Inter, Ambrogino d'Oro da cognata a cognato: ti siamo grati
CalcioIl sindaco di Milano Letizia Moratti consegna a Massimo, presidente nerazzurro, il riconoscimento cittadino per la straordinaria stagione 2010, quella del centenario. Una pergamena-ricordo sarà consegnata anche all'ex tecnico Mourinho LA GALLERY
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Non era mai stata tanto affollata la sala Alessi di Palazzo Marino, dove nel pomeriggio il sindaco di Milano Letizia Moratti ha consegnato all'Inter l'Ambrogino d'oro per i cinque successi raccolti nel 2010. Oltre 250 persone sedute, almeno altrettante in piedi, fra invitati e imbucati, personalità cittadine e operatori dell'informazione hanno assistito alla premiazione, a cui ha partecipato tutto il club nerazzurro, dai giocatori al presidente Massimo Moratti, in prima fila con i figli Angelomario e Giovanni, con Marco Tronchetti Provera e l'allenatore Leonardo.
I primi cori li ha fatti partire il presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri, con la maglietta nerazzurra sotto la giacca del completo. Poi tanti applausi e qualche mugugno per una gaffe del sindaco Moratti, che ha datato la fondazione dell'Inter al 1909, poi al 1809 e infine in maniera corretta al 1908.
"Milano ti è grata - ha detto rivolta al cognato Massimo Moratti il sindaco, che è di fede interista e alla fine ha posato con la maglia nerazzurra -: dopo l'Ambrogino nell'anno del centenario dedicato alla storia dell'Inter, ci è sembrato giusto un altro riconoscimento per gli ultimi successi di questa squadra e del suo presidente".
Ogni giocatore ha ricevuto una pergamena, e una sarà consegnata anche a José Mourinho. Alla fine questo Ambrogino e' "un riconoscimento dovuto", ha notato il presidente nerazzurro, sicuro che i successi sportivi della sua squadra abbiano un effetto positivo sulla città. "L'Inter è Milano - ha sottolineato poi ai microfoni di Inter Channel - i tifosi nerazzurri sono sempre stati considerati i milanesi veri, e l'Inter è sempre stata l'orgoglio sportivo della città".
Ma Moratti è anche "molto orgoglioso" di come la sua Inter si sia comportata da gennaio ad oggi, e ora spera in una ulteriore crescita in Champions e in campionato: "Spero che si vada avanti con questo passo, anche perché essere più vicini alla vetta dà motivazioni". Su un eventuale sorpasso nei confronti del Milan, il presidente nerazzurro non si sbilancia. "Nel calcio tutto è possibile, anche allontanarsi. Bisogna fare molta attenzione e restare con i piedi per terra, sperando che noi si faccia bene e che il Milan perda qualche punto".
Durante la cerimonia a Palazzo Marino sono state proiettate le immagini degli ultimi trionfi nerazzurri. "E spero che siano beneauguranti per Milito - è l'auspicio di Moratti a proposito dell'attaccante argentino protagonista di una stagione travagliata -. Tutte le tre vittorie dell'anno scorso portano la firma di Diego, e serve a ricordare che giocatore è". In sala era presente praticamente tutta l'Inter della scorsa stagione, a parte Mourinho, che ha annunciato la volontà di tornare in Italia o in Inghilterra qualora lo mandassero via dal Real Madrid. "Lo cacceranno solo fra cinque anni - ha sorriso Moratti - quindi c'è modo di aspettare...".
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Non era mai stata tanto affollata la sala Alessi di Palazzo Marino, dove nel pomeriggio il sindaco di Milano Letizia Moratti ha consegnato all'Inter l'Ambrogino d'oro per i cinque successi raccolti nel 2010. Oltre 250 persone sedute, almeno altrettante in piedi, fra invitati e imbucati, personalità cittadine e operatori dell'informazione hanno assistito alla premiazione, a cui ha partecipato tutto il club nerazzurro, dai giocatori al presidente Massimo Moratti, in prima fila con i figli Angelomario e Giovanni, con Marco Tronchetti Provera e l'allenatore Leonardo.
I primi cori li ha fatti partire il presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri, con la maglietta nerazzurra sotto la giacca del completo. Poi tanti applausi e qualche mugugno per una gaffe del sindaco Moratti, che ha datato la fondazione dell'Inter al 1909, poi al 1809 e infine in maniera corretta al 1908.
"Milano ti è grata - ha detto rivolta al cognato Massimo Moratti il sindaco, che è di fede interista e alla fine ha posato con la maglia nerazzurra -: dopo l'Ambrogino nell'anno del centenario dedicato alla storia dell'Inter, ci è sembrato giusto un altro riconoscimento per gli ultimi successi di questa squadra e del suo presidente".
Ogni giocatore ha ricevuto una pergamena, e una sarà consegnata anche a José Mourinho. Alla fine questo Ambrogino e' "un riconoscimento dovuto", ha notato il presidente nerazzurro, sicuro che i successi sportivi della sua squadra abbiano un effetto positivo sulla città. "L'Inter è Milano - ha sottolineato poi ai microfoni di Inter Channel - i tifosi nerazzurri sono sempre stati considerati i milanesi veri, e l'Inter è sempre stata l'orgoglio sportivo della città".
Ma Moratti è anche "molto orgoglioso" di come la sua Inter si sia comportata da gennaio ad oggi, e ora spera in una ulteriore crescita in Champions e in campionato: "Spero che si vada avanti con questo passo, anche perché essere più vicini alla vetta dà motivazioni". Su un eventuale sorpasso nei confronti del Milan, il presidente nerazzurro non si sbilancia. "Nel calcio tutto è possibile, anche allontanarsi. Bisogna fare molta attenzione e restare con i piedi per terra, sperando che noi si faccia bene e che il Milan perda qualche punto".
Durante la cerimonia a Palazzo Marino sono state proiettate le immagini degli ultimi trionfi nerazzurri. "E spero che siano beneauguranti per Milito - è l'auspicio di Moratti a proposito dell'attaccante argentino protagonista di una stagione travagliata -. Tutte le tre vittorie dell'anno scorso portano la firma di Diego, e serve a ricordare che giocatore è". In sala era presente praticamente tutta l'Inter della scorsa stagione, a parte Mourinho, che ha annunciato la volontà di tornare in Italia o in Inghilterra qualora lo mandassero via dal Real Madrid. "Lo cacceranno solo fra cinque anni - ha sorriso Moratti - quindi c'è modo di aspettare...".