Cassano pentito: "Chiedo scusa a Garrone davanti all'Italia"

Calcio
Antonio Cassano sarebbe pronto a decurtarsi pesantemente l'ingaggio pur di restare in blucerchiato
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La società non si è ancora espressa dopo le scuse di FantAntonio che sarebbe pronto a decurtarsi pesantemente l’ingaggio pur di restare in blucerchiato: "Più di chiedere scusa non so che fare, eppure mi stanno facendo passare per un terrorista". LE FOTO

Bufera in casa Samp: lite tra Cassano e Garrone a Bogliasco

L'album con tutte le foto su Antonio Cassano

La versione di Antonio - "C'è stato un diverbio molto acceso tra me e il presidente: io ho usato toni sbagliati. Gli chiedo scusa davanti a tutta Italia, ma non gli ho mai detto vecchio di m...". Così Antonio Cassano ha chiesto scusa pubblicamente al presidente Garrone dopo quanto successo nei giorni scorsi. "Io voglio assolutamente rimanere alla Sampdoria: l'ho detto, lo ripeto e lo dirò sempre. Voglio chiudere la carriera qui. Più di chiedere scusa non so che fare, eppure mi stanno facendo passare per un terrorista. Mi spiace anche mettere in difficoltà i miei compagni, che non c'entrano nulla. E sono stati molto bravi ieri a ottenere questa importante vittoria".

Il pentimento - Un milione di euro: è quanto è disposto a pagare Antonio Cassano perché la Sampdoria decida di ritirare il deferimento presso il collegio arbitrale della Lega dopo il pesante diverbio con il presidente Garrone, a cui ieri ha ribadito anche le sue scuse. Il giocatore ha fatto sapere al club di volersi decurtare pesantemente l'ingaggio annuale, attualmente di 2 milioni e 700 mila euro, pur di tornare a giocare con la maglia della Sampdoria, ma al momento la società ha deciso di aspettare, valutando anche la richiesta del suo agente Beppe Bozzo di potersi allenare regolarmente a Bogliasco. In realtà, il club aveva già dato la possibilità a Cassano di allenarsi al Mugnaini ma non contemporaneamente al resto della squadra. Il presidente Garrone nel frattempo non ha voluto commentare le scuse pubbliche del giocatore. Al momento resta il silenzio stampa dei tesserati, presidente compreso, fino alla decisione dei giudici della Lega.

Il giudizio di Delneri - "Antonio come giocatore non si discute: l'ho lasciato maturo quando sono andato via da Genova e non capisco cosa sia accaduto ora. Lui ha questa spada che ogni tanto ricade e che può essere un danno, ma come patrimonio tecnico abbiamo il dovere di tutelarlo".

Gigi Delneri si augura che lo strappo tra Cassano e la Samp possa sanarsi: il tecnico della Juventus, ospite di Radio anch'io Lo sport, ha allenato il fantasista barese anche nella parentesi romana e non nasconde il dispiacere per la lite tra il giocatore e il presidente blicerchiato Garrone.

"E' un ragazzo bizzarro - prosegue Delneri -, ma se con lui ho avuto incomprensioni nei primi mesi, poi c'è stato un rapporto intenso. Cassano è un talento naturale, per qualità tecniche e anche fisiche. Io penso, e spero, che il rapporto con la Samp possa ricucirsi. Certo c'è un dato che rimane: il rispetto è fondamentale. Le sue intemperanze sono gravi: se è vero che è andato contro il presidente il rapporto diventa difficile. Penso sia un dovere usare fermezza, ma se c'è una minima possiblità di recupero va messa in pratica". Quanto a un futuro bianconero per Cassano Delneri al momento non lo vede: "Noi siamo a posto così, spero che il suo futuro sia alla Samp".

Infine, Delneri parla della sua Juve: "L'allenatore ha idee, la società permette di metterle in pratica e i giocatori sono i protagonisti. Siamo sulla strada giusta, c'è ancora molto da fare e possiamo lavorare. I giocatori si applicano e mettono a disposizione le loro qualità tecniche e fisiche. Stiamo lavorando per ottenere risultati importanti. Non ci poniamo limiti, mentalmente siamo alla pari con tutti. Abbiamo voglia di crescere e di regalare qualcosa di  importante ai nostri tifosi".

"La Juve - osserva - è operaia come spirito, ma ha qualità tecniche importanti. Giocatori come Krasic, come qualità, nel ruolo di esterno non ci sono. Ma tutti si applicano in tutte le posizioni, c'è grande spirito di adattamento". Il gruppo segue le indicazioni dell'allenatore, che sta plasmando una squadra profondamente rinnovata rispetto alla scorsa stagione. "Il dialogo e il rispetto sono la base di ogni rapporto", dice Del Neri indicando la sua ricetta personale.

"Un tecnico che guida un gruppo di lavoro deve saper ascoltare  e discutere. Quando si parla di scelte, non mi piace dialogare. Ma ho sempre avuto un rapporto con le persone del mio gruppo", aggiunge l'allenatore. Sabato, a San Siro, le telecamere hanno indugiato sulle  chiacchierate in panchina tra Del Neri e Alessandro Del Piero, nella circostanza quasi un consigliere.