Ranieri: per il bene della Roma ben vengano capitali esteri
CalcioIl tecnico giallorosso alla vigilia del match con il Brescia dice la sua su futuro societario e mercato: "L'importante è avere soldi da spendere. Sulla campagna acquisti non condivido le parole di Pradé, noi non potevamo spendere neanche un centesimo"
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"Non so se l'ingresso di proprietari stranieri possa aiutare la crescita del calcio italiano, credo che l'importante sia avere soldi da spendere come hanno già fatto grossi investitori italiani come Berlusconi e Moratti, che quando sono entrati nel calcio hanno fatto molto bene. E poi abbiamo visto cosa ha fatto il Chelsea in questo mercato di riparazione per il mio amico Ancelotti (il riferimento è all'acquisto dal Liverpool di Fernando Torres per 58 milioni di euro, ndr). Ripeto, l'importante è avere i soldi". Secondo il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, non è tanto il passaporto a stabilire se un imprenditore o una cordata siano più o meno capaci a gestire una società di calcio, quanto piuttosto il portafoglio sui cui possono fare affidamento.
Nel momento in cui il futuro della Roma sembra essere a un bivio (ieri sono state presentate le offerte vincolanti all'acquisto del club giallorosso e, quattro su cinque, provengono dall'estero), Ranieri individua poi altri elementi fondamentali, oltre ai soldi, per poter parlare di una seria proprietà: "Bisogna avere anche le persone giuste al posto giusto. Ben vengano quindi i capitali esteri, una nuova strategia, un modo di lavorare per il bene della Roma". Roma che però nel futuro potrebbe anche non prevedere Ranieri sulla panchina giallorossa (il tecnico e' in scadenza di contratto, ndr): "Se così fosse non sarei rammaricato. Io sono stato chiamato, ho fatto il mio lavoro e non sento alcun rammarico".
"Non do qualcosa in più perché arriva un nuovo acquirente - ha quindi aggiunto Ranieri -. Do il massimo al presidente Sensi, per filosofia di vita do il massimo per tutti, ora per la Roma. Non posso dare di più di quello che sto dando. A 60 anni mettersi in evidenza è un po' difficile. Di me si dovrebbero sapere vita, morte e miracoli, pregi e difetti". Insomma, in attesa di conoscere il proprio futuro, meglio concentrarsi sul presente cercando di portare in bacheca almeno un trofeo (la Roma è ancora in corsa in campionato, Coppa Italia e Champions League): "Le responsabilità le hanno tutti gli allenatori, perché tutti gli allenatori sono chiamati a vincere. Per me è un dovere, la sento come una missione cercare di vincere qualcosa nella Roma, per ringraziare chi mi ha riportato a casa dopo 35 anni".
Nessun colpo di mercato ma il rientro importante di Pizarro e Adriano, in un campionato molto difficile. Il tecnico giallorosso non pensa al calciomercato invernale appena concluso e ai colpi di Inter, Milan e Juve ma alla sua Roma. "Noi siamo ancora concorrenziali, mi auguro che a breve rientri Pizarro, un acquisto notevolissimo, e Adriano, in questa fase che è decisiva. Pizarro sta continuando a fare bene, dovrebbe aggregarsi con noi ad inizio settimana", dice Ranieri che spera che il mercato non abbia penalizzato la Roma. "Loro erano più forti e hanno più soldi da investire. Non condivido le parole di Pradé noi non potevamo spendere neanche un centesimo". Il tecnico vede una lotta molto difficile per il titolo. "Ogni campionato è difficile, l'anno scorso il grosso dispendio di energie psicofisiche dell'Inter ci ha fatto sognare, stavano tanto avanti che hanno rallentato. Questo ho sempre detto che sarebbe stato un campionato molto diverso, con tante squadre in lizza, sicuramente più difficile".
La Roma domani affronterà il Brescia e Ranieri non è detto che riproporrà il modulo a due punte senza Menez. "E' una parentesi e già domani può cambiare qualcosa". Dopo la gara di andata contro il Brescia, Ranieri disse di aver ritrovato la sua Roma, nonostante la sconfitta. "Con il Brescia ho ritrovato la Roma. Io faccio calcoli su quello che sento e vedo. Avevo detto che a Brescia, pur avendo perso, avevo ritrovato la squadra. Ora siamo in lizza per le tre competizioni, loro hanno richiamato il tecnico che li aveva portati in serie A, ma noi dobbiamo vincere, lottare e cercare di rosicchiare punti". L'allenatore della Roma teme comunque cali di concentrazione contro le piccole squadre. "Ci potrebbe essere un abbassamento della concentrazione, ma guai ad abbassare la guardia. Il Brescia sta lottando per la salvezza e farà di tutto per aggredirci, non farci ragionare e partire in contropiede, come ha fatto in casa".
