Agnelli: pronti a riprenderci due scudetti, stimo Moggi

Calcio
Del Piero festeggia il 28° scudetto della Juve. La giustizia sportiva ha stabilito la revoca del titolo 2004-2005 e la non assegnazione di quello 2005-2006 (foto Ansa)
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Continua la battaglia del presidente bianconero per riavere il titolo revocato della stagione 2004-2005 e quello non assegnato del 2006 a seguito dello scandalo Calciopoli. E aggiunge: "Accertata la correttezza del club, agiremo". Nedved nel CdA. IL VIDEO

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"Una volta accertata la correttezza della società negli anni in questione, potremmo avanzare la richiesta di riassegnazione dei titoli. Mi chiedete di andare fino in fondo, vi dico che faremo tutto quello che è possibile per fare chiarezza" ha detto senza mezzi termini Andrea Agnelli nel discorso di apertura dell'assemblea degli azionisti della Juventus, in corso a Torino, in merito a Calciopoli. "Il procedimento giudiziario al Tribunale di Napoli - ha aggiunto il presidente bianconero - è uno dei due aperti. L'altro riguarda l'esposto che abbiamo presentato per la revoca dello scudetto 2006. Abbiamo avuto dalla Federcalcio sufficienti garanzie che a breve avremo una risposta a questo esposto. Attendiamo con fiducia".

La stima per Moggi - "Ho ribadito la mia stima per Moggi, a lui personalmente e anche in maniera pubblica, per il ruolo svolto qui e negli altri club in cui ha lavorato. Noi però ora guardiamo al futuro e oggi la persona di riferimento per l'area sportiva è Beppe Marotta, che ha tutta la mia stima e mi piacerebbe che avesse quella di tutti i sostenitori" ha detto ancora Agnelli a un azionista che gli chiedeva di una possibile collaborazione in futuro con Luciano Moggi. "Un discorso analogo - ha aggiunto il presidente della Juventus - vale per Bettega: lui è sempre stato e sarà una bandiera e siamo fieri che sia stato con noi quasi tutta la sua vita. Aveva assunto un ruolo che aveva responsabilità che erano in conflitto con le scelte che abbiamo fatto e ne abbiamo parlato. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per noi da calciatore e da dirigente ma voglio ribadire la fiducia in Marotta".

Uno stadio di proprietà nel 2011 - Passando al bilancio, Agnelli ha sottolineato che "l'anno appena trascorso avrà ripercussioni sul bilancio. Parleremo a lungo del progetto stadio e della parte commerciale per farvi capire quanta attenzione abbiamo dedicato alla parte dei ricavi. Per quanto riguarda i costi abbiamo lavorato molto sulla rosa e aspettiamo la rivisitazione dell'accordo collettivo per modificare l'ingaggio dei giocatori in un futuro prossimo. L'adeguamento al fair play finanziario, a cui la Juventus ha aderito senza esitazioni e seguito in maniera egregia da Blanc, ci porterà in una posizione di vantaggio competitivo quando le norme entreranno in vigore". Elogi anche per l'ad Blanc in merito alla gestione della questione stadio: "Ha seguito il progetto come fosse un figlio, portandolo a termine e rendendo operativa un'idea che in corso Galileo Ferraris avevamo già in mente nel 1994. Blanc è riuscito nell'impresa e dal 2011 la Juve avrà uno stadio di proprietà, unica squadra in Italia".

Approvato il bilancio e Nedved in Cda -
L'assemblea dei soci della Juventus ha infine approvato il bilancio di esercizio 2009-10, che si è chiuso con una perdita di 11 milioni di euro, a fronte di un utile di 6,6 milioni nell'esercizio precedente. I ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili a quota 240,2 milioni (-0,2 milioni sul 2008-2009) e sono composti principalmente da 'diritti tv e proventi media', che ammontano a 151,4 milioni (il 63,1% del fatturato complessivo). I costi operativi sono cresciuti invece dell'1,2% a 196,5 milioni.    L'assemblea ha approvato anche l'aumento da 7 a 11 del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione e il conseguente ingresso in Cda del direttore generale, Beppe Marotta, di Pavel Nedved, Michele Briamonte e Aldo Mazzia.

Un grazie a Marotta e Del Neri -
"La fiducia in Marotta è totale, così come in Del Neri. Godono di totale autonomia e di responsabilità per operare al meglio". Il presidente ha poi chiarito quali sono stati i termini che hanno portato a rivoluzionare la squadra e la società dopo la scorsa, disastrosa annata: "Abbiamo agito pensando soprattutto di abbassare l'età media e il livello degli ingaggi e ci siamo riusciti - ha aggiunto Agnelli -. Ora la Juventus gioca da Juventus dopo un po' di mesi di ambientamento. Per quanto riguarda il cda c'era bisogno di rinnovamento. Sono fiero del fatto che Pavel abbia accettato di apportare il suo contributo. Lui è un pezzo di Juve, ma ha anche qualità morali per rappresentarla: ha la determinazione e la voglia per non mollare mai".

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