La ricetta di Allegri: "Scudetto? Vincere ed aspettare"
CalcioIl tecnico del Milan è pronto per la sfida con il Bari: "Non mi fido dei pugliesi, è una gara insidiosa, ma non è un match-ball. Cassano ha giocato partite importanti". Probabile un turno di riposo per Boateng, Jankulovski ed Oddo
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Vincere ed aspettare. Massiliano Allegri ritira a Milanello il premio intitolato a Manlio Scopigno allenatore-filosofo, e dimostra subito di possederne i requisiti. Se tra il Milan capolista e il Bari cenerentola ci passa tutta la serie A, le immagini degli ultimi sette minuti di Brescia-Inter viste in tv mentre era a cena con amici, gli consigliano di dubitare di quello che sembra gia' scritto. "Non mi fido - dice - le partite si vincono sul campo e il Bari nelle ultime due trasferte contro Lazio e Udinese ha perso immeritatamente. Certo ci sono valori tecnici diversi, ma nel campionato italiano non c'e' niente di deciso prima di giocare. Mi aspetto un Milan che faccia subito una grande partita, interpretata nel modo giusto".
Allegri sa bene che, soprattutto quando devi vincere per forza, gli imprevisti sono dietro l'angolo. E il Milan, che domani col Bari, dopo l'eliminazione dalla Champions, va in campo a mezzogiorno subito prima di indossare lo smoking e recarsi alla festa per i 25 anni di Berlusconi presidente in un teatro milanese, non può fallire la chance di ammazzare il campionato. "Mi aspetto un approccio con la giusta intensità ed attenzione - sottolinea Allegri - sennò saremmo dei matti". Il tecnico ormai conosce bene la sua squadra e sa che non è necessario aggiungere pressione. E quindi adotta lo slogan consunto dell' 'importante ma non decisivo'. Secondo lui, i tre punti che i rossoneri aggiungerebbero in classifica ai quattro che hanno di vantaggio sull'Inter, non rappresentano "un match ball. Per lo scudetto bisogna continuare a vincere e ad aspettare".
Allegri, che comincia ad avere qualche problema di abbondanza, ha deciso di dare un turno di riposo a Boateng, Jankulovski ed Oddo e scioglierà gli ultimi dubbi a centrocampo schierando uno tra Emanuelson, Merkel e Flamini a sinistra e forse Zambrotta in difesa per Antonini. Pato ci sarà sicuramente. Ma si capisce che comincia a essere pressato da chi ha giocato finora meno e da chi magari (come ad esempio Clarence Seedorf) deve rinnovare il contratto. E allora gli piacerebbe mettere per una volta a riposo anche Ibrahimovic, se non fosse che lo svedese è ansioso di giocare e far gol (un solo centro nelle ultime otto partite), o addirittura rischiare quel '4-2-fantasia' che era stato in voga a Milanello l'anno scorso quando c'era Leonardo. Prendere di petto subito il Bari