Il Principe nerazzurro ha ritrovato il gol: doppietta al Bari. "Ringrazio tutti: i compagni, i tifosi e lo staff". Benitez: "Nessuna fuga, il campionato è lungo. Quello che conta è la qualità del gioco. Contento per Diego e per Eto'o". LE FOTO
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Milito - Diego Milito torna a segnare. Un diguno che durava da quattro mesi, dalla doppietta in finale di Champions. Con il Bari è arrivata un'attesa doppietta. "Sono contento. È normale che per un attaccante sia molto importante segnare, ma io sono sempre rimasto tranquillo, anche quando questo non accadeva. In questo momento vorrei ringraziare tantissima gente, tutti i tifosi interisti, i miei compagni e lo staff che mi sono stati sempre vicino".
Continua il Principe: "Può capitare di attraversare dei momenti no, capitano a tutti gli attaccanti dei momenti più o meno brillanti. È difficile spiegare, so solo che se ne esce lavorando, come io ho fatto". E questa doppietta è solo l'inizio: "Spero di non fermarmi più, ma al di là delle mie prestazioni, ciò che conta sono le vittorie dell'intera squadra. Parlare di di fuga? Manca ancora tantissimo tempo, siamo consapevoli che quello attuale sarà un campionato duro".
Benitez - "Non è una fuga, il campionato è lungo, siamo solo all'inizio, ma è sempre meglio essere primi...". Dopo il 4-0 al Bari che riporta l'Inter in testa alla classifica da sola, Rafa Benitez prova a placare facili entusiasmi che possono nascere vedendo la classifica (+5 sul Milan e +8 sulla Roma) dopo quattro giornate. Il tecnico poi ripete quasi come un mantra un concetto a lui molto caro: "Il modulo non fa la differenza, conta la qualità, l'intensità e la mentalità dei giocatori". Per lui più degli schemi e dei numeri conta l'atteggiamento dei suoi giocatori: "Se la mentalità è giusta come lo è stata oggi - spiega il tecnico iberico - la squadra mostra equilibrio, indipendentemente dal risultato".
Benitez è soddisfatto anche perché la vittoria è arrivata contro un avversario che stima molto: "Il Bari è una squadra che gioca un bel calcio, lo abbiamo visto nella prima azione della partita (palo di Almiron dopo venti secondi, ndr), gioca a memoria. Abbiamo molto rispetto per questo avversario e dall'inizio alla fine abbiamo lavorato con la giusta
concentrazione, con un pressing di tutta la squadra". Stasera l'Inter ha ritrovato anche i gol di Milito, che mancavano da sei gare ufficiali, un'eternità per l'argentino. "Lui stava lavorando benissimo per la squadra, anche oggi lo ha fatto, la differenza con le altre partite è che oggi ha fatto gol - spiega Benitez - se lui lavora così farà tanti gol, ha qualità. Sono contento per lui e per Eto'o".
Già, perchè anche la gara con il Bari ha mostrato un Samuel Eto'o in gran forma, di là della doppietta su rigore e dell'assist per il gol del vantaggio. Si è parlato di un duro confronto tra il tecnico e l'attaccante, che a inizio stagione avrebbe chiesto di giocare più vicino alla porta avversaria: "Nessuno scontro - spiega l'allenatore - io lo conosco, a 17 anni era nel settore giovanile del Real. Conosco bene la sua mentalità, ho parlato tanto con lui all'inizio della stagione. L'idea che abbiamo è che può giocare a sinistra o a destra, ma
piu' vicino all'area. Lui preferisce giocare come centravanti, ma oltre a Eto'o abbiamo Sneijder, Milito, Pandev, preferisco avere quattro giocatori di qualita' in campo, e quindi serve che cambino posizione, oggi e a Palermo l'hanno fatto bene".
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Milito - Diego Milito torna a segnare. Un diguno che durava da quattro mesi, dalla doppietta in finale di Champions. Con il Bari è arrivata un'attesa doppietta. "Sono contento. È normale che per un attaccante sia molto importante segnare, ma io sono sempre rimasto tranquillo, anche quando questo non accadeva. In questo momento vorrei ringraziare tantissima gente, tutti i tifosi interisti, i miei compagni e lo staff che mi sono stati sempre vicino".
Continua il Principe: "Può capitare di attraversare dei momenti no, capitano a tutti gli attaccanti dei momenti più o meno brillanti. È difficile spiegare, so solo che se ne esce lavorando, come io ho fatto". E questa doppietta è solo l'inizio: "Spero di non fermarmi più, ma al di là delle mie prestazioni, ciò che conta sono le vittorie dell'intera squadra. Parlare di di fuga? Manca ancora tantissimo tempo, siamo consapevoli che quello attuale sarà un campionato duro".
Benitez - "Non è una fuga, il campionato è lungo, siamo solo all'inizio, ma è sempre meglio essere primi...". Dopo il 4-0 al Bari che riporta l'Inter in testa alla classifica da sola, Rafa Benitez prova a placare facili entusiasmi che possono nascere vedendo la classifica (+5 sul Milan e +8 sulla Roma) dopo quattro giornate. Il tecnico poi ripete quasi come un mantra un concetto a lui molto caro: "Il modulo non fa la differenza, conta la qualità, l'intensità e la mentalità dei giocatori". Per lui più degli schemi e dei numeri conta l'atteggiamento dei suoi giocatori: "Se la mentalità è giusta come lo è stata oggi - spiega il tecnico iberico - la squadra mostra equilibrio, indipendentemente dal risultato".
Benitez è soddisfatto anche perché la vittoria è arrivata contro un avversario che stima molto: "Il Bari è una squadra che gioca un bel calcio, lo abbiamo visto nella prima azione della partita (palo di Almiron dopo venti secondi, ndr), gioca a memoria. Abbiamo molto rispetto per questo avversario e dall'inizio alla fine abbiamo lavorato con la giusta
concentrazione, con un pressing di tutta la squadra". Stasera l'Inter ha ritrovato anche i gol di Milito, che mancavano da sei gare ufficiali, un'eternità per l'argentino. "Lui stava lavorando benissimo per la squadra, anche oggi lo ha fatto, la differenza con le altre partite è che oggi ha fatto gol - spiega Benitez - se lui lavora così farà tanti gol, ha qualità. Sono contento per lui e per Eto'o".
Già, perchè anche la gara con il Bari ha mostrato un Samuel Eto'o in gran forma, di là della doppietta su rigore e dell'assist per il gol del vantaggio. Si è parlato di un duro confronto tra il tecnico e l'attaccante, che a inizio stagione avrebbe chiesto di giocare più vicino alla porta avversaria: "Nessuno scontro - spiega l'allenatore - io lo conosco, a 17 anni era nel settore giovanile del Real. Conosco bene la sua mentalità, ho parlato tanto con lui all'inizio della stagione. L'idea che abbiamo è che può giocare a sinistra o a destra, ma
piu' vicino all'area. Lui preferisce giocare come centravanti, ma oltre a Eto'o abbiamo Sneijder, Milito, Pandev, preferisco avere quattro giocatori di qualita' in campo, e quindi serve che cambino posizione, oggi e a Palermo l'hanno fatto bene".