Napoli, Mazzarri: "Bravi, ma non pensiamo allo scudetto"
Calcio
L'allenatore dei partenopei predica calma dopo il 2-0 di Bari, il "Pocho" Lavezzi gli fa eco: "Sì, è vero, aspettiamo che quelli sopra di noi perdano qualche punto, ma dobbiamo innanzitutto pensare a noi"
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"Il Napoli deve continuare così e non pensare ad altro". Walter Mazzarri prova ancora tenere i piedi ben saldi per terra, ma la sua squadra continua a volare come testimonia il 2-0 di Bari. "E' un segnale di crescita, in questa squadra anche chi gioca meno dimostra di essere all'altezza, siamo in corsa su tre competizioni e siamo comunque secondi in classifica - spiega il tecnico partenopeo -. Tutti devono pensare alla squadra e non a se stessi. Avevamo di fronte un avversario che gioca bene, non facile da affrontare, che gioca a calcio anche se sta attraversando una stagione tribolata. Affrontarla sul suo campo non era facile, siamo stati bravi a non farli giocare e a ripartire. Anche se ci abbiamo messo tanto a fare il primo gol e poi a chiudere l'incontro".
Ancora una volta Lavezzi e Cavani hanno risolto la sfida, regalando tre punti pesantissimi al Napoli, per qualche ora a -1 dal Milan. "E' normale che gli attaccanti facciano più gol, ma anche Hamsik che si sacrifica molto ne ha fatti comunque 7. E' normale - insiste Mazzarri - che gli attaccanti beneficino del lavoro della squadra, come in tutte le squadre. Lavezzi? Abbiamo cercato di fargli capire che se fa le sue giocate vicino alla porta ne beneficia".
Anche il Pocho predica calma: "La cosa che per noi conta di più è la vittoria e che la squadra continui a crescere. Diventiamo più squadra ad ogni partita ed è la cosa più importante". L'argentino parla anche della maglia numero 10. "In realtà voglio chiarire questa cosa, era soltanto una cosa che ho raccontato, ma per me non conta tanto, per me stare in campo e giocare è una cosa che mi dà gioia ed è la cosa più importante, anche che vinca la squadra". Ora il Napoli si aspetta una sorpresa da parte del Cesena questa sera contro il Milan. "Noi dobbiamo fare il nostro, gli altri devono giocare. Magari, sì, aspettiamo che quelli che sono sopra di noi perdano qualche punto. Però, dobbiamo innanzitutto pensare solo a noi".
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