Rosella Sensi risponde a Totti: "Sei il simbolo di Roma"

Calcio
Illary Blasi esibisce uno striscione in sintonia con le parole di Rosella Sensi
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La lettera di Totti, pubblicata dal Corriere dello Sport, non è piaciuta a Trigoria e alla presidente Sensi che oggi ha deciso di rispondere con lo stesso metodo: "Totti continuerà a dare l'esempio, è il nostro simbolo". Squadra in silenzio stampa

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"Non mi piace leggere che Totti possa anche solo pensare di essere un problema. La verità è che il calcio parlato condiziona il lavoro e noi dobbiamo imparare nel professionismo più qualificato del mondo a saper convivere con tensioni, umori e provocazioni, come con il successo e l'entusiasmo". La lettera di Totti, pubblicata oggi dal Corriere dello Sport, non è piaciuta a Trigoria e alla presidente Sensi che oggi ha deciso di rispondere con lo stesso metodo, ufficializzando il silenzio stampa in casa Roma, come comunicato dal dirigente Montali alla squadra, nello spogliatoio. I giocatori quindi sono avvisati, vietato parlare. E Rosella Sensi nella lettera publlicata sul sito per affrontare la crisi della squadra ha scritto: "La Roma in questi giorni deve sposare solo due concetti: silenzio e fatica. Poi tutti potranno esprimersi sabato 16 ottobre alle 20:45, contro il Genoa all'Olimpico".

"A Totti dico solo che lui è un simbolo della Roma e che continuerà ad esserlo sul campo di gioco e, come capitano, nel dare esempi positivi ai suoi compagni e ai tanti giovani che lo considerano un modello. Totti sarà, spero il piu'tardi possibile, anche un dirigente e per questo mi aspetto da lui un contributo decisivo nel presente e nel futuro".

"Se chi ha il potere di decidere pensa che io sia diventato il problema di questa squadra ha il dovere di dirmelo, affinché possa prendere le mie decisioni", ha scritto il numero 10 nella sua rubrica sul Corriere dello Sport. "Totti sarà, spero il più tardi possibile, anche un dirigente e per questo mi aspetto da lui un contributo decisivo nel presente e nel futuro", dice la Sensi.

Dei presunti contrasti tra Francesco Totti e Claudio Ranieri si è scritto tanto in queste settimane, del ruolo che può ancora ricoprire il numero 10 giallorosso anche, e allora ecco arrivare la risposta del diretto interessato, pronto a tutto per il bene della 'sua' amata Roma. "Da capitano, ribadisco di non voler essere il problema della squadra, e chiunque abbia il potere decisionale in questa società ritiene che io sia diventato un problema di questa squadra, ha il dovere di dirmelo, affinchè io possa prendere le mie decisioni. Non voglio essere un peso per nessuno. Sono sempre stato e sarò sempre disponibile per questa squadra e questi colori, per cercare di sognare i nostri tifosi e di far vincere la nostra Roma".

Totti ricorda che "sono 21 anni che indosso questa maglia, da più di 10 sono il capitano di questa squadra. Ho gioito e ho pianto per i risultati ottenuti, l'ho sempre fatto con lo spirito del primo tifoso e del primo professionista di questa squadra. Da Boskov a Ranieri, con tutti gli allenatori che ho avuto alla Roma e anche quelli delle Nazionali, ho sempre avuto un rapporto leale. Qualsiasi tecnico ha avuto la massima libertà di decidere se farmi giocare o meno e decidere in quale ruolo utilizzarmi per il bene della squadra. Mi sono sempre adattato alle esigenze della squadra, giocando da trequartista, da seconda punta o da prima punta. Anche oggi sono a disposizione dell'allenatore, che ha la massima libertà e autonomia di scegliere l'utilizzo inqualsiasi posizione del campo e per la durata che ritiene più opportuna, senza subire nessuna pressione dal sottoscritto".