Inter, qui Benitez: Milan favorito? Lo era anche a Istanbul

Calcio
Rafael Benitez non rinuncia a punzecchiare il Milan alla ripresa delle ostilità
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Una stoccata ai cugini per ripartire, in vista del match contro l'Udinese, con velenoso riferimento alla finale di Champions persa dai rossoneri col suo Liverpool. "Dopo gli impegni con le varie Nazionali, abbiamo 2-3 settimane per lavorare tutti insieme"

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"Tutti parlano del Milan favorito. Il Milan era favorito anche dopo il primo tempo della finale di Istanbul. Poi noi abbiamo cambiato qualcosa...". Una stoccata ai  cugini per ripartire. Rafa Benitez non è José Mourinho ma si diverte come lo Special One a punzecchiare il Milan. A chi sottolinea i grandi acquisti rossoneri, il tecnico spagnolo ricorda la celebre finale di Champions League del 2005. Quando guidava il Liverpool, Benitez gelò ai rigori il diavolo che aveva chiuso in vantaggio per 3-0 i primi 45' di gioco.

Chiuso l'album dei ricordi, l'allenatore nerazzurro si concentra sulla sfida in programma domani contro l'Udinese. "Dopo gli impegni con le varie Nazionali, abbiamo 2-3 settimane per lavorare tutti insieme. Ne abbiamo bisogno per fare passi avanti", dice facendo il punto della situazione. "Periodi come quello appena concluso non sono facili per tutte le grandi squadre che hanno tanti giocatori convocati, ma sappiamo impegni come il Mondiale e le altre gare vanno rispettati -aggiunge-. Abbiamo ha bisogno di tempo, ma allo stesso  tempo dobbiamo vincere. Proveremo a fare entrambe le cose".

Il mercato estivo non ha modificato granché l'organico della squadra. "Abbiamo aspettato per vedere se era possibile acquistare qualche giocatore, poi ho parlato con il presidente Moratti e con  Marco Branca: sappiamo quello che abbiamo fatto e quello che dobbiamo  fare. Ora non ha senso parlare: credo che adesso sia più intelligente parlare del futuro che di quello che è passato", dice Benitez.

"Il presidente Moratti - afferma l'allenatore- ha  fatto dei sacrifici economici per tanti anni consecutivi e, se per questa stagione ha deciso di fermarsi, avrà le sue ragioni. Questa squadra è forte, ha qualità, dobbiamo recuperare la mentalità avuta lo scorso anno. L'abbiamo visto nella gara di Supercoppa contro la Roma e nel secondo tempo dell'esordio in campionato con il Bologna. Con la mentalità giusta, possiamo vincere tutto".

"A me -spiega- piace insegnare e convincere. Penso che le  motivazioni siano qualcosa di intrinseco e rendano tutto più semplice. Bisogna essere convinti di vincere, volerlo fortemente e indipendentemente da chi o da cosa ti dà la forza di farlo. Le vittorie arrivano così, senza il bisogno di avere qualcuno che giorno dopo giorno ti trasmetta motivazioni perché altrimenti svanisce in  fretta".

Un'occhiata in infermeria: "L'allenamento che svolgeremo oggi  pomeriggio ci permetterà di capire la condizione di Maicon. Santon?  Non è al 100 per cento, ma questa settimana ha lavorato molto bene.  Milito? Sono molto tranquillo con lui, è un professionista, è intelligente, per me non è un problema, è solo questione di tempo".