Il Napoli è tornato "normale": 0-0 con la Fiorentina
CalcioA San Cavani non riesce il miracolo, in una gara giocata a ritmi alti in cui mancano solo i gol. Partenza sprint degli uomini di Mazzarri, poi i viola crescono e imbrigliano Pocho e Matador. Il Napoli resta secondo, adesso la Lazio può tentare l'aggancio
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NAPOLI-FIORENTINA 0-0
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Qualcuno lo definiva il risultato perfetto. Quello che scaturisce dalle gare in cui le due squadre si affrontano a viso aperto, annullandosi a vicenda. Napoli e Fiorentina corrono, lottano, non tirano mai indietro la gamba. Ma, alla fine dei conti, quello che manca in una partita tanto intensa è il sale del calcio: il gol.
Cavani resta a digiuno dopo l'abbuffata contro la Juve; Gilardino gioca tanto per i compagni ma non vede mai la porta come dovrebbe, per diventare letale. E così, bagnate le polveri lì davanti, a far bella figura sono soprattutto le retroguardie.
Eppure il Napoli era partito a mille, e per i primi 10' i viola non escono dalla loro metacampo. Pressing asfissiante, ritmi altissimi, grande intensità: è la ricetta con cui Mazzarri spera di sbloccare subito il match, cavalcando ancora l'onda del successo con la Juventus, che ha caricato parecchio l'ambiente. Cavani, però, non si ritrova sulla testa le stesse occasioni e l'infortunio di Grava (al 25', al suo posto Aronica) fa presagire che non sarà una passeggiata. E così la Fiorentina si ritrova, inizia a esplorare anche la metacampo avversaria, fino a macinare gioco, con trame che fanno indispettire Mazzarri e gli impazienti giocatori del Napoli. Il più impreciso risulta proprio quel Sosa che, con la squalifica di Hamsik, aveva un'occasione d'oro per mettersi in luce e deve fare i conti invece con i primi fischi del S.Paolo.
Tanto ritmo, ma poche occasioni, in ogni caso. Pasqual ne crea una affondando sulla sinistra e crossando al centro per Santana, che prende il tempo ad Aronica ma non trova la deviazione vincente, lisciando un pallone invitante. Sul fronte opposto, Cannavaro, a un passo dalla porta, si trova la palla buona sui piedi, ma non riesce a deviarla in rete. La risposta viola nasce da un'intuizione di Santana che dal fondo mette un pallone teso all'altezza del dischetto: a rimorchio giunge puntuale Ljajic, che però spara altissimo.
La musica non cambia nella ripresa: ritmi alti, erba bruciata sulle fasce (dove Maggio e Dossena danno vita a bei duelli con De Silvestri e Pasqual), ma nessun gol. Il S.Paolo prova a trascinare i padroni di casa con tutto il suo entusiasmo, e in tanti attendono i minuti finali, recentemente rinominati "zona Mazzarri", sperando nell'ennesimo colpaccio.
Ma, stavolta, San Cavani non fa il miracolo.
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Qualcuno lo definiva il risultato perfetto. Quello che scaturisce dalle gare in cui le due squadre si affrontano a viso aperto, annullandosi a vicenda. Napoli e Fiorentina corrono, lottano, non tirano mai indietro la gamba. Ma, alla fine dei conti, quello che manca in una partita tanto intensa è il sale del calcio: il gol.
Cavani resta a digiuno dopo l'abbuffata contro la Juve; Gilardino gioca tanto per i compagni ma non vede mai la porta come dovrebbe, per diventare letale. E così, bagnate le polveri lì davanti, a far bella figura sono soprattutto le retroguardie.
Eppure il Napoli era partito a mille, e per i primi 10' i viola non escono dalla loro metacampo. Pressing asfissiante, ritmi altissimi, grande intensità: è la ricetta con cui Mazzarri spera di sbloccare subito il match, cavalcando ancora l'onda del successo con la Juventus, che ha caricato parecchio l'ambiente. Cavani, però, non si ritrova sulla testa le stesse occasioni e l'infortunio di Grava (al 25', al suo posto Aronica) fa presagire che non sarà una passeggiata. E così la Fiorentina si ritrova, inizia a esplorare anche la metacampo avversaria, fino a macinare gioco, con trame che fanno indispettire Mazzarri e gli impazienti giocatori del Napoli. Il più impreciso risulta proprio quel Sosa che, con la squalifica di Hamsik, aveva un'occasione d'oro per mettersi in luce e deve fare i conti invece con i primi fischi del S.Paolo.
Tanto ritmo, ma poche occasioni, in ogni caso. Pasqual ne crea una affondando sulla sinistra e crossando al centro per Santana, che prende il tempo ad Aronica ma non trova la deviazione vincente, lisciando un pallone invitante. Sul fronte opposto, Cannavaro, a un passo dalla porta, si trova la palla buona sui piedi, ma non riesce a deviarla in rete. La risposta viola nasce da un'intuizione di Santana che dal fondo mette un pallone teso all'altezza del dischetto: a rimorchio giunge puntuale Ljajic, che però spara altissimo.
La musica non cambia nella ripresa: ritmi alti, erba bruciata sulle fasce (dove Maggio e Dossena danno vita a bei duelli con De Silvestri e Pasqual), ma nessun gol. Il S.Paolo prova a trascinare i padroni di casa con tutto il suo entusiasmo, e in tanti attendono i minuti finali, recentemente rinominati "zona Mazzarri", sperando nell'ennesimo colpaccio.
Ma, stavolta, San Cavani non fa il miracolo.