Dopo il caso Bonanni. Quando un fumogeno uccise davvero
CalcioRubina Affronte, 24 anni, figlia di un Pm: secondo le forze dell'ordine avrebbe lanciato lei il fumogeno che alla festa Pd di Torino ha colpito il sindacalista. Era il 28 ottobre '79 quando, all'Olimpico, Vincenzo Paparelli morì per un razzo. LE FOTO
Le foto della contestazione a Bonanni
E' polemica, tre giorni dopo, per il mancato arresto di Rubina Affronte, 24 anni, figlia di un Pm di Prato: secondo le forze dell'ordine, la ragazza avrebbe lanciato il fumogeno che alla festa Pd di Torino ha colpito il sindacalista Raffaele Bonanni. Per fortuna senza gravi conseguenze. La procura di Torino ha difeso la scelta di denunciarla a piede libero.
A fare riflettere, per non dimenticare, è una frase che la Affronte ha pronunciato nei giorni scorsi: "Per il lancio di un fumogeno non è mai morto nessuno". Purtroppo, non è vero, e il mondo dello Sport ricorda bene un drammatico episodio avvenuto a Roma. Durante un derby Lazio-Roma del 28 ottobre '79, colpito da un razzo lanciato dalla curva opposta (quella degli ultras della Roma), muore infatti Vincenzo Paparelli.
Quando venne colpito, stava mangiando un panino con la frittata. La moglie Wanda cercò di estrarre quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Paparelli fu la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era stata un tifoso della Salernitana che, nel 1963, morì in seguito a scontri scoppiati in tribuna con i tifosi del Potenza. Così, giusto per ricordare, appunto.
E' polemica, tre giorni dopo, per il mancato arresto di Rubina Affronte, 24 anni, figlia di un Pm di Prato: secondo le forze dell'ordine, la ragazza avrebbe lanciato il fumogeno che alla festa Pd di Torino ha colpito il sindacalista Raffaele Bonanni. Per fortuna senza gravi conseguenze. La procura di Torino ha difeso la scelta di denunciarla a piede libero.
A fare riflettere, per non dimenticare, è una frase che la Affronte ha pronunciato nei giorni scorsi: "Per il lancio di un fumogeno non è mai morto nessuno". Purtroppo, non è vero, e il mondo dello Sport ricorda bene un drammatico episodio avvenuto a Roma. Durante un derby Lazio-Roma del 28 ottobre '79, colpito da un razzo lanciato dalla curva opposta (quella degli ultras della Roma), muore infatti Vincenzo Paparelli.
Quando venne colpito, stava mangiando un panino con la frittata. La moglie Wanda cercò di estrarre quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Paparelli fu la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era stata un tifoso della Salernitana che, nel 1963, morì in seguito a scontri scoppiati in tribuna con i tifosi del Potenza. Così, giusto per ricordare, appunto.