Del Piero ieri, oggi e domani: 17° anno in Serie A
CalcioNuovo traguardo per il capitano della Juve, domenica in campo contro la Samp a 17 anni di distanza da quel 12 settembre '93 quando, subentrando a Ravanelli al 74°, esordì contro il Foggia. E sul web spiega perché "vale la pena fare parte di questa storia"
ALBUM: Juventus - Le novità della stagione 2010-2011
Il tabellone del calciomercato - Fantascudetto
Domenica 12 settembre, nel giorno di Juventus-Sampdoria, Alessandro Del Piero festeggerà i 17 anni in Serie A, in quel pomeriggio di Foggia in cui subentrò a Ravanelli a un quarto d'ora dalla fine. Alla soglia dell'ennesimo primato con la Juve (gol in Serie A, meno uno da Boniperti), commenta sul suo sito.
"Ecco 17 motivi (scelti tra mille) per cui vale la pena essere parte di questa lunga storia".
In ordine inverso:
17) Indossare la maglia bianconera per la prima volta, e non perché l'avessi comprata in una bancarella.
16) Indossare la maglia bianconera per la seconda volta, la terza, la quarta, la seicentotrentasettesima volta e...
15) Ascoltare i tifosi cantare: "Io di te non mi stanco, sarò sempre al tuo fianco, sei la cosa più bella che c'è Alessandro Del Piero olé".
14) Per la rabbia, per le lacrime. Dopo una sconfitta, dopo un infortunio.
13) Essere stato co-protagonista di questo
inizio di telefonata: "Buongiorno Alessandro, come va, è già sveglio?". "No, veramente stavo ancora dormendo". "Bene, allora è il momento che si alzi". Erano le sei del mattino. Dall'altra parte della cornetta c'era l'Avvocato.
12) Seguire con lo sguardo il lancio lungo di Alessandro Orlando, poi smettere di guardare la palla e andare d'istinto con l'esterno destro, al volo, e metterla sotto il sette scavalcando il portiere: 4 dicembre 1994, da 0-2 a 3-2, con il mio gol che sancisce la rimonta (con la Fiorentina, ndr).
11) Segnare il gol che vale il titolo di campioni del mondo per club: 26 novembre 1996, Tokyo, 1-0 all'ottantaduesimo contro il River Plate.
10) Per la mia maglia. Me la sono sudata. Non l'ho mai abbandonata. Il mio nome scritto sopra, solo il mio, da quando esistono le maglie con i nomi? Sono arrivato al momento giusto!
9) Giocare con Antonio, Gianluca, Roberto, Moreno, Fabrizio, Michelangelo, Ciro, Angelo, Giancarlo, Andrea, Dino, Sergio, Jurgen, Paulo, Didier, Zinedine, Filippo, David, Nicola,
Massimo, Alessio, Luca, Vladimir, Attilio, Pietro, Christian, Alen, Raffaele, Michele, Edgar, Manuel, Mauro, Marcelo, Mark, Igor, Lilian, Gigi, Pavel, Fabio, Paolo, Stephen, Zlatan, Puma, Claudio, Jonathan, Emanuele, Patrick, Giorgio, Diego, Ama, Cristiano, Alexander, Hasan, Zdenek, Vincenzo, Cristian, Momo, Sebastian, Alberto, Simone e tutti gli altri....
8) Per il 5 maggio 2002.
7) Per i ventinove scudetti.
6) Per tutte le coppe. 5) Segnare il gol numero 200 con la Juve. Segnarlo contro il Frosinone. Ed essere orgoglioso di averlo segnato contro il Frosinone, in Serie B.
4) Per Gaetano Scirea, per quello che significa, per la Juventus e per chi ama il calcio.
3) Per Giampiero Boniperti, per quello che significa, per la Juventus e per me. 2) Per non dimenticarmi mai da dove sono partito. E grazie a chi sono arrivato fino qui.
1) Per la Juventus di ieri, di oggi. E soprattutto di domani.
Commenta nel forum della Juventus
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Domenica 12 settembre, nel giorno di Juventus-Sampdoria, Alessandro Del Piero festeggerà i 17 anni in Serie A, in quel pomeriggio di Foggia in cui subentrò a Ravanelli a un quarto d'ora dalla fine. Alla soglia dell'ennesimo primato con la Juve (gol in Serie A, meno uno da Boniperti), commenta sul suo sito.
"Ecco 17 motivi (scelti tra mille) per cui vale la pena essere parte di questa lunga storia".
In ordine inverso:
17) Indossare la maglia bianconera per la prima volta, e non perché l'avessi comprata in una bancarella.
16) Indossare la maglia bianconera per la seconda volta, la terza, la quarta, la seicentotrentasettesima volta e...
15) Ascoltare i tifosi cantare: "Io di te non mi stanco, sarò sempre al tuo fianco, sei la cosa più bella che c'è Alessandro Del Piero olé".
14) Per la rabbia, per le lacrime. Dopo una sconfitta, dopo un infortunio.
13) Essere stato co-protagonista di questo
inizio di telefonata: "Buongiorno Alessandro, come va, è già sveglio?". "No, veramente stavo ancora dormendo". "Bene, allora è il momento che si alzi". Erano le sei del mattino. Dall'altra parte della cornetta c'era l'Avvocato.
12) Seguire con lo sguardo il lancio lungo di Alessandro Orlando, poi smettere di guardare la palla e andare d'istinto con l'esterno destro, al volo, e metterla sotto il sette scavalcando il portiere: 4 dicembre 1994, da 0-2 a 3-2, con il mio gol che sancisce la rimonta (con la Fiorentina, ndr).
11) Segnare il gol che vale il titolo di campioni del mondo per club: 26 novembre 1996, Tokyo, 1-0 all'ottantaduesimo contro il River Plate.
10) Per la mia maglia. Me la sono sudata. Non l'ho mai abbandonata. Il mio nome scritto sopra, solo il mio, da quando esistono le maglie con i nomi? Sono arrivato al momento giusto!
9) Giocare con Antonio, Gianluca, Roberto, Moreno, Fabrizio, Michelangelo, Ciro, Angelo, Giancarlo, Andrea, Dino, Sergio, Jurgen, Paulo, Didier, Zinedine, Filippo, David, Nicola,
Massimo, Alessio, Luca, Vladimir, Attilio, Pietro, Christian, Alen, Raffaele, Michele, Edgar, Manuel, Mauro, Marcelo, Mark, Igor, Lilian, Gigi, Pavel, Fabio, Paolo, Stephen, Zlatan, Puma, Claudio, Jonathan, Emanuele, Patrick, Giorgio, Diego, Ama, Cristiano, Alexander, Hasan, Zdenek, Vincenzo, Cristian, Momo, Sebastian, Alberto, Simone e tutti gli altri....
8) Per il 5 maggio 2002.
7) Per i ventinove scudetti.
6) Per tutte le coppe. 5) Segnare il gol numero 200 con la Juve. Segnarlo contro il Frosinone. Ed essere orgoglioso di averlo segnato contro il Frosinone, in Serie B.
4) Per Gaetano Scirea, per quello che significa, per la Juventus e per chi ama il calcio.
3) Per Giampiero Boniperti, per quello che significa, per la Juventus e per me. 2) Per non dimenticarmi mai da dove sono partito. E grazie a chi sono arrivato fino qui.
1) Per la Juventus di ieri, di oggi. E soprattutto di domani.
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