Calcio sostenibile: l'energia solare finanzierà la Spal
CalcioIl club ferrarese (Prima Divisione) è pronto a realizzare un parco fotovoltaico che per 30 anni garantirà alla società un vitalizio annuale che annullerà il rischio fallimento, con gli utili vincolati alla gestione sportiva. E' il primo caso in Europa
Gioca a Fantascudetto
di LORENZO LONGHI
da Ferrara
Quando il calcio non è malaffare, doping atletico e finanziario, violenza e tutto quanto può contribuire ad allontanare il pubblico da questo sport, possono anche nascere economie alternative figlie di progetti lungimiranti e talmente virtuosi da apparire in potenza come esempi da seguire. Uno, il primo nel suo campo, lo sta attuando la Spal che, attualmente in Prima Divisione (in classifica è al terzo posto), ha presentato un innovativo progetto di autofinanziamento del club basato sulla realizzazione di un parco fotovoltaico alle porte di Ferrara e finalizzato a garantire la stabilità del futuro finanziario del club per i prossimi venticinque anni. E non è poco, in categorie nelle quali le entrate sono così anemiche da mettere ogni estate gran parte delle società a rischio fallimento: lo sanno bene a Mantova, Arezzo e Rimini, solo per citare gli ultimi casi, ma anche a Ferrara dove i libri contabili del club vennero portati in tribunale nel 2005.
La Spal, questa volta, è davanti a tutti, tramite un’operazione dalla forte valenza economica e finanziaria che porta con sé, a corollario del sostentamento del club, un insieme di aspetti che hanno a che vedere con l’interesse collettivo della sostenibilità ambientale, il recupero di una zona improduttiva della città e la produzione di energia pulita ottenuta da fonti rinnovabili. È questo che il presidente della società, Cesare Butelli, ha voluto dando il la all’attuazione del progetto, la cui effettiva costruzione comincerà a settimane, non appena concluso l’ultimo passo dell’iter autorizzativo necessario. Così, negli ultimi dieci mesi, la Spal prima ha ottenuto il diritto di superficie per 25 anni (più altri cinque in opzione) dell’ampia area di una discarica estinta posta nella zona nord di Ferrara, quindi ha studiato insieme al gruppo energetico bresciano Turra la realizzazione di un parco fotovoltaico che, una volta a regime, con i suoi oltre 63 mila pannelli solari svilupperà una potenza di 14 megawatt immettendo nel mercato energia pulita i cui utili appunto resteranno nelle casse del club esclusivamente per la gestione sportiva, indipendentemente da chi ne sarà in futuro il proprietario. Un vitalizio che per circa 30 anni - il ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico - a partire da metà 2011 porterà al club un “introito considerevole, tale da dare stabilità ai bilanci della società senza esporla a rischi per diversi anni”, stando alle parole degli esponenti del club che hanno presentato l’iniziativa.
Un investimento di circa 50 milioni di euro che sarà ripagato dall’accesso ai contributi previsti dal Nuovo Conto Energia e permetterà, in futuro, alla proprietà della Spal di evitare salassi tramite iniezione di denari necessari al ripianamento di buchi di bilancio derivati da una gestione che, in Lega Pro, espone decine di club al continuo rischio fallimento. La Spal, prima in Italia e in Europa, ha scelto la via di una strada sinora mai battuta: sarà l’apripista di un nuovo calcio sostenibile?
di LORENZO LONGHI
da Ferrara
Quando il calcio non è malaffare, doping atletico e finanziario, violenza e tutto quanto può contribuire ad allontanare il pubblico da questo sport, possono anche nascere economie alternative figlie di progetti lungimiranti e talmente virtuosi da apparire in potenza come esempi da seguire. Uno, il primo nel suo campo, lo sta attuando la Spal che, attualmente in Prima Divisione (in classifica è al terzo posto), ha presentato un innovativo progetto di autofinanziamento del club basato sulla realizzazione di un parco fotovoltaico alle porte di Ferrara e finalizzato a garantire la stabilità del futuro finanziario del club per i prossimi venticinque anni. E non è poco, in categorie nelle quali le entrate sono così anemiche da mettere ogni estate gran parte delle società a rischio fallimento: lo sanno bene a Mantova, Arezzo e Rimini, solo per citare gli ultimi casi, ma anche a Ferrara dove i libri contabili del club vennero portati in tribunale nel 2005.
La Spal, questa volta, è davanti a tutti, tramite un’operazione dalla forte valenza economica e finanziaria che porta con sé, a corollario del sostentamento del club, un insieme di aspetti che hanno a che vedere con l’interesse collettivo della sostenibilità ambientale, il recupero di una zona improduttiva della città e la produzione di energia pulita ottenuta da fonti rinnovabili. È questo che il presidente della società, Cesare Butelli, ha voluto dando il la all’attuazione del progetto, la cui effettiva costruzione comincerà a settimane, non appena concluso l’ultimo passo dell’iter autorizzativo necessario. Così, negli ultimi dieci mesi, la Spal prima ha ottenuto il diritto di superficie per 25 anni (più altri cinque in opzione) dell’ampia area di una discarica estinta posta nella zona nord di Ferrara, quindi ha studiato insieme al gruppo energetico bresciano Turra la realizzazione di un parco fotovoltaico che, una volta a regime, con i suoi oltre 63 mila pannelli solari svilupperà una potenza di 14 megawatt immettendo nel mercato energia pulita i cui utili appunto resteranno nelle casse del club esclusivamente per la gestione sportiva, indipendentemente da chi ne sarà in futuro il proprietario. Un vitalizio che per circa 30 anni - il ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico - a partire da metà 2011 porterà al club un “introito considerevole, tale da dare stabilità ai bilanci della società senza esporla a rischi per diversi anni”, stando alle parole degli esponenti del club che hanno presentato l’iniziativa.
Un investimento di circa 50 milioni di euro che sarà ripagato dall’accesso ai contributi previsti dal Nuovo Conto Energia e permetterà, in futuro, alla proprietà della Spal di evitare salassi tramite iniezione di denari necessari al ripianamento di buchi di bilancio derivati da una gestione che, in Lega Pro, espone decine di club al continuo rischio fallimento. La Spal, prima in Italia e in Europa, ha scelto la via di una strada sinora mai battuta: sarà l’apripista di un nuovo calcio sostenibile?