Mercoledì i rossoblù recupereranno la sfida contro i giallorossi sospesa a gennaio a causa della neve. Da allora sono passati meno di 30 giorni, ma le situazioni - di classifica e di morale - dei due club sono molto diverse. Si ripartirà dal minuto 16
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Non è passato nemmeno un mese dall'interruzione di Bologna-Roma dopo 16 minuti, per colpa di quella neve che non smetteva di scendere e imbiancare il Dall'Ara. Ma se sulla squadra della capitale è come se la perturbazione non fosse mai terminata, a Bologna le nubi sono ormai un lontano ricordo, e il sole dei risultati scalda l'avventura del gruppo di Malesani: se non si portasse dietro il triplice fardello della penalizzazione, residuo dei temporali di stagione Porcedda, sarebbe praticamente già salvo, a 35 punti, con un anticipo insperato.
Le ultime vittorie casalinghe con Lazio, Catania e Palermo hanno dato fiducia all'ambiente, così come il pareggio a Udine e il pronto riscatto dopo la debacle in casa della Sampdoria. Ma, proprio a causa di quei maledetti tre punti persi per le inadempienze finanziarie della precedente proprietà, i rossoblù sono obbligati, ancora per un po', a non mollare, partita per partita, procrastinando la tranquillità. Non si respira paura, ma sicurezza, però. Perché "noi siamo nati dalle macerie", aveva ricordato con orgoglio Malesani, domenica, dopo che un improvvisato Paponi aveva schiantato la squadra di Delio Rossi. Come dire: siamo passati in mezzo ad un corridoio di fiamme, abbiamo rischiato di fallire, ormai possiamo far fronte a tutto.
Con questo morale, non fanno tremare più di tanto le numerose assenze, contro i giallorossi. Ai quattro squalificati ereditati dalla partita del 30 gennaio, Perez, Portanova, Moras e Gimenez, si sono aggiunti gli infortuni di Garics ed Ekdal, le non perfette condizioni di Britos e quelle di Meggiorini, uscito zoppicante contro i rosanero, oltre ad un acciaccato Esposito. "Questo però - ha messo in chiaro Gaby Mudingayi, bastione del centrocampo - non dovrà essere un alibi. Noi scenderemo in campo per vincere. Ultimamente tutto ci va bene, perché stiamo lavorando, abbiamo lavorato, e i risultati si vedono".
Il belga di origine congolese è un simbolo. Uno dei veterani che fanno da punto di riferimento ai vari Della Rocca, Ramirez, Rubin, che, anche seguendo l'esempio dei più esperti, stanno crescendo bene. Tanto che, nelle ultime uscite, il Bologna ha vinto e segnato addirittura facendo a meno di Di Vaio fin qui il più decisivo, grazie a Portanova, in un caso, a Paponi contro il Palermo. "Mi fa piacere - era stato il commento di Malesani, con chi glielo faceva notare - perché Marco rimane la nostra punta di diamante, ma vuol dire che ora siamo davvero un gruppo completo".
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Non è passato nemmeno un mese dall'interruzione di Bologna-Roma dopo 16 minuti, per colpa di quella neve che non smetteva di scendere e imbiancare il Dall'Ara. Ma se sulla squadra della capitale è come se la perturbazione non fosse mai terminata, a Bologna le nubi sono ormai un lontano ricordo, e il sole dei risultati scalda l'avventura del gruppo di Malesani: se non si portasse dietro il triplice fardello della penalizzazione, residuo dei temporali di stagione Porcedda, sarebbe praticamente già salvo, a 35 punti, con un anticipo insperato.
Le ultime vittorie casalinghe con Lazio, Catania e Palermo hanno dato fiducia all'ambiente, così come il pareggio a Udine e il pronto riscatto dopo la debacle in casa della Sampdoria. Ma, proprio a causa di quei maledetti tre punti persi per le inadempienze finanziarie della precedente proprietà, i rossoblù sono obbligati, ancora per un po', a non mollare, partita per partita, procrastinando la tranquillità. Non si respira paura, ma sicurezza, però. Perché "noi siamo nati dalle macerie", aveva ricordato con orgoglio Malesani, domenica, dopo che un improvvisato Paponi aveva schiantato la squadra di Delio Rossi. Come dire: siamo passati in mezzo ad un corridoio di fiamme, abbiamo rischiato di fallire, ormai possiamo far fronte a tutto.
Con questo morale, non fanno tremare più di tanto le numerose assenze, contro i giallorossi. Ai quattro squalificati ereditati dalla partita del 30 gennaio, Perez, Portanova, Moras e Gimenez, si sono aggiunti gli infortuni di Garics ed Ekdal, le non perfette condizioni di Britos e quelle di Meggiorini, uscito zoppicante contro i rosanero, oltre ad un acciaccato Esposito. "Questo però - ha messo in chiaro Gaby Mudingayi, bastione del centrocampo - non dovrà essere un alibi. Noi scenderemo in campo per vincere. Ultimamente tutto ci va bene, perché stiamo lavorando, abbiamo lavorato, e i risultati si vedono".
Il belga di origine congolese è un simbolo. Uno dei veterani che fanno da punto di riferimento ai vari Della Rocca, Ramirez, Rubin, che, anche seguendo l'esempio dei più esperti, stanno crescendo bene. Tanto che, nelle ultime uscite, il Bologna ha vinto e segnato addirittura facendo a meno di Di Vaio fin qui il più decisivo, grazie a Portanova, in un caso, a Paponi contro il Palermo. "Mi fa piacere - era stato il commento di Malesani, con chi glielo faceva notare - perché Marco rimane la nostra punta di diamante, ma vuol dire che ora siamo davvero un gruppo completo".
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