Harakiri Juve, a Cesena finisce 2-2. Delneri contestato
CalcioLa doppietta di Matri non basta alla Vecchia Signora: i bianconeri escono dal Manuzzi con un punto nelle ultime quattro partite dopo i ko con Lecce, Bologna e Milan. Prosegue la striscia positiva dei romagnoli, con un Parolo in forma smagliante. LE FOTO
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Cesena-Juve: Bergonzi, tre minuti da protagonista
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CESENA-JUVENTUS 2-2
19' Matri (J), 34' Matri (J), 40' Jimenez su rig. (C), 35' st Parolo (C)
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di VALERIO SPINELLA
La Juve cambia marcia, come aveva chiesto Delneri. A Cesena evita di ingranare la quarta (sconfitta consecutiva), parte in quinta con una doppietta di Matri che sembra mettere in ghiaccio il risultato e poi, inspiegabilmente, aziona la retromarcia. E' un vero e proprio suicidio quello dei bianconeri ospiti al Dino Manuzzi: per gli uomini di Delneri, autori di un buon primo tempo soprattutto in chiave offensiva, rimane la consapevolezza di essere dei campioni nel complicarsi la vita. Graziati da Giaccherini (gol mangiato a porta vuota) quando il vantaggio era ancora minimo, è sul 2-0 che Buffon e Motta decidono di riaprire un match praticamente archiviato. Insomma, mentre Del Piero inventa e Matri trasforma tutto in gol, la difesa si traveste da Penelope e disfa la tela (di Pinturicchio).
Quando il futuro marito di Alena Seredova procura un rigore ai padroni di casa atterrando Parolo lanciato a rete, l'arbitro Bergonzi gli concede il privilegio di poterlo parare. Il Cesena recrimina il rosso, Ficcadenti protesta con il quarto uomo, ma Buffon (già espulso a Lecce, soltanto tre turni fa) rimane in porta. Anziché ringraziare il cielo per aver mantenuto la parità numerica in campo, nonostante la rete di Jimenez dal dischetto, Motta decide di lasciare i compagni in dieci intervenendo in modo incosciente, in quanto già ammonito, su Giaccherini poco fuori l'area di rigore.
A un primo tempo bellissimo, che oltre alle due splendide reti di Matri, sempre assistito da Del Piero, offre gol mangiati, pali, un rigore e tanti cartellini segue una ripresa altrettanto vivace. La svolta si ha al giro di boa di questa, quando Delneri decide di intervenire con un cambio scomodo: è il 22', fuori Del Piero, tra i migliori in campo, dentro Martinez. Il capitano non polemizza, ma il pubblico non gradisce e fischia il tecnico. Il Cesena prende coraggio e tredici minuti dopo trova il pari con il suo uomo migliore, Parolo. La velocità di Malonga, inserito da Ficcadenti, mette in risalto la staticità di Iaquinta, subentrato a Matri. Finisce 2-2 e la Juve torna a Torino con un solo punto, l'unico nelle ultime quattro gare di campionato, una media da retrocessione. Per il Cesena, invece, il 2-2 tiene viva l'imbattibilità dell'ultimo mese (8 punti nelle ultime 4 gare di campionato), un dato che porta fiducia per la lotta salvezza. Staccato il Lecce e agganciati Parma e Catania a quota 29 punti, Ficcadenti può tirare un sospiro di sollievo.
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La Juve cambia marcia, come aveva chiesto Delneri. A Cesena evita di ingranare la quarta (sconfitta consecutiva), parte in quinta con una doppietta di Matri che sembra mettere in ghiaccio il risultato e poi, inspiegabilmente, aziona la retromarcia. E' un vero e proprio suicidio quello dei bianconeri ospiti al Dino Manuzzi: per gli uomini di Delneri, autori di un buon primo tempo soprattutto in chiave offensiva, rimane la consapevolezza di essere dei campioni nel complicarsi la vita. Graziati da Giaccherini (gol mangiato a porta vuota) quando il vantaggio era ancora minimo, è sul 2-0 che Buffon e Motta decidono di riaprire un match praticamente archiviato. Insomma, mentre Del Piero inventa e Matri trasforma tutto in gol, la difesa si traveste da Penelope e disfa la tela (di Pinturicchio).
Quando il futuro marito di Alena Seredova procura un rigore ai padroni di casa atterrando Parolo lanciato a rete, l'arbitro Bergonzi gli concede il privilegio di poterlo parare. Il Cesena recrimina il rosso, Ficcadenti protesta con il quarto uomo, ma Buffon (già espulso a Lecce, soltanto tre turni fa) rimane in porta. Anziché ringraziare il cielo per aver mantenuto la parità numerica in campo, nonostante la rete di Jimenez dal dischetto, Motta decide di lasciare i compagni in dieci intervenendo in modo incosciente, in quanto già ammonito, su Giaccherini poco fuori l'area di rigore.
A un primo tempo bellissimo, che oltre alle due splendide reti di Matri, sempre assistito da Del Piero, offre gol mangiati, pali, un rigore e tanti cartellini segue una ripresa altrettanto vivace. La svolta si ha al giro di boa di questa, quando Delneri decide di intervenire con un cambio scomodo: è il 22', fuori Del Piero, tra i migliori in campo, dentro Martinez. Il capitano non polemizza, ma il pubblico non gradisce e fischia il tecnico. Il Cesena prende coraggio e tredici minuti dopo trova il pari con il suo uomo migliore, Parolo. La velocità di Malonga, inserito da Ficcadenti, mette in risalto la staticità di Iaquinta, subentrato a Matri. Finisce 2-2 e la Juve torna a Torino con un solo punto, l'unico nelle ultime quattro gare di campionato, una media da retrocessione. Per il Cesena, invece, il 2-2 tiene viva l'imbattibilità dell'ultimo mese (8 punti nelle ultime 4 gare di campionato), un dato che porta fiducia per la lotta salvezza. Staccato il Lecce e agganciati Parma e Catania a quota 29 punti, Ficcadenti può tirare un sospiro di sollievo.