Preziosi minaccia: se i tifosi mi fischiano vendo il Genoa
CalcioIl presidente dei rossoblù: "Al primo insulto contro me o la mia famiglia me ne vado. Non meritiamo gli insulti, abbiamo investito molto in questa società e il progetto continua''. E per quanto riguarda il mercato conferma l'arrivo di Konko
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Nel giorno in cui a Genova è ripartito il processo ad Enrico Preziosi per frode sportiva, dopo che il 25 febbraio del 2010 la corte di Cassazione annullò la condanna d'appello, sostenendo l'inutilizzabilità delle intercettazioni in relazione alla partita Genoa-Venezia, oggi il presidente del Genoa si è recato a Pegli. In questo caso, però, il processo, con lo sfogo del numero uno del Grifone non c'entra nulla. C'entrano invece gli insulti rivolti al figlio Fabrizio: "Al primo insulto contro me o la mia famiglia me ne vado e lascio il Genoa. Non meritiamo gli insulti, la mia famiglia ha investito molto in questa società e il progetto continua, anche con gli investimenti negli impianti sportivi. Ma se uno solo insulta anche una volta Fabrizio, a giugno il Genoa è in vendita. Stiamo lavorando per dare sempre maggiore dignità a questo club e ai tifosi seri dico di mandare via questi quattro sciacalli, che a noi non servono. Ci servono quelli in buona fede, che sanno che si può sbagliare mentre i contestatori devono restare a casa, sono pronto a rimborsare gli abbonamenti. Non mi riferisco ai fischi, quelli, se arrivano da chi paga il biglietto, possono essere giustificati".
Preziosi, prima di un faccia faccia con i tifosi sotto la tribuna di Pegli, ha annunciato anche l'arrivo di Konko: in serata infatti ci sarà l'incontro con il suo procuratore: "Arriva tra due giorni, a Genova ha lasciato un ottimo ricordo. Criscito non si muove almeno fino a giugno, nemmeno con le bombe. Mi spiace solo per Sculli, ma ha chiesto di andare via per motivi suoi". Infine ha definito "invenzioni" le voci sul possibile arrivo di Mutu, mentre su Eduardo ha aggiunto:"Se si fa qualcosa, e' nel suo interesse. Ho già parlato con il ragazzo, una soluzione gliela troviamo".
Nel giorno in cui a Genova è ripartito il processo ad Enrico Preziosi per frode sportiva, dopo che il 25 febbraio del 2010 la corte di Cassazione annullò la condanna d'appello, sostenendo l'inutilizzabilità delle intercettazioni in relazione alla partita Genoa-Venezia, oggi il presidente del Genoa si è recato a Pegli. In questo caso, però, il processo, con lo sfogo del numero uno del Grifone non c'entra nulla. C'entrano invece gli insulti rivolti al figlio Fabrizio: "Al primo insulto contro me o la mia famiglia me ne vado e lascio il Genoa. Non meritiamo gli insulti, la mia famiglia ha investito molto in questa società e il progetto continua, anche con gli investimenti negli impianti sportivi. Ma se uno solo insulta anche una volta Fabrizio, a giugno il Genoa è in vendita. Stiamo lavorando per dare sempre maggiore dignità a questo club e ai tifosi seri dico di mandare via questi quattro sciacalli, che a noi non servono. Ci servono quelli in buona fede, che sanno che si può sbagliare mentre i contestatori devono restare a casa, sono pronto a rimborsare gli abbonamenti. Non mi riferisco ai fischi, quelli, se arrivano da chi paga il biglietto, possono essere giustificati".
Preziosi, prima di un faccia faccia con i tifosi sotto la tribuna di Pegli, ha annunciato anche l'arrivo di Konko: in serata infatti ci sarà l'incontro con il suo procuratore: "Arriva tra due giorni, a Genova ha lasciato un ottimo ricordo. Criscito non si muove almeno fino a giugno, nemmeno con le bombe. Mi spiace solo per Sculli, ma ha chiesto di andare via per motivi suoi". Infine ha definito "invenzioni" le voci sul possibile arrivo di Mutu, mentre su Eduardo ha aggiunto:"Se si fa qualcosa, e' nel suo interesse. Ho già parlato con il ragazzo, una soluzione gliela troviamo".