Inter, nel giorno di Leo la scena è tutta di Moratti

Calcio
Il primo giorno di Leo all'Inter
President of Inter Milan, Massimo Moratti, with the new Brazilian coach Leonardo (R) during the team training section at the Appiano Gentile's sportive center, on 29 December 2010, Italy.
ANSA/MATTEO BAZZI

Impressioni dal campo del primo giorno di Leonardo ad Appiano. Il presidente e la sua gioia bambinesca mettono per un attimo in secondo piano l'allenatore, accolto con calore dal pubblico: Moratti entra in campo con la coppa del Mondo e salta con i tifosi

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di Luciano Cremona
da Appiano Gentile (Co)

Il giorno di Leonardo è diventato quello di Massimo Moratti. Della famiglia Moratti, meglio. Perché al presidente dell'Inter, a suo figlio Angelo Mario e a suo nipote luccicavano gli occhi, come nelle giornate più belle per il popolo nerazzurro. La benedizione presidenziale in conferenza stampa ha fatto capire che Benitez non sarebbe potuto restare sulla panchina dell'Inter. Leonardo è una scelta di Moratti: adesso il progetto Inter può ripartire.

Moratti prima di Leonardo. L'allenamento, che doveva iniziare alle 15, è scattato alle 15.20, con l'ingresso trionfante del presidente con la coppa del Mondo, lasciata in dono ai 2.000 tifosi presenti alla Pinetina. Per tutto la giornata la coppa è rimasta ai piedi della tribunetta. Dalla quale sono partiti i cori più significativi, come: "Portaci, portaci, portaci Kakà". Moratti si è inchinato e ha stretto mani. Un presidente così felice e sereno si era visto solo nei giorni dei trionfi nerazzurri. Poi è spuntato Leonardo, accolto da un "Uno di noi, Leonardo uno di noi" che ha catapultato il brasiliano nel mondo Inter.

Accompagnato da Baresi e Bernazzani, Leonardo ha voluto essere presente e vicino ai giocatori sin dall'inizio. Un dialogo con Coutinho, poi con Ranocchia, l'altra faccia nuova nella gelida giornata della Pinetina. Il difensore, che verrà presentato alla riapertura del mercato, il 3 gennaio, è stato da subito affidato a Lucio, con il quale farà coppia. E' stata una sessione classica, non proprio Mourinhana, nonostante i consigli che Leonardo si è fatto dare dallo Special One. Riscaldamento prolungato, torello, poi sfide nelle porticine (mancavano Sneijder ed Eto'o, in permesso, oltre a Biabiany, Mancini e Suazo). La partitella finale si è chiusa sul 2-1 con i gol di Muntari, Pandev e Milito.

Sugli spalti sono spuntate maglie nerazzurre di Kakà. I tifosi, con gruppi organizzati come allo stadio, hanno cantato cori contro il Milan. Una tribunetta così piena non si vedeva dalla sera del primo scudetto di Mourinho, quando la squadra festeggiò, senza giocare, nel ritiro di Appiano. Con Benitez i numeri erano molto lontani da quelli di oggi. Un amore mai sbocciato. Ora il popolo nerazzurro sembra aver ritrovato un condottiero da coccolare. Anche se Leonardo, per ora, non se l'è sentita di rispondere al coro "Chi non salta rossonero è". Per quello c'è tempo.

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