Bologna, il mondo capovolto: il basket può salvare il calcio

Calcio
A sinistra il presidente della Virtus Pallacanestro, Claudio Sabatini (Getty Images)
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Claudio Sabatini, presidente della Virtus Pallacanestro, è intenzionato a rilevare il club rossoblù a rischio fallimento: i primi contatti non sono andati a buon fine, ma l'imprenditore non molla l'osso e vuole completare l'acquisto

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Premessa: non è detto che quanto illustrato nelle prossime righe accadrà, né del resto i primi abboccamenti in tal senso possono essere considerati proficui. Eppure, giornalisticamente parlando, anche la sola ipotesi fa notizia, come l’uomo che morde il cane. Il fulcro della questione è quanto sta accadendo a Bologna, dove il domani del club rossoblù è piuttosto fosco (a causa dei guai di Porcedda la società è già stata penalizzata di un punto, rischia una ulteriore penalizzazione di due punti e c’è anche chi teme il fallimento) e l’unico modo per salvare con certezza il futuro è la cessione del club nelle mani di un acquirente che sia disposto ad accollarsi i debiti gestionali che hanno portato alla ingloriosa situazione attuale.

Nel mondo capovolto di Bologna sta accadendo questo: di fatto, una società di basket sta cercando di rilevare il massimo club calcistico cittadino. Per quanto curioso, è proprio così: artefice del tentativo è Claudio Sabatini, imprenditore bolognese patron della Virtus (colui che salvo le Vu nere dal fallimento nel 2004), che ha manifestato interesse “all’acquisizione delle partecipazioni” del sodalizio rossoblù proprio in nome e per conto della Virtus Pallacanestro Bologna. Sabatini, in effetti, si è già mosso nella giornata di giovedì, quando è entrato in contatto con Giovanni Consorte - l’ex presidente di Unipol entrato agli onori delle cronache nel 2005 per la famosa intercettazione della telefonata in cui Piero Fassino, segretario Ds, chiese: “Allora abbiamo una banca?” - la cui società, Intermedia finance, è incaricata di trattare la due diligence in vista della cessione del Bologna. L’incontro è terminato con un nulla di fatto: Intermedia aveva chiesto all’imprenditore “di dimostrare la reale disponibilità di circa 30 milioni di euro che devono essere messi a disposizione in un lasso di tempo molto breve”, scatenando l’ira di Sabatini che ha usato il termine “vergogna” per commentare l’atteggiamento di Intermedia.

Nulla di fatto e, anche se ancora non è detta l’ultima parola ("Non mollo l'osso", ha detto Sabatini), in linea teorica è ancora possibile che a Bologna sia il “povero” basket a salvare l’opulento calcio in crisi. Certo, però, anche la sola ipotesi rappresenta un inedito che la dice lunga sulla crisi economico-finanziaria del calcio attuale.