Che fine hanno fatto? Manitta, un portiere all'università

Calcio
Emanuele Manitta guarda il suo libretto universitario
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Ha lasciato il calcio e a 34 anni vuole laurearsi in Scienze Motorie. L'ex numero uno di Messina, Lecce, Livorno e siena non è pentito della sua scelta: "Alla fine degli studi vorrei insegnare, nella mia carriera ho imparato tanto". FOTO E VIDEO

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Alla vita del calciatore di serie A ha preferito tornare a essere un ragazzo tra i banchi di scuola, o meglio dell'Università di Messina. A 34 anni, quando la carriera di un portiere è nel pieno della maturità psico-fisica, Emanuele Manitta ha detto basta con il calcio: ora l'obiettivo è laurearsi in Scienze Motorie. "Frequento un ramo della facoltà di Medicina - ha spiegato- ho deciso di smettere e non sono pentito. In questa facoltà non si fa solo pratica sportiva ma tanto altro. Un giorno vorrei insegnare, nella mia carriera ho imparato tanto".

Una carriera divisa tra Messina, Napoli, Lecce, Livorno, Siena per citare le più importanti. Da portiere Emanuele ha vissuto tutte le emozioni, compresa quella di segnare un gol in C2 con la maglia del Messina: "E' stato bellissimo, era difficile segnare perché c'era una mischia furibonda - ha detto - ma la palla è passata tra mille gambe ed è finita in rete". L'esordio in serie A è arrivato a 30 anni e con il Siena, a San Siro ha dovuto fronteggiare un certo Kakà su calcio di rigore: "Gli sono andato vicino, ho provato a dirgli qualcosa per distrarlo - ha raccontato - Ma non ci sono riuscito, mi ha fatto gol".

Manitta ha vissuto anche il brutto del calcio, la violenza che lo ha visto sfortunato protagonista in un Cagliari-Messina del 2003 quando un teppista entrato in campo lo ha colpito con un pugno alla nuca: "Ricordo solo il risveglio all'ospedale - ha detto - Non so perché mi è accaduto né ho avuto modo di parlare con questa persona per capire il vero motivo del suo gesto".

Ma adesso la vita è un'altra, l'obiettivo da raggiungere è la laurea e i voti sono sì importanti ma non determinanti: "Qualche volta ho sfiorato un 30 ma non ancora ci sono arrivato, ci proverò". Al traguardo manca ancora un po' di strada e Manitta vuole dimostrare di valere anche al di fuori di un campo da calcio, in una realtà dove gli esami non finiscono mai.