Mutu pentito: "Vorrei tornare a giocare con la Fiorentina"

Calcio
Adrian Mutu ha chiesto nuovamente scusa alla Fiorentina e vorrebbe tornare a giocare (Getty)
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Il rumeno ha parlato in conferenza stampa chiedendo scusa pubblicamente a tutti per il suo comportamento: "So che ho sbagliato e so che non basta chiedere scusa. Non pretendo nulla ma dovevo a tutti una spiegazione. Mi piacerebbe tornare in campo"

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"Sono consapevole che al prossimo sbaglio la gente si stuferebbe davvero, ne ho combinate tante, e anch'io non ce la faccio più a chiedere scusa. E' come se stessi battendo l'ultimo calcio di rigore. Specie nell'ultimo anno ho fatto tanti errori ma ai Della Valle non chiedo nulla, sono qui perché dovevo a tutti una spiegazione. E per dire che sono pronto a mettermi umilmente a disposizione, a ripartire da zero. Come un nuovo acquisto, un nuovo Mutu". E' durata poco meno di un'ora la conferenza voluta dall'attaccante rumeno per dichiarare il suo pentimento.

Mutu è tornato a parlare dopo la decisione della Fiorentina di metterlo fuori rosa e toglierlo dal mercato italiano per il suo 'ammutinamento' alla vigilia della trasferta di Bologna del 6 gennaio, dopo un incontro fra i dirigenti e il suo manager in trattativa col Cesena. Da allora Mutu si è allenato da solo con un preparatore e la società viola è ricorsa al Collegio Arbitrale (si attendono decisioni): ma in questi giorni, anche per mancanza sul mercato di possibili sostituti, sta lievitando l'ipotesi di un riavvicinamento fra la Fiorentina e Mutu e un suo conseguente reintegro. Fra l'altro il giocatore ha appena lasciato Giovanni Becali che aveva attaccato i Della Valle e il club viola, scegliendo un nuovo agente.

"Chiedere scusa è troppo poco, sono qui per metterci la faccia, come sempre. Ho sbagliato ad andarmene prima della gara di Bologna ma fui mal consigliato dal mio ex procuratore e mi dissocio anche dalle cose dure che lui ha detto sui Della Valle e la società - ha dichiarato l'attaccante che si è presentato da solo davanti a telecamere e taccuini nella sala stampa del Franchi - Mi sono già scusato due settimane fa con Mihajlovic e i compagni di squadra, con loro ho un buon rapporto, so di non essere stato un buon esempio ma in campo ho sempre detto tutto. E 8 giorni fa ho parlato e ho chiesto scusa al presidente Andrea Della Valle, sono legato a lui. Se mi aspetto un intervento del patron Diego? Con lui è più dura - ha sorriso - comunque non mi aspetto nulla. In questa mia decisione di venire a parlare non c'è nulla di concordato, sono qui perché so di aver sbagliato e perché ho sentito l'affetto della gente, non sono più un bambino. Non so cosa accadrà ma almeno ho la coscienza a posto. E posso promettere di fare bene fuori dal campo".

Ma è pronto a dare il suo contributo anche sul terreno di gioco: "Mi sento in debito con tutti, città, società, squadra e allenatore e vorrei sdebitarmi. Voglio tornare a giocare, a segnare, sarei un pazzo se non lo pensassi. E voglio farlo qui, con tutto il rispetto il Cesena non è la Fiorentina. Sono a Firenze da 5 anni e mezzo, non è facile andarsene e io qui sto ancora bene".

Ha glissato invece sulla rissa con il cameriere kosovaro avvenuta a fine ottobre e per cui è ancora in corso un procedimento giudiziario: "E' ancora una questione aperta e comunque non ne voglio parlare perché non c'entra nulla con la Fiorentina".