Il bomber Di Natale: per l'anno che viene obiettivo 100 gol
CalcioTotò capocannoniere: "Spero di segnare in quantità per portare sempre più in alto l'Udinese". Intanto il traguardo più immediato per l'attaccante napoletano è raggiungere quota cento reti con la maglia bianconera: ne mancano soltanto sei...
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Totò Di Natale non finisce di stupire. E dopo aver trionfato nella classifica cannonieri nella stagione scorsa, segnando ventinove gol, intende proseguire e confermarsi anche nella stagione 2010-2011. Nella storia del calcio italiano, dall'istituzione dei campionati a girone unico, hanno conquistato un bottino personale più pingue solamente pochi specialisti del gol: Nordhal con 35 e 34 reti, Angelillo con 33, Borel con 32, Meazza, Toni e Nyers con 31, John Hansen e ancora Nyers con 30. Insomma, Di Natale si trova in buona compagnia. Punta al bis anche se non vuole sbilanciarsi.
Sempre la storia però dice che sono in pochi coloro che hanno vinto per due anni consecutivi il titolo di miglior bomber - come Borel e Nordhal - o chi ci è riuscito addirittura tre volte (Nielsen, Riva, Boninsegna, Platini, Pruzzo e Signori). La lista potrebbe però allungarsi con il nome del bomber napoletano dell'Udinese, che è già a quota 10 gol in questa stagione.
"Un attaccante è sempre chiamato a segnare - dice Di Natale, che si sta godendo un meritato periodo di riposo con la famiglia - ma più che per soddisfazione personale, per il bene della squadra a cui sono molto legato, come a tutto l'ambiente friulano. Anzi spero di segnare in quantità per portare sempre più in alto l'Udinese".
In ogni caso il traguardo più immediato per l'attaccante napoletano è raggiungere quota cento gol con la maglia bianconera e all'appuntamento mancano solo sei. "In effetti ci tengo a conseguire questo fatidico traguardo - spiega - con l' aiuto della squadra, che mi è sempre stata vicino, potrei farcela. Se chiuderò la carriera a Udine? Certamente - sorride -. L'ho detto più volte, la scorsa estate ho rifiutato il trasferimento alla Juve, voglio onorare il contratto che mi lega al club friulano sino al 2013. Sono grato alla gente friulana, naturalmente alla società per come mi ha accolto, per come mi sta sostenendo. Il mio traguardo? A parte i cento gol, spero di conquistare i fatidici 40 punti poi, una volta raggiunto il primario obiettivo, potremo ancora fare un pensierino a qualcosa di più. Ma stiamo con i piedi in terra - dice - ci mancano ancora diciassette punti per essere salvi".
Rimane sempre aperto il discorso con la Nazionale. Dopo il Mondiale, Cesare Prandelli non lo ha mai chiamato. "Credo sia un capitolo chiuso - dice lui -. Prandelli ha iniziato un nuovo ciclo e credo sia giusto se non modifica i suoi programmi". Ma Totò, in cuor suo, un pensiero lo fa. E se i gol arriveranno anche nella seconda parte del campionato come sono arrivati in questi mesi il ct non potrà non riprenderlo in considerazione.
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Totò Di Natale non finisce di stupire. E dopo aver trionfato nella classifica cannonieri nella stagione scorsa, segnando ventinove gol, intende proseguire e confermarsi anche nella stagione 2010-2011. Nella storia del calcio italiano, dall'istituzione dei campionati a girone unico, hanno conquistato un bottino personale più pingue solamente pochi specialisti del gol: Nordhal con 35 e 34 reti, Angelillo con 33, Borel con 32, Meazza, Toni e Nyers con 31, John Hansen e ancora Nyers con 30. Insomma, Di Natale si trova in buona compagnia. Punta al bis anche se non vuole sbilanciarsi.
Sempre la storia però dice che sono in pochi coloro che hanno vinto per due anni consecutivi il titolo di miglior bomber - come Borel e Nordhal - o chi ci è riuscito addirittura tre volte (Nielsen, Riva, Boninsegna, Platini, Pruzzo e Signori). La lista potrebbe però allungarsi con il nome del bomber napoletano dell'Udinese, che è già a quota 10 gol in questa stagione.
"Un attaccante è sempre chiamato a segnare - dice Di Natale, che si sta godendo un meritato periodo di riposo con la famiglia - ma più che per soddisfazione personale, per il bene della squadra a cui sono molto legato, come a tutto l'ambiente friulano. Anzi spero di segnare in quantità per portare sempre più in alto l'Udinese".
In ogni caso il traguardo più immediato per l'attaccante napoletano è raggiungere quota cento gol con la maglia bianconera e all'appuntamento mancano solo sei. "In effetti ci tengo a conseguire questo fatidico traguardo - spiega - con l' aiuto della squadra, che mi è sempre stata vicino, potrei farcela. Se chiuderò la carriera a Udine? Certamente - sorride -. L'ho detto più volte, la scorsa estate ho rifiutato il trasferimento alla Juve, voglio onorare il contratto che mi lega al club friulano sino al 2013. Sono grato alla gente friulana, naturalmente alla società per come mi ha accolto, per come mi sta sostenendo. Il mio traguardo? A parte i cento gol, spero di conquistare i fatidici 40 punti poi, una volta raggiunto il primario obiettivo, potremo ancora fare un pensierino a qualcosa di più. Ma stiamo con i piedi in terra - dice - ci mancano ancora diciassette punti per essere salvi".
Rimane sempre aperto il discorso con la Nazionale. Dopo il Mondiale, Cesare Prandelli non lo ha mai chiamato. "Credo sia un capitolo chiuso - dice lui -. Prandelli ha iniziato un nuovo ciclo e credo sia giusto se non modifica i suoi programmi". Ma Totò, in cuor suo, un pensiero lo fa. E se i gol arriveranno anche nella seconda parte del campionato come sono arrivati in questi mesi il ct non potrà non riprenderlo in considerazione.
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