Udinese-mania: un Pozzo di talenti da 160 milioni di euro
CalcioGiocatori acquistati dai patron bianconeri spendendo complessivamente meno di 15 milioni hanno oggi un valore dieci volte più alto: è il fenomeno della società più ammirata d'Italia, magistralmente allenata da Guidolin
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E' l'unica squadra imbattuta nel 2011, non perde da dieci gare, capeggia la classifica del ritorno e si candida per un posto tra le prime quattro. E' la squadra che offre il calcio migliore, bello, spettacolare, concreto. Ecco il "fenomeno Udinese" che fa sognare l'intero Friuli e suscita l'ammirazione di tutti. Gran parte del merito dell'escalation del calcio bianconero è di Gino Pozzo, figlio del patron Gianpaolo, consigliere di Lega, che da 16 anni - guarda caso da quando l'Udinese è stabilmente in A - è il "deus ex machina" del club, decide le strategie di mercato a livello italiano e mondiale e si avvale di abili osservatori, dando vita anche a una vasta rete di collaboratori specie in Sud America e in Scandinavia. Nulla gli sfugge: il merito dell'acquisto del "Nino Maravilla" Sanchez è suo, come quello di Cristian Zapata, Gokhan Inler, Medhi Benatia, Pablo Armero; suo era stato il merito di aver portato in Italia i vari Amoroso, Jorgensen, Felipe, Pizarro, Muntari, pagandoli pochi spiccioli, oppure di aver puntato su campioni inespressi come Bierhoff.
Pozzo junior ama vivere nell'ombra anche se stavolta, con il padre impegnato in Spagna, si è visto quasi costretto a spiegare i segreti del "fenomeno Udinese". "Voi lo definite fenomeno - ha detto oggi - ma in realtà è da parecchio tempo che la società lavora in una determinata maniera. L'Udinese di oggi è l'unica squadra in Italia che adotta la filosofia calcistica della Spagna - ha spiegato Gino Pozzo - nel senso che cerchiamo di privilegiare le qualità tecniche che permettono di sviluppare un gioco che fa la differenza. Un po' quello che avviene nel Barcellona che è la squadra numero uno al mondo".
Nessun trionfalismo a Udine, dunque, nemmeno per la sonante vittoria al Barbera: "Quello che si è verificato a Palermo - ha sottolineato Gino - è un fatto eccezionalmente positivo, perché vittorie esterne con un risultato così vistoso non si verificavano da oltre cinquant'anni. Ricordo che qualche anno fa assistetti a un match di Champions tra il Barcellona e il Bayern Monaco; ebbene, dopo 45' i catalani vincevano per 4-0: la tecnica e la velocità avevano surclassato la forza fisica. Noi siamo più aperti al calcio internazionale e mettiamo a disposizione del nostro allenatore elementi con caratteristiche che non possono essere sempre similari, ma tutte tendenti alla qualità anche per il giocatore fisicamente aitante".
Per quanto riguarda la prossima stagione, Gino Pozzo non si è sbilanciato, il "progetto Udinese" dipenderà dal risultato finale. "Un conto - ha precisato - è offrire ai nostri atleti, ed eventualmente a quelli che cercheremo di acquistare, l'opportunità di giocare in Champions, un altro è partecipare all'Europa League o addirittura non entrare in alcuna manifestazione continentale. Noi non obblighiamo alcuno a restare, ma chi deciderà di difendere ancora i colori dell'Udinese dovrà farlo con entusiasmo, come è accaduto quest'anno. Il caso di Di Natale, che ha rifiutato la Juve, è emblematico, il nostro capitano ora si sente gratificato. Noi ci auguriamo di offrire valide prospettive ai nostri atleti perché possano raccogliere ancora soddisfazioni ma, ripeto, oggi è prematuro parlare di chi rimarrà o di chi verrà ceduto. Dipende dal risultato finale e il discorso - ha puntualizzato - vale anche per Alexis Sanchez".
Certo è che sarà difficile trattenere il cileno, il gioiello più prezioso nel forziere bianconero. El Nino Maravilla piace a diversi club e dopo l'esaltante prestazione di Palermo eventuali dubbi sulle sue potenzialità sicuramente sono svaniti. Ma quanto vale il suo cartellino? I Pozzo a gennaio avevano parlato di 30 milioni per intavolare una trattativa, a questo punto a giugno la base d'asta dovrebbe partire da 40 milioni. Per Inler serviranno minimo 15 milioni per sperare che l'Udinese lo liberi, idem per Asamoah, Zapata e Handanovic, non meno di 12 per Isla e Armero. Complessivamente i giocatori dell'Udinese hanno un valore di mercato di 150-160 milioni. E pensare che i Pozzo li avevano acquistati spendendo nemmeno 15 milioni.
