Sciopero calciatori, Facebook insorge: "Vergognatevi"

Calcio
La rabbia dei tifosi per lo sciopero dei calciatori: "Fermiamoci anche noi, ma per tutta la stagione" (foto Ansa)
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Gambe incrociate l'11 e 12 dicembre, i tifosi italiani non ci stanno. Dal web la contro-protesta: "Sono strapagati e si permettono di non giocare. E' lo specchio fedele del nostro Paese". E' c'è chi medita vendetta: "Fermiamoci anche noi tifosi"

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di ALFREDO ALBERICO

Toccategli tutto agli italiani, ma non il pallone. Figuriamoci poi se la macchina dei gol si ferma per uno sciopero, il secondo nella storia dei nostri campionati dopo quello seguito alla Legge Bosman. E allora apriti cielo. I calciatori hanno deciso di incrociare le gambe (11 e 12 dicembre) e sul web, soprattutto dai social network, si alza unanime il grido "Vergnognatevi".

La decisione dell'Assocalciatori non piace ai tifosi, che puntano il dito contro gli stipendi da nababbi delle nostre star pallonare. Considerano cioè inaccettabile che lavoratori strapagati decidano di non scendere in campo per motivi paragonati ad un capriccio. E' il parere condiviso da molti sulla pagina Facebook di Sky Sport.

Ci vanno giù pesante quelli come Nicholas: "Sciopero legittimo, ma non si parli di morale. E' vero che i top player sono contati, i superstipendi sono pochi e la maggior parte dei calciatori delle serie minori prende poco, ma è come se alla Fiat scioperassero i manager invece degli operai...buuuuuuuuuuuu".

Mentre Federico L. individua ben altro nel malcontento dei calciatori sostenendo che tutto questo "è lo specchio del Paese", Lawrence parla di "affronto a tutti gli italiani che per un mese di lavoro prendono neanche duemila euro". C'è da scommetterci, però, che sui duemila euro di cui parla l'utente in molti sarebbero disposti, come si dice, a metterci la firma...

Ai cybernauti interessa poco degli 8 punti del contratto che Federcalcio, Lega Calcio e Aic avrebbero dovuto discutere e che hanno fatto deflagrare la protesta. Inutile spiegare, poi, che solo su sei c'è l'intesa, mentre è il controverso punto 7 ad averla fatta saltare (per la Lega un allenatore può dividere la squadra in più gruppi in allenamento, mentre per l'Aic i calciatori devono essere sempre preparati tutti insieme, senza discriminazione).

Sono ben altri i numeri che attizzano il popolo del pallone: quanti sono i gol fatti e quelli subiti, i punti in classifica, le pagelle, i cartellini gialli e rossi. Di tutto questo per un intero e lunghissimo weekend nessuno sentirà parlare. Un vero dramma, e c'è già chi medita vendetta: "Scioperiamo anche noi tifosi, per tutto il campionato". E' iniziata la contro-protesta, sempre che a stopparla non ci pensi una revoca allo sciopero.

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