Al San Paolo canta il Milan: Robinho-Ibra, Napoli ko 2-1

Calcio
Ibra e Robinho: sono loro i match winner del primo monday-night stagionale
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Nel posticipo dell'8ª giornata i rossoneri passano nel primo tempo con il brasiliano. L'espulsione di Pazienza non scoraggia gli uomini di Mazzarri che giocano alla grande. Lo svedese raddoppia, poi una magia di Lavezzi riapre i giochi, ma non basta. FOTO

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Lavezzi, gol-magia: segna in pallonetto cadendo. LE FOTO

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NAPOLI-MILAN 1-2
22' p.t. Robinho (M), 26' s.t. Ibrahimovic (M), 33' s.t. Lavezzi (N)

Vedi Napoli e poi capisci che puoi vincere lo Scudetto. È da sere come queste che le grandi squadre mettono in cascina i punti che, alla lunga, risulteranno pesanti. Vincere a Napoli, di sera, non è impresa semplice. Vincere a Napoli, poi, per il Milan, era un ricordo lontano quasi 13 anni. Certo, il Napoli, un grande Napoli, ci ha messo del suo: l'espulsione di Pazienza allo scadere del primo tempo (due falli di mano in otto minuti). Il nervosismo finale ha spezzato il ritmo proprio agli uomini di Mazzarri, che avevano sperato di replicare, in fotocopia, la rimonta della scorsa stagione.

Gli uomini del match sono Ibra e Robinho, ma non solo. Abbiati è stato più che super. Nel primo tempo su Lavezzi e nella ripresa su Hamsik gli spettatori gridano al miracolo. Oddo, ripescato dalla panchina al posto di Antonini, ha sfornato i due assist decisivi. La forza della panchina, quindi. Sembra un paradosso: dove non riesce più l'Inter, ci riesce il Milan. E anche la fortuna ci mette lo zampino. Il vantaggio rossonero arriva quando Maggio è a bordo campo, dopo essersi scontrato con Antonini in un terribile scontro di testa. Il milanista esce subito, l'azzurro prova a restare in campo, non ce la fa e proprio quando si fa soccorrere il Milan trova il vantaggio.

Il Napoli è entrato in campo nel momento in cui è andato in svantaggio. Con cuore, coraggio e velocità ha messo in difficoltà il Milan. Che si è affidato a Nesta e alle prodezze di Abbiati, per poi ripartire sfruttando anche l'uomo in più. Lavezzi ha fatto il diavolo a quattro: a tratti è stato imprendibile. Il gol che ha riaperto la partita è stato un prodigio di rara bellezza, un cucchiaio da dentro l'area piccola, da terra. Ma l'assedio finale non è stato fortunato come quello dell'anno scorso. Anche perché il Milan si è potuto aggrappare al solito gol di Ibra. Che in Champions scompare, ma in campionato segna sempre. Ed è sempre decisivo.

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