Benitez: "Situazione difficile, ma io sono tranquillo"
CalcioIl tecnico dell'Inter è più preoccupato per la squadra che per le voci che lo vorrebbero lontano dalla panchina nerazzurra: "Non è il momento di fermarsi, bisogna essere uniti. se vinciamo con Chievo e Twente i problemi si alleggeriscono"
"Vi spiego perché l'Inter non sta più in piedi"
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"Non mi fermo, vado avanti, sono tranquillo, siamo tutti uniti. Non è il momento di fermarci, è il momento di andare avanti. Il presidente sa che è una situazione difficile per gli infortuni. Dobbiamo stare uniti". Rafa Benitez non si sente in bilico sulla panchina dell'Inter. Dopo le critiche per la sconfitta nel derby, il tecnico spagnolo ha ricevuto un attestato di fiducia dal presidente Massimo Moratti.
"Per arrivare a Roma ci sono diverse strade. Per noi, arrivare a Roma significa vincere. E' un cammino che si fa con il lavoro", dice. Il progetto della 'barca Inter' deve fare i conti con un numero impressionante di infortuni. "Se un vogatore si fa male, gli altri devono lavorare di più", afferma il tecnico iberico, costretto a rinunciare ora anche a Coutinho. Il baby brasiliano è out per un guaio muscolare. "Ieri, senza nulla di particolare, ha fatto un contrasto e si è fatto male. Ho visto i giocatori preoccupati. Dobbiamo rimanere uniti, pensiamo ad una partita alla volta. Ora c'è il Chievo, poi il Twente", dice pensando ai prossimi impegni.
E' difficile, però, essere competitivi con una parte della rosa ferma ai box. "Sappiamo che ci sono sempre più ostacoli, sono preoccupato perché perdiamo tanti calciatori per infortuni. Abbiamo fatto tante riunioni. Abbiamo parlato con il medico e con i preparatori atletici, stiamo facendo un lavoro di prevenzione ancor più intenso e cerchiamo di analizzare la situazione di ogni calciatore, sapendo che ciascuno ha bisogno di lavoro specifico. Se perdiamo giocatori, gli altri devono fare sempre più sforzi", dice Benitez, che non si sente sotto accusa per l'infermeria affollatissima.
"Gli infortuni fanno parte del calcio e, in particolare, fanno parte del calcio italiano. Tanti fattori contribuiscono a determinare questa situazione. Altre squadre di questo livello hanno problemi di questo tipo. L'Inter è la squadra che ha iniziato prima di tutti la stagione, lo stress fisico e psicologico si paga - dice Benitez -. Quando si parla di lesioni muscolari, non si può parlare di una singola causa". L'ex manager del Liverpool evidenzia la competenza e la preparazione del suo staff.
"Lavoriamo nel calcio da 25 anni con calciatori di questo livello e abbiamo vinto. Sappamo che c'è qualche problema, sappiamo che qualcosa va aggiustato. Se lavoriamo tutti insieme, vinceremo". L'appello alla compattezza vale in campo e fuori. "La squadra ha fatto un grande sfrozo dal punto di vista fisico nel secondo tempo del derby. Ha attaccato, ha pressato: ma lo ha fatto nel modo sbagliato. Quando si vuole vincere a tutti i costi, subentra un po' di ansia - osserva -. La testa deve essere un po' più fredda: in difesa siamo forti, davanti possiamo fare meglio se attacchiamo in un'altra maniera". "Siamo in una situazione di difficoltà e in questi momenti si vedono le grandi squadre: se vinciamo contro il Chievo e poi contro il Twente... nella prossima conferenza stampa non parliamo di problemi", conclude.
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"Non mi fermo, vado avanti, sono tranquillo, siamo tutti uniti. Non è il momento di fermarci, è il momento di andare avanti. Il presidente sa che è una situazione difficile per gli infortuni. Dobbiamo stare uniti". Rafa Benitez non si sente in bilico sulla panchina dell'Inter. Dopo le critiche per la sconfitta nel derby, il tecnico spagnolo ha ricevuto un attestato di fiducia dal presidente Massimo Moratti.
"Per arrivare a Roma ci sono diverse strade. Per noi, arrivare a Roma significa vincere. E' un cammino che si fa con il lavoro", dice. Il progetto della 'barca Inter' deve fare i conti con un numero impressionante di infortuni. "Se un vogatore si fa male, gli altri devono lavorare di più", afferma il tecnico iberico, costretto a rinunciare ora anche a Coutinho. Il baby brasiliano è out per un guaio muscolare. "Ieri, senza nulla di particolare, ha fatto un contrasto e si è fatto male. Ho visto i giocatori preoccupati. Dobbiamo rimanere uniti, pensiamo ad una partita alla volta. Ora c'è il Chievo, poi il Twente", dice pensando ai prossimi impegni.
E' difficile, però, essere competitivi con una parte della rosa ferma ai box. "Sappiamo che ci sono sempre più ostacoli, sono preoccupato perché perdiamo tanti calciatori per infortuni. Abbiamo fatto tante riunioni. Abbiamo parlato con il medico e con i preparatori atletici, stiamo facendo un lavoro di prevenzione ancor più intenso e cerchiamo di analizzare la situazione di ogni calciatore, sapendo che ciascuno ha bisogno di lavoro specifico. Se perdiamo giocatori, gli altri devono fare sempre più sforzi", dice Benitez, che non si sente sotto accusa per l'infermeria affollatissima.
"Gli infortuni fanno parte del calcio e, in particolare, fanno parte del calcio italiano. Tanti fattori contribuiscono a determinare questa situazione. Altre squadre di questo livello hanno problemi di questo tipo. L'Inter è la squadra che ha iniziato prima di tutti la stagione, lo stress fisico e psicologico si paga - dice Benitez -. Quando si parla di lesioni muscolari, non si può parlare di una singola causa". L'ex manager del Liverpool evidenzia la competenza e la preparazione del suo staff.
"Lavoriamo nel calcio da 25 anni con calciatori di questo livello e abbiamo vinto. Sappamo che c'è qualche problema, sappiamo che qualcosa va aggiustato. Se lavoriamo tutti insieme, vinceremo". L'appello alla compattezza vale in campo e fuori. "La squadra ha fatto un grande sfrozo dal punto di vista fisico nel secondo tempo del derby. Ha attaccato, ha pressato: ma lo ha fatto nel modo sbagliato. Quando si vuole vincere a tutti i costi, subentra un po' di ansia - osserva -. La testa deve essere un po' più fredda: in difesa siamo forti, davanti possiamo fare meglio se attacchiamo in un'altra maniera". "Siamo in una situazione di difficoltà e in questi momenti si vedono le grandi squadre: se vinciamo contro il Chievo e poi contro il Twente... nella prossima conferenza stampa non parliamo di problemi", conclude.