Il centravanti romeno si pente dell'atto compiuto in occasione dell'ultima sera di libera uscita prima del completo ritorno a disposizione della squadra, "dopo 10 mesi di inferno vissuti ai margini". Sinisa: "Anche io ne ho combinate". IL VIDEO
Sinisa perdona - Mihajlovic ha fatto capire che per Mutu è pronto un posto in squadra. "Devo attenermi alle scelte della società, ma io e la squadra lo vogliamo con noi e siamo tutti con lui. Adrian si sta allenando regolarmente". Poi Mihajlovic ha ammesso: "Anch'io ne ho combinate fuori dal campo quando ero giocatore, è successo a Roma, in piazza di Spagna, presi per il collo un tassista. E qui, allo stadio Franchi, quando giocavo nell' Inter detti uno schiaffo ad un uomo sui 60 anni. Ero in tribuna perché non stavo bene e per tutto il primo tempo quell' uomo mi insultò chiamandomi zingaro, ma un poliziotto che era lì non intervenne. Nell'intervallo reagii con uno schiaffo. A quel punto il poliziotto intervenne per dirmi che non dovevo reagire in quel modo e io gli chiesi perché non avesse impedito a quell'uomo di rivolgermi insulti razzisti".
Gli avvocati no - "Si impone una secca smentita delle dichiarazioni diffuse dal calciatore, e destituite di ogni minimo fondamento, circa la presunta provocazione di cui si sarebbe reso protagonista il mio assistito, Racaj Berat. Non c'è niente di più falso. È stata un'aggressione premeditata, di fronte a molti testimoni, nei confronti di un ragazzo perbene che stava svolgendo il suo lavoro". Lo scrive, in un comunicato, l'avvocato Luca Spaziani che assiste il cameriere di una discoteca di Firenze colpito sabato scorso con pugni e calci dal calciatore della Fiorentina, Adrian Mutu.
Mutu pentito - Non si perdona Adrian, l'aggressione al cameriere a un passo dal suo ritorno in campo proprio non doveva succedere. "Voglio porgere le mie scuse più sincere e profonde alla proprietà, alla società, allo staff tecnico, ai miei compagni e a tutta la tifoseria. Mi rendo conto che quanto accaduto non sarebbe mai dovuto accadere. Non mi perdono, in particolare, di essermi lasciato coinvolgere stupidamente in una lite dalla quale, invece, avrei dovuto rifuggire, tanto più in considerazione del fatto che trascorrevo una serata in compagnia di amici venuti appositamente dalla Romania per festeggiare la loro figlia che il giorno dopo avrei battezzato in una Chiesa Ortodossa di Firenze". Così Adrian Mutu, in una nota affidata all'ANSA, parla della lite avuta sabato notte con un cameriere di un locale notturno al quale ha rotto il setto nasale.
L'appello ai tifosi - "Si trattava dell'ultima sera di 'libera uscita" - spiega Mutu - prima del mio completo ritorno a disposizione della squadra, dopo 10 mesi di inferno vissuti ai margini e, anche per questo, mi pento amaramente di quanto è successo". L'attaccante romeno è anche dispiaciuto per le possibili ripercussioni che il suo comportamento poteva avere sulla squadra. "Non ho dato certo un buon contributo ai miei compagni in un momento molto difficile della stagione ma per fortuna - afferma - loro, e li voglio ringraziare pubblicamente, sono riusciti lo stesso a portare a casa tre punti fondamentali per la nostra classifica, vincendo col Bari. Ora non mi resta che concentrarmi sul campo. La squalifica, finalmente, è finita ed io voglio dare davvero tutto me stesso per questi colori, questa proprietà e questa società che tanto mi hanno dato sempre". Mutu chiude il suo testo con una esortazione: "Confido nella comprensione di tutti".
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Gli avvocati no - "Si impone una secca smentita delle dichiarazioni diffuse dal calciatore, e destituite di ogni minimo fondamento, circa la presunta provocazione di cui si sarebbe reso protagonista il mio assistito, Racaj Berat. Non c'è niente di più falso. È stata un'aggressione premeditata, di fronte a molti testimoni, nei confronti di un ragazzo perbene che stava svolgendo il suo lavoro". Lo scrive, in un comunicato, l'avvocato Luca Spaziani che assiste il cameriere di una discoteca di Firenze colpito sabato scorso con pugni e calci dal calciatore della Fiorentina, Adrian Mutu.
Mutu pentito - Non si perdona Adrian, l'aggressione al cameriere a un passo dal suo ritorno in campo proprio non doveva succedere. "Voglio porgere le mie scuse più sincere e profonde alla proprietà, alla società, allo staff tecnico, ai miei compagni e a tutta la tifoseria. Mi rendo conto che quanto accaduto non sarebbe mai dovuto accadere. Non mi perdono, in particolare, di essermi lasciato coinvolgere stupidamente in una lite dalla quale, invece, avrei dovuto rifuggire, tanto più in considerazione del fatto che trascorrevo una serata in compagnia di amici venuti appositamente dalla Romania per festeggiare la loro figlia che il giorno dopo avrei battezzato in una Chiesa Ortodossa di Firenze". Così Adrian Mutu, in una nota affidata all'ANSA, parla della lite avuta sabato notte con un cameriere di un locale notturno al quale ha rotto il setto nasale.
L'appello ai tifosi - "Si trattava dell'ultima sera di 'libera uscita" - spiega Mutu - prima del mio completo ritorno a disposizione della squadra, dopo 10 mesi di inferno vissuti ai margini e, anche per questo, mi pento amaramente di quanto è successo". L'attaccante romeno è anche dispiaciuto per le possibili ripercussioni che il suo comportamento poteva avere sulla squadra. "Non ho dato certo un buon contributo ai miei compagni in un momento molto difficile della stagione ma per fortuna - afferma - loro, e li voglio ringraziare pubblicamente, sono riusciti lo stesso a portare a casa tre punti fondamentali per la nostra classifica, vincendo col Bari. Ora non mi resta che concentrarmi sul campo. La squalifica, finalmente, è finita ed io voglio dare davvero tutto me stesso per questi colori, questa proprietà e questa società che tanto mi hanno dato sempre". Mutu chiude il suo testo con una esortazione: "Confido nella comprensione di tutti".
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