Scalata alla Roma, arrestato Fioranelli in Austria

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E' stato arrestato l'agente della Fifa colpito da ordine di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta sulla ''scalata'' alla Roma. E intanto esiste un accordo di massima tra i rappresentanti di Unicredit e la cordata Di Benedetto

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Durante le trattative per decidere il futuro della Roma e vicinissimi ad un accordo di massima tra i rappresentanti di Unicredit e la cordata Di Benedetto arriva la notizia che è stato arrestato in Austria Vinicio Fioranelli, l'agente della Fifa colpito da ordine di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta sulla ''scalata'' alla Roma svolta dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pubblico ministero Giorgio Orano. Il gip Donatella Pavone aveva emesso contro di lui e l'avvocato svizzero Volker Flick un ordine di custodia cautelare nei giorni  scorsi ipotizzando per entrambi il reato di aggiotaggio. Flick non è stato ancora rintracciato e si troverebbe in Svizzera.

Nelle prossime ore saranno attivate le procedure per il mandato di arresto europeo allo scopo di trasferire Fioranelli in Italia. Analoghe misure cautelari sono state firmate dal gip Donatella Pavone anche nei riguardi dell'imprenditore Volker Flick e dell'operatore finanziario Elio Ciolini Baccioni, ufficialmente in Svizzera. L'inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Giorgio Orano e affidata al nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza, riguarda la diffusione al mercato di false notizie relative a un ventilato acquisto del pacchetto di controllo della As Roma da parte di una cordata guidata da Fioranelli e Flick. Ciò aveva determinato una sensibile alterazione del prezzo dell'azione As Roma che, alla data del 22 giugno del 2009, segnava un +124% rispetto al valore del titolo prima della notizia. Ieri, per questa vicenda, erano stati perquisiti anche Vittore Pascucci, Alessio Possenti e Robelo Gonzales.

Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno, inoltre, accertato che alcuni degli indagati erano in contatto con un'organizzazione transnazionale specializzata nel mettere a segno truffe ai danni di istituti di credito svizzeri e tedeschi. In particolare, venivano richiesti prestiti o cospicue
linee di credito depositando in garanzia titoli falsi apparentemente emessi dal Ministero del Tesoro degli Stati Uniti e chiamati Boe (International Bill of Exchange). La Guardia di Finanza lo scorso settembre aveva sgominato la banda di truffatori, in tutto otto persone, individuando IBoe per  un importo pari a 565 miliardi di dollari, di cui alcuni sottoposti a sequestro per oltre 80 miliardi di dollari. Gli indagati attraverso mediatori finanziari hanno negoziato i falsi titoli presso numerose banche con sede a Dubai, Malesia, Romania, Monaco e Regno Unito