Ibra, Boateng, Pato: tre sberle del Milan stendono il Napoli

Calcio
Il Milan ha battuto 3-0 il Napoli nel posticipo della 27.a giornata di Serie A. Ibra sblocca trasformando un dubbio rigore (Foto Ansa)
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I rossoneri si aggiudicano per 3-0 lo scontro al vertice e si portano a +6 dagli azzurri, scivolati al terzo posto (Inter seconda). Pepato pre-partita a distanza tra i presidenti. Berlusconi: "Arbitri comunisti". De Laurentiis: "E' uno showman". LE FOTO

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di ALFREDO ALBERICO

Il Milan batte il Napoli 3-0 nel posticipo della 27.a giornata, consolida il primo posto in classifica e si porta a +6 dai campani. Ad anticipare il calcio d'inizio un minuto di raccoglimento per il tenente Massimo Ranzani ucciso in Afghanistan.

Primo tempo tremendamente noioso. Rischia di essere un flop, dopo tanta attesa, la supersfida che a 21 anni dall'ultimo scudetto del Napoli è tornata ad essere decisiva per la vittoria del campionato. Tutto però cambia nella ripresa, con i rossoneri trasformati e devastanti: Ibrahimovic, Boateng e Pato firmano il tris dei padroni di casa.

Si discuterà molto nelle prossime ore del rigore, piuttosto generoso, che ha permesso ad Ibra di sbloccare il risultato. Una delle immagini più significative della notte di San Siro è l'applauso ironico di Mazzarri all'indirizzo del direttore di gara, Rocchi di Firenze, dopo il presunto fallo di mano di Aronica (48'). "Lasciamo perdere, preferisco non commentare", ha detto il tecnico del Napoli a fine partita.

Arbitri sotto accusa, come sempre. E pensare che a poche ore dall'incontro era stato il premier e presidente rossonero Berlusconi a lanciare l'allarme "arbitri comunisti". Tesi illustrata a pranzo, tra il serio e il faceto, ad alcuni parlamentari del Pdl. E così, dopo i magistrati, ecco spuntare i fischietti di sinistra. Una vera ossessione per Berlusconi, che nell'occasione aveva anche previsto la "vittoria del Milan contro il Sud".

Laconica e stizzita la replica di De Laurentiis, patron del Napoli: "E' uno showman". Per il re dei cinepanettoni, poi, questa non era una partita decisiva in chiave scudetto ("I conti si fanno sempre alla fine"). Sarà, ma almeno delle indicazioni chiare le ha date: il distacco in classifica che è aumentato; il pessimo e inusuale approccio alla gara degli azzurri; le amnesie di tutta la difesa ospite e del centrocampista Gargano. A salvarsi è il solo portiere De Sanctis, prodigioso in almeno due circostanze.

Rigore dubbio a parte, che pure ha il suo peso nell'economia dell'incontro, l'undici di Mazzarri in campo non è proprio sceso. Un incidente di percorso in una stagione comunque strepitosa. Dopo 21 anni, si diceva, questa partita è tornata a mettere in palio punti pesanti per lo scudetto. Rispetto al passato, però, la novità è che Milan e Napoli ora devono fare i conti con il prepotente ritorno dell'Inter. Undici giornate al termine, comincia la volata a tre.

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