Che fine hanno fatto? Bazzani in D, la Merz fa la mamma

Calcio
Momento di relax familiare per Alessia Merz e Fabio Bazzani nella loro casa alle porte di Bologna
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Il 34enne ex bomber di Perugia e Samp felicemente sposato con l'ex velina, che ha lasciato la tv per badare ai loro due figli, non ha ancora appeso gli scarpini al chiodo e gioca con i dilettanti del Mezzolara a due passi dalla sua Bologna. VIDEO E FOTO

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Bazzani e Merz aprone le porte di casa a "Ma che fine hanno fatto?". Le foto

di LUIGI VACCARIELLO
da Zola Predosa (Bologna)

9.30 del mattino. L’appuntamento è fissato a quest’ora, prima Fabio deve accompagnare il piccolo Niccolò al nido. La strada che imbocchiamo, una volta usciti dalla A1 a Casalecchio in direzione Zola Predosa, la “Nuova Bazzanese”, non lascia adito a dubbi: siamo sulla strada, imbiancata dalle nevicate degli ultimi giorni, giusta. Sul campanello campeggiano i loro cognomi. Uno sotto all’altro, in rigoroso ordine alfabetico: Bazzani-Merz. Non due qualunque. Forse l’emblema della coppia che non scoppia (ma non lo diciamo troppo forte, a livello di scaramanzia sembrano due napoletani, ndr) del rinomato binomio calciatore-velina. “Anche se tutti ci credevano poco all’inizio, ma il nostro è stato un autentico colpo di fulmine, ci siamo sposati un anno dopo” ricorda Alessia. “Eravamo in un villaggio in Sardegna c’eravamo appena conosciuti, sai cosa ha fatto il secondo giorno? Andiamo a fare merenda, tutti chiedono frutta o gelato, lei invece la vedo con il menù in mano: ha ordinato un piatto abbondante di spaghetti alle vongole alle 4 del pomeriggio. Mangia il triplo di me” ribatte sorridendo l’ex bomber di Perugia e Samp.

Benvenuti a casa Bazzani-Merz. L’accoglienza è calorosa, nonostante fuori la temperatura sia qualche grado sotto lo Zero, “Volete un caffè?” chiede subito Alessia, da buona padrona di casa. Sposati da 4 anni e mezzo, Fabio e Alessia sono il papà e la mamma di due deliziosi pargoli: Niccolò e Martina, rispettivamente di 4 e 2 anni. Seppure Martina lasci bambole in giro ovunque, che la mamma prontamente si appresta a raccogliere, l’influenza calcistica che ha “costretto” i genitori ad adibire il garage ad una sorta di campetto con tanto di porta ha colpito anche la piccola, come spiega bene Alessia: “Be’, Niccolò ha sempre un pallone tra i piedi (e in casa ce ne sono parecchi, ndr), di conseguenza anche Martina per emulare il fratellino gli corre dietro per giocare a calcio con lui”.

La carriera di Fabio Bazzani è stata costellata da alti e purtroppo anche molti bassi a causa di numerosi e gravi infortuni. “Abbiamo passato più di un ferragosto in Ospedale, ero diventata una sorta di infermiera”, ricorda mestamente Alessia. Un autentico calvario per Fabio che, dopo l’esordio in A con il Perugia fortemente voluto da Cosmi - “Avevo avuto Serse all’Arezzo in C1, fece di tutto per convincere i Gaucci che non ne volevano sapere di affidare la maglia numero 9 in Serie A ad uno che con la Serie A non c’aveva avuto nulla a che fare, mi presero e feci 10 gol, senza rigori, al primo anno” ricorda Fabio – e la Nazionale conquistata a suon di reti con la Samp dei “gemelli del gol” di Flachi e Novellino, iniziò a fare i conti con la malasorte. “Dopo la promozione con la Samp sono stato molto vicino al Milan (Fabio è un tifoso sfegatato rossonero, Alessia una ultrà della Juve, ndr) – ma Garrone e Marotta non se la sentirono di cedermi. Però so che piacevo ad Ancelotti. Poi infortuni su infortuni”.

Alessia lo ascolta con attenzione e ogni tanto lo interrompe, soprattutto quando il marito tira fuori da una scatola un po’ di maglie: “Ha le maglie di qualunque squadra, ma nemmeno una della mia Juve”. Fabio, da buon rossonero rincara la dose: “Non vi dico la gioia che ho provato quando li abbiamo battuti a Manchester in Champions. Comunque se c’è una cosa che non rimpiango degli anni della A sono le richieste di maglie dei miei amici. Ogni partita era un continuo: ‘mi prendi la maglia di questo o di quell’altro…’. In tal senso sono felicissimo di giocare in D, era diventato uno stress pazzesco”.

Appunto, cosa fa adesso il 34enne Fabio Bazzani? “Nell’ultima stagione ho giocato alla Spal dove quest’anno mi avevano proposto di allenare i ragazzini. Ma io avevo ancora voglia di giocare, così sono venuto al Mezzolara (squadra che bazzica in zona playout del girone D di Serie D, ndr) per due ragioni: vista la situazione che attraversa la Lega Pro non avevo voglia di avventurarmi per l’Italia, ma soprattutto volevo avvicinarmi a casa, con due bambini piccoli meglio stare nei paraggi”.

E Alessia Merz (in splendida forma, ndr) di cosa si occupa? “Fabio è un buon papà, (lui la guarda male e le chiede perplesso: “Solo un buon papà con tutto quello che faccio?”, Alessia si ferma, sorride e corregge il tiro). Che dico, eccezionale, accompagna Niccolò al nido, gioca con loro e cambia pure i pannolini (Bazzani tutto soddisfatto si lascia scappare un: “Ah ecco”). Io invece sono una mamma a tempo pieno, ogni tanto faccio qualcosina in tv, ma ti dirò il ruolo di mamma (“ma non sa cucinare” aggiunge Fabio), mi piace”. Il futuro dell’ex bomber di Perugia, Samp e Lazio però, una volta appesi gli scarpini al chiodo, sembra già scritto: l’allenatore. Con il completo benestare di Alessia: “Ce lo vedrei benissimo, lo seguirei allo stadio, in casa non me lo vedo proprio”. Ma il corso di Coverciano e la panchina per Bazzani devono ancora attendere un po’, prima c’è la causa del Mezzolara da perorare e una splendida famiglia a cui badare.

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