro l’Inter fosse merito dell’allenatore della primavera Paolo Magnani) è sempre stato cordiale, forse dovevamo confrontarci di più” mentre, riferendosi a Longo, “c’è un modo giusto di parlare, e uno scorretto e scurrile”.
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