Galliani: "Ibra era nostro nel 2006". Zlatan: "Voglio tutto"
CalcioL'ad del Milan è soddisfatto per aver portato in rossonero lo svedese: "Ma l'avevamo già preso poi per Calciopoli non se ne fece più nulla". L'attaccante carica i suoi in vista della Roma: "Chiudiamo bene e godiamoci le vacanze. Van Basten? E' leggenda"
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"Vincere tutto, anche la coppa Italia". Questo è l'obiettivo di Zlatan Ibrahimovic, piuttosto fiducioso sulle capacità del Milan: "Sono sicuro che otterremo qualche successo, non ho dubbi". Per lo svedese è importante la sfida di sabato contro la Roma. "Sono concentrato, voglio chiudere ancora più primo: così ci possiamo godere le vacanze di Natale e alla ripresa saremo ancora più carichi". Decisivo, secondo Ibrahimovic, è il ruolo di Massimiliano Allegri. "E' giovane, ha grande voglia, buone idee e vuole giocare un calcio offensivo. E poi - continua Ibrahimovic - non avendo vinto grandi trofei fa di tutto per conquistarli. Dà motivazioni e grinta, è cattivo quando serve, quindi spero che continui così".
L'ex attaccante dell'Inter schiva invece i paragoni con Marco Van Basten. "Li prendo come complimenti, ma lui è una leggenda, non ci si può paragonare - spiega Ibrahimovic -. Spero di fare la storia del Milan come lui. Ma non ci si può paragonare a una leggenda: ognuno ha la sua personalità e le sue caratteristiche".
"Il presidente Berlusconi mi ha chiamato ieri, abbiamo parlato molto di Milan e mi ha detto 'Peccato per Ibra, lo avevamo preso nel 2006 ed è arrivato nel 2010'". A raccontare questo particolare è Adriano Galliani, nel corso dell'intervista di fine anno a Milan Channel. "Peccato per quella estate - continua Galliani - Abbiamo perso 4 anni, quello che è successo (calciopoli, ndr) ci impedì di acquisirlo, l'operazione era praticamente conclusa. Braida era andato nel ritiro della Juve, a Pinzolo ci fu un incontro e l'accordo, poi arrivò calciopoli, la richiesta della B e tutto il resto. Ma nel calcio, come nella vita, i sentimenti alla fine prevalgono e Ibra è arrivato ugualmente da noi".
"Voglio bene a Leonardo perché è stato per anni con me e ha fatto molto bene per tutta la scorsa stagione come allenatore - ha spiegato ancora l'ad rossonero - Aveva qualche idea tecnica che non collimava con quella del nostro presidente, ma la dialettica deve esserci, del resto il presidente esprime le proprie opinioni ma poi lascia ai suoi collaboratori il massimo dell'autonomia. Mi dispiace che ci sia stata qualche incomprensione, che i rapporti non siano più quelli di prima. Peccato perché Leonardo è stato un grande giocatore, ha fatto il dirigente, Fondazione Milan e l'allenatore... Peccato".
Galliani conferma che nella scelta dell'allenatore non manca neanche il confronto con la squadra: "Spesso parlo con i senatori, anche per gli acquisti, anche se a decidere è sempre la società. Ho incontrato un gruppetto di giocatori che hanno condiviso questo tipo di scelta. Mi assumo la responsabilità nel bene o nel male: nel caso di Leonardo, quando sapevamo che Ancelotti sarebbe andato via io dissi a Berlusconi che vedevo bene Leonardo, lui si alzò, mi diede la mano e disse d'accordo. Quest'anno chiesi a Berlusconi di incontrare Allegri, che mi è sempre piaciuto dalla sua prima stagione al Cagliari. Devo ringraziare il presidente del Cagliari, Cellino, che avrebbe potuto bloccarlo e forse per altre società non lo avrebbe lasciato libero e fino a questo momento anche la scelta di Allegri sta pagando".
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"Vincere tutto, anche la coppa Italia". Questo è l'obiettivo di Zlatan Ibrahimovic, piuttosto fiducioso sulle capacità del Milan: "Sono sicuro che otterremo qualche successo, non ho dubbi". Per lo svedese è importante la sfida di sabato contro la Roma. "Sono concentrato, voglio chiudere ancora più primo: così ci possiamo godere le vacanze di Natale e alla ripresa saremo ancora più carichi". Decisivo, secondo Ibrahimovic, è il ruolo di Massimiliano Allegri. "E' giovane, ha grande voglia, buone idee e vuole giocare un calcio offensivo. E poi - continua Ibrahimovic - non avendo vinto grandi trofei fa di tutto per conquistarli. Dà motivazioni e grinta, è cattivo quando serve, quindi spero che continui così".
L'ex attaccante dell'Inter schiva invece i paragoni con Marco Van Basten. "Li prendo come complimenti, ma lui è una leggenda, non ci si può paragonare - spiega Ibrahimovic -. Spero di fare la storia del Milan come lui. Ma non ci si può paragonare a una leggenda: ognuno ha la sua personalità e le sue caratteristiche".
"Il presidente Berlusconi mi ha chiamato ieri, abbiamo parlato molto di Milan e mi ha detto 'Peccato per Ibra, lo avevamo preso nel 2006 ed è arrivato nel 2010'". A raccontare questo particolare è Adriano Galliani, nel corso dell'intervista di fine anno a Milan Channel. "Peccato per quella estate - continua Galliani - Abbiamo perso 4 anni, quello che è successo (calciopoli, ndr) ci impedì di acquisirlo, l'operazione era praticamente conclusa. Braida era andato nel ritiro della Juve, a Pinzolo ci fu un incontro e l'accordo, poi arrivò calciopoli, la richiesta della B e tutto il resto. Ma nel calcio, come nella vita, i sentimenti alla fine prevalgono e Ibra è arrivato ugualmente da noi".
"Voglio bene a Leonardo perché è stato per anni con me e ha fatto molto bene per tutta la scorsa stagione come allenatore - ha spiegato ancora l'ad rossonero - Aveva qualche idea tecnica che non collimava con quella del nostro presidente, ma la dialettica deve esserci, del resto il presidente esprime le proprie opinioni ma poi lascia ai suoi collaboratori il massimo dell'autonomia. Mi dispiace che ci sia stata qualche incomprensione, che i rapporti non siano più quelli di prima. Peccato perché Leonardo è stato un grande giocatore, ha fatto il dirigente, Fondazione Milan e l'allenatore... Peccato".
Galliani conferma che nella scelta dell'allenatore non manca neanche il confronto con la squadra: "Spesso parlo con i senatori, anche per gli acquisti, anche se a decidere è sempre la società. Ho incontrato un gruppetto di giocatori che hanno condiviso questo tipo di scelta. Mi assumo la responsabilità nel bene o nel male: nel caso di Leonardo, quando sapevamo che Ancelotti sarebbe andato via io dissi a Berlusconi che vedevo bene Leonardo, lui si alzò, mi diede la mano e disse d'accordo. Quest'anno chiesi a Berlusconi di incontrare Allegri, che mi è sempre piaciuto dalla sua prima stagione al Cagliari. Devo ringraziare il presidente del Cagliari, Cellino, che avrebbe potuto bloccarlo e forse per altre società non lo avrebbe lasciato libero e fino a questo momento anche la scelta di Allegri sta pagando".
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