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"Non so se l'ingresso di proprietari stranieri possa aiutare la crescita del calcio italiano, credo che l'importante sia avere soldi da spendere come hanno già fatto grossi investitori italiani come Berlusconi e Moratti, che quando sono entrati nel calcio hanno fatto molto bene. E poi abbiamo visto cosa ha fatto il Chelsea in questo mercato di riparazione per il mio amico Ancelotti (il riferimento è all'acquisto dal Liverpool di Fernando Torres per 58 milioni di euro, ndr). Ripeto, l'importante è avere i soldi". Secondo il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, non è tanto il passaporto a stabilire se un imprenditore o una cordata siano più o meno capaci a gestire una società di calcio, quanto piuttosto il portafoglio sui cui possono fare affidamento.
Nel momento in cui il futuro della Roma sembra essere a un bivio (ieri sono state presentate le offerte vincolanti all'acquisto del club giallorosso e, quattro su cinque, provengono dall'estero), Ranieri individua poi altri elementi fondamentali, oltre ai soldi, per poter parlare di una seria proprietà: "Bisogna avere anche le persone giuste al posto giusto. Ben vengano quindi i capitali esteri, una nuova strategia, un modo di lavorare per il bene della Roma". Roma che però nel futuro potrebbe anche non prevedere Ranieri sulla panchina giallorossa (il tecnico e' in scadenza di contratto, ndr): "Se così fosse non sarei rammaricato. Io sono stato chiamato, ho fatto il mio lavoro e non sento alcun rammarico".
"Non do qualcosa in più perché arriva un nuovo acquirente - ha quindi aggiunto Ranieri -. Do il massimo al presidente Sensi, per filosofia di vita do il massimo per tutti, ora per la Roma. Non posso dare di più di quello che sto dando. A 60 anni mettersi in evidenza è un po' difficile. Di me si dovrebbero sapere vita, morte e miracoli, pregi e difetti". Insomma, in attesa di conoscere il proprio futuro, meglio concentrarsi sul presente cercando di portare in bacheca almeno un trofeo (la Roma è ancora in corsa in campionato, Coppa Italia e Champions League): "Le responsabilità le hanno tutti gli allenatori, perché tutti gli allenatori sono chiamati a vincere. Per me è un dovere, la sento come una missione cercare di vincere qualcosa nella Roma, per ringraziare chi mi ha riportato a casa dopo 35 anni".
Nessun colpo di mercato ma il rientro importante di Pizarro e Adriano, in un campionato molto difficile. Il tecnico giallorosso non pensa al calciomercato invernale appena concluso e ai colpi di Inter, Milan e Juve ma alla sua Roma. "Noi siamo ancora concorrenziali, mi auguro che a breve rientri Pizarro, un acquisto notevolissimo, e Adriano, in questa fase che è decisiva. Pizarro sta continuando a fare bene, dovrebbe aggregarsi con noi ad inizio settimana", dice Ranieri che spera che il mercato non abbia penalizzato la Roma. "Loro erano più forti e hanno più soldi da investire. Non condivido le parole di Pradé noi non potevamo spendere neanche un centesimo". Il tecnico vede una lotta molto difficile per il titolo. "Ogni campionato è difficile, l'anno scorso il grosso dispendio di energie psicofisiche dell'Inter ci ha fatto sognare, stavano tanto avanti che hanno rallentato. Questo ho sempre detto che sarebbe stato un campionato molto diverso, con tante squadre in lizza, sicuramente più difficile".
La Roma domani affronterà il Brescia e Ranieri non è detto che riproporrà il modulo a due punte senza Menez. "E' una parentesi e già domani può cambiare qualcosa". Dopo la gara di andata contro il Brescia, Ranieri disse di aver ritrovato la sua Roma, nonostante la sconfitta. "Con il Brescia ho ritrovato la Roma. Io faccio calcoli su quello che sento e vedo. Avevo detto che a Brescia, pur avendo perso, avevo ritrovato la squadra. Ora siamo in lizza per le tre competizioni, loro hanno richiamato il tecnico che li aveva portati in serie A, ma noi dobbiamo vincere, lottare e cercare di rosicchiare punti". L'allenatore della Roma teme comunque cali di concentrazione contro le piccole squadre. "Ci potrebbe essere un abbassamento della concentrazione, ma guai ad abbassare la guardia. Il Brescia sta lottando per la salvezza e farà di tutto per aggredirci, non farci ragionare e partire in contropiede, come ha fatto in casa".
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