La Fiorentina pesca il jolly: Cerci gol, Chievo battuto 1-0
CalcioLa squadra di Mihajlovic trova i tre punti dopo una buona prova. Decide il match l'esterno ex Roma, subentrato a Marchionni. Piegata la resistenza degli uomini di Pioli, che nel finale sfiorano più volte il pareggio. Nel prepartita fischiato l'inno
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FIORENTINA-CHIEVO 1-0
79' Cerci
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Firenze ride, finalmente. È Cerci il coniglio che Mihajlovic estrae dal cilindro e che permette ai viola di sollevarsi. Quota dodici, per la Fiorentina, e metà classifica raggiunta: iniziano i primi timidi segnali di risveglio in casa viola. Un gol che scaccia anche i fantasmi e le polemiche che hanno accompagnato la società di Della Valle durante tutta la settimana.
La Fiorentina, senza Montolivo (che domani si opererà alla caviglia) decide che sono Marchionni e Santana gli uomini che devono rompere la partita. Lo stesso Pioli, terrorizzato dal gioco sugli esterni dei viola, disegna un Chievo inedito, con un 4-3-3 con Moscardelli sacrificato sulla destra. Ma la Fiorentina si accende a sprazzi e paga il prolungato digiuno di gol di Gilardino, che si batte, lotta, ma non trova la porta. Neanche Mutu, pur mostrando tanta voglia e buone intenzioni, non riesce a cambiare la storia della partita, anche per merito di una marcatura a uomo vecchio stampo di Guana.
Sono i cambi sulle fasce a regalare a Mihajlovic i tre punti. Vargas torna in campo nella ripresa e inizia a martellare sulla sinistra. Palle a volontà nell'area di rigore. Poi la sostituzione chiave: fuori un ottimo Marchionni, dentro Cerci. E su una palla lavorata da Gilardino, proprio l'ex giocatore della Roma trova la respinta vincente. I brividi finali per Boruc però non mancano, perché Constant si divora due ottime palle per pareggiare. La traversa di Cerci, invece legittima il successo viola. E così i mugugni diventano in applausi. Applausi che però non cancellano gli stupidi fischi all'inno nazionale (sottofondo di un video sull'Unità d'Italia) che hanno aperto l'incontro.
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Firenze ride, finalmente. È Cerci il coniglio che Mihajlovic estrae dal cilindro e che permette ai viola di sollevarsi. Quota dodici, per la Fiorentina, e metà classifica raggiunta: iniziano i primi timidi segnali di risveglio in casa viola. Un gol che scaccia anche i fantasmi e le polemiche che hanno accompagnato la società di Della Valle durante tutta la settimana.
La Fiorentina, senza Montolivo (che domani si opererà alla caviglia) decide che sono Marchionni e Santana gli uomini che devono rompere la partita. Lo stesso Pioli, terrorizzato dal gioco sugli esterni dei viola, disegna un Chievo inedito, con un 4-3-3 con Moscardelli sacrificato sulla destra. Ma la Fiorentina si accende a sprazzi e paga il prolungato digiuno di gol di Gilardino, che si batte, lotta, ma non trova la porta. Neanche Mutu, pur mostrando tanta voglia e buone intenzioni, non riesce a cambiare la storia della partita, anche per merito di una marcatura a uomo vecchio stampo di Guana.
Sono i cambi sulle fasce a regalare a Mihajlovic i tre punti. Vargas torna in campo nella ripresa e inizia a martellare sulla sinistra. Palle a volontà nell'area di rigore. Poi la sostituzione chiave: fuori un ottimo Marchionni, dentro Cerci. E su una palla lavorata da Gilardino, proprio l'ex giocatore della Roma trova la respinta vincente. I brividi finali per Boruc però non mancano, perché Constant si divora due ottime palle per pareggiare. La traversa di Cerci, invece legittima il successo viola. E così i mugugni diventano in applausi. Applausi che però non cancellano gli stupidi fischi all'inno nazionale (sottofondo di un video sull'Unità d'Italia) che hanno aperto l'incontro.