Zanetti, Consorte, la Procura: il Bologna ai tempi del caos

Calcio
La felicità di Morandi, Consorte, Zanetti e Baraldi nel giorno dell'insediamento della nuova proprietà. E' passato appena un mese, sembra un secolo (Getty Images)
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Il patron di Segafredo, dimessosi dalla presidenza, è stato ascoltato dal pm Giovannini per le frasi sui conti del club, quindi i Carabinieri hanno acquisito la replica di Intermedia. Mentre la squadra non sembra risentire di penalizzazioni e incertezze

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Non fosse per i tre punti di penalizzazione, la squadra si troverebbe nella metà sinistra della classifica, avendo ottenuto sul campo 28 punti: sono 25, di fatto, abbastanza per essere sufficientemente lontani dalla zona calda. Eppure, nel Bologna ai tempi del caos, non c'è molto da sorridere, nell'ambito di una situazione societaria ed economica davvero difficile da interpretare.

Prima Massimo Zanetti, il signor Segafredo che era divenuto presidente del club lo scorso dicembre, si è dimesso dopo nemmeno un mese assieme all'ad Luca Baraldi, e le sue dichiarazioni sui conti societari (considerati allarmanti e che hanno segnalato maggiori debiti per nove milioni di euro) hanno convinto il pm di Bologna Giovannini ad ascoltare i due dimissionari nell'ambito dell'indagine per appropriazione indebita nei confronti dell'ex presidente Porcedda. Quindi l'intervento di Intermedia Finance di Giovanni Consorte, la banca d'affari che ha trattato la cessione del club, ha convinto i Carabinieri, su mandato del Procura, ad acquisire nella mattinata di mercoledì il comunicato di dieci cartelle con cui Consorte e il nuovo presidente Pavignani replicavano a Zanetti e Baraldi parlando di bilanci a posto. Il tutto per tentare di chiarire quale delle diverse letture dei conti della società fosse la più rispondente al vero, aspetto che anche una società di revisione conti, la Kpmg appositamente incaricata dal club, sta valutando.

Situazioni che lasciano un certo disappunto nella tifoseria, piuttosto sgomenta nel vedere ad intervalli regolari i dirigenti impegnati a dare spiegazioni alla Procura sullo stato di una società che, negli ultimi anni, ne ha viste di tutti i colori mentre, in campo anche grazie al lavoro di Malesani, si sta esprimendo su livelli insperati a inizio stagione. Invece sotto le due Torri si parla d'altro, perché da Joe Tacopina a Rezart Taçi fino a Sergio Porcedda, negli ultimi anni Bologna non s'è fatta mancare nulla fuori dal terreno di gioco, in costante bilico fra acquisizioni bluff e momenti di calma apparente (la gestione Menarini, che pure fece molto discutere per la vicinanza con Luciano Moggi). E meno male che c'è Di Vaio a regalare qualche sorriso…