Perché il calcio si ferma. Tutti i numeri dello sciopero
CalcioCinquemilatrecentottantatre ( 5383) giorni dopo l'unico precedente, i calciatori incroceranno le gambe l'11 e 12 dicembre. Otto i punti del contratto che Figc, Lega e Aic avrebbero dovuto discutere, 2 quelli senza accordo, uno ha fatto saltare il banco
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(5383) cinquemilatrecentoottantatre giorni dopo l'unico precedente il calcio, anzi, i calciatori incroceranno le gambe. Sciopero è stato annunciato, dall'associazione italiana calciatori e sabato 11 dicembre sciopero sarà. Dopo mesi di dibattito la trattativa si è definitvamente arenata. Questione di numeri. Come quelli di cinquemilatrecentoottantatre giorni fa: marzo 1996, quando i calciatori si rifiutarono di scendere in campo dopo l'entrata in vigore della Legge Bosman.
Anche questa volta, di numeri si tratta: 8 sono i punti del contratto che Figc, Lega e Aic avrebbero dovuto discutere. Due quelli senza accordo, ma uno è bastato per far saltare il banco: Il punto 7! Secondo quanto proposto dalla Lega, un allenatore può dividere la squadra in più gruppi distinti di allenamento, per l'Aic i calciatori devono invece essere sempre preparati tutti insieme, senza alcuna discriminazione... si tratta insomma del tanto dibattuto tema dei "fuori rosa".
6, dunque, sono i punti che - nonostante un iniziale scontro - hanno portato a una intesa: numero 1: flessibilità del contratto con eventuale riduzione di ingaggio in caso di retrocessione; 2 e 3: attività extracalcistica e comportamento fuori dal luogo di lavoro dovranno avere un regolamento discusso insieme; 4: cure mediche che i calciatori potranno effettuare dove vorranno ma sempre sotto la supervisione della società d'appartenenza; 5 e 6: provvedimenti disciplinari da quantificare e conseguenti collegi arbitrali - in caso di controversie - da ridefinire. Ma il 7 no! non si discute... e nemmeno per il numero 8, quello relativo ai trasferimenti, per cui i giocatori non potrebbero sottrarsi a parità di condizioni c'è un accordo vero. Dunque 2 punti su 8 sono all'origine dello sciopero: presunto mobbing e trasferimenti. 14 anni, 8 mesi e 26 giorni fa il primo e unico sciopero. Ora di giorni ne restano solo 10 per riaprire la trattativa.
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(5383) cinquemilatrecentoottantatre giorni dopo l'unico precedente il calcio, anzi, i calciatori incroceranno le gambe. Sciopero è stato annunciato, dall'associazione italiana calciatori e sabato 11 dicembre sciopero sarà. Dopo mesi di dibattito la trattativa si è definitvamente arenata. Questione di numeri. Come quelli di cinquemilatrecentoottantatre giorni fa: marzo 1996, quando i calciatori si rifiutarono di scendere in campo dopo l'entrata in vigore della Legge Bosman.
Anche questa volta, di numeri si tratta: 8 sono i punti del contratto che Figc, Lega e Aic avrebbero dovuto discutere. Due quelli senza accordo, ma uno è bastato per far saltare il banco: Il punto 7! Secondo quanto proposto dalla Lega, un allenatore può dividere la squadra in più gruppi distinti di allenamento, per l'Aic i calciatori devono invece essere sempre preparati tutti insieme, senza alcuna discriminazione... si tratta insomma del tanto dibattuto tema dei "fuori rosa".
6, dunque, sono i punti che - nonostante un iniziale scontro - hanno portato a una intesa: numero 1: flessibilità del contratto con eventuale riduzione di ingaggio in caso di retrocessione; 2 e 3: attività extracalcistica e comportamento fuori dal luogo di lavoro dovranno avere un regolamento discusso insieme; 4: cure mediche che i calciatori potranno effettuare dove vorranno ma sempre sotto la supervisione della società d'appartenenza; 5 e 6: provvedimenti disciplinari da quantificare e conseguenti collegi arbitrali - in caso di controversie - da ridefinire. Ma il 7 no! non si discute... e nemmeno per il numero 8, quello relativo ai trasferimenti, per cui i giocatori non potrebbero sottrarsi a parità di condizioni c'è un accordo vero. Dunque 2 punti su 8 sono all'origine dello sciopero: presunto mobbing e trasferimenti. 14 anni, 8 mesi e 26 giorni fa il primo e unico sciopero. Ora di giorni ne restano solo 10 per riaprire la trattativa.