Garrone deluso: "Cassano, avevamo investito tanto su di lui"
CalcioIl presidente della Sampdoria si sfoga sul sito ufficiale del club blucerchiato dopo il divorzio dal fantasista barese ora al Milan: "L'ho sempre definito una primadonna e come tale doveva essere trattato, ma gli equilibri si sono rotti"
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Riccardo Garrone, il presidente della Sampdoria, non riesce ancora a smaltire la delusione e l'amarezza per la rottura, sua e del club blucerchiato, con Antonio Cassano. A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno, Garrone ha fatto il punto sul 2010 della squadra in un'intervista pubblicata sul sito ufficiale della società. Intervista dove si sofferma sul divorzio con l'attaccante barese, giunto a Genova nell'estate del 2007 e ora ufficialmente del Milan.
Garrone ricorda come la Samp avesse "investito molto su di lui", non solo "dal punto di vista economico, ma da quello umano". Cassano non potrà mai essere un giocatore come gli altri e Garrone lo sa bene. "L'ho sempre definito una primadonna e come tale doveva essere trattato - spiega - ma se gli equilibri si rompono e si rischia di compromettere la serenità di un gruppo, allora non si può far finta di nulla".
Garrone ricorda come la Samp avesse "rilanciato e coccolato" il giocatore, facendolo sentire "parte integrante della famiglia blucerchiata". Le 'cassanate' non hanno mai preoccupato la presidenza della Samp, che "ogni tanto ha anche chiuso un occhio di fronte ad alcune sue uscite di pista". Con dei punti fermi, però: "Ci sono però delle regole da rispettare, dei limiti che non possono essere valicati", sottolinea Garrone. Limiti che, evidentemente, Cassano ha superato verso la fine della sua avventura blucerchiata. "A tutti noi manca e mancherà Antonio per quanto ci ha saputo regalare sul campo - precisa Garrone - ma io ho il dovere di preservare la serenità e l'integrità dell'intero mondo Sampdoria".
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Garrone ricorda come la Samp avesse "investito molto su di lui", non solo "dal punto di vista economico, ma da quello umano". Cassano non potrà mai essere un giocatore come gli altri e Garrone lo sa bene. "L'ho sempre definito una primadonna e come tale doveva essere trattato - spiega - ma se gli equilibri si rompono e si rischia di compromettere la serenità di un gruppo, allora non si può far finta di nulla".
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