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E' l'unica squadra imbattuta nel 2011, non perde da dieci gare, capeggia la classifica del ritorno e si candida per un posto tra le prime quattro. E' la squadra che offre il calcio migliore, bello, spettacolare, concreto. Ecco il "fenomeno Udinese" che fa sognare l'intero Friuli e suscita l'ammirazione di tutti. Gran parte del merito dell'escalation del calcio bianconero è di Gino Pozzo, figlio del patron Gianpaolo, consigliere di Lega, che da 16 anni - guarda caso da quando l'Udinese è stabilmente in A - è il "deus ex machina" del club, decide le strategie di mercato a livello italiano e mondiale e si avvale di abili osservatori, dando vita anche a una vasta rete di collaboratori specie in Sud America e in Scandinavia. Nulla gli sfugge: il merito dell'acquisto del "Nino Maravilla" Sanchez è suo, come quello di Cristian Zapata, Gokhan Inler, Medhi Benatia, Pablo Armero; suo era stato il merito di aver portato in Italia i vari Amoroso, Jorgensen, Felipe, Pizarro, Muntari, pagandoli pochi spiccioli, oppure di aver puntato su campioni inespressi come Bierhoff.
Pozzo junior ama vivere nell'ombra anche se stavolta, con il padre impegnato in Spagna, si è visto quasi costretto a spiegare i segreti del "fenomeno Udinese". "Voi lo definite fenomeno - ha detto oggi - ma in realtà è da parecchio tempo che la società lavora in una determinata maniera. L'Udinese di oggi è l'unica squadra in Italia che adotta la filosofia calcistica della Spagna - ha spiegato Gino Pozzo - nel senso che cerchiamo di privilegiare le qualità tecniche che permettono di sviluppare un gioco che fa la differenza. Un po' quello che avviene nel Barcellona che è la squadra numero uno al mondo".
Nessun trionfalismo a Udine, dunque, nemmeno per la sonante vittoria al Barbera: "Quello che si è verificato a Palermo - ha sottolineato Gino - è un fatto eccezionalmente positivo, perché vittorie esterne con un risultato così vistoso non si verificavano da oltre cinquant'anni. Ricordo che qualche anno fa assistetti a un match di Champions tra il Barcellona e il Bayern Monaco; ebbene, dopo 45' i catalani vincevano per 4-0: la tecnica e la velocità avevano surclassato la forza fisica. Noi siamo più aperti al calcio internazionale e mettiamo a disposizione del nostro allenatore elementi con caratteristiche che non possono essere sempre similari, ma tutte tendenti alla qualità anche per il giocatore fisicamente aitante".
Per quanto riguarda la prossima stagione, Gino Pozzo non si è sbilanciato, il "progetto Udinese" dipenderà dal risultato finale. "Un conto - ha precisato - è offrire ai nostri atleti, ed eventualmente a quelli che cercheremo di acquistare, l'opportunità di giocare in Champions, un altro è partecipare all'Europa League o addirittura non entrare in alcuna manifestazione continentale. Noi non obblighiamo alcuno a restare, ma chi deciderà di difendere ancora i colori dell'Udinese dovrà farlo con entusiasmo, come è accaduto quest'anno. Il caso di Di Natale, che ha rifiutato la Juve, è emblematico, il nostro capitano ora si sente gratificato. Noi ci auguriamo di offrire valide prospettive ai nostri atleti perché possano raccogliere ancora soddisfazioni ma, ripeto, oggi è prematuro parlare di chi rimarrà o di chi verrà ceduto. Dipende dal risultato finale e il discorso - ha puntualizzato - vale anche per Alexis Sanchez".
Certo è che sarà difficile trattenere il cileno, il gioiello più prezioso nel forziere bianconero. El Nino Maravilla piace a diversi club e dopo l'esaltante prestazione di Palermo eventuali dubbi sulle sue potenzialità sicuramente sono svaniti. Ma quanto vale il suo cartellino? I Pozzo a gennaio avevano parlato di 30 milioni per intavolare una trattativa, a questo punto a giugno la base d'asta dovrebbe partire da 40 milioni. Per Inler serviranno minimo 15 milioni per sperare che l'Udinese lo liberi, idem per Asamoah, Zapata e Handanovic, non meno di 12 per Isla e Armero. Complessivamente i giocatori dell'Udinese hanno un valore di mercato di 150-160 milioni. E pensare che i Pozzo li avevano acquistati spendendo nemmeno 15 milioni.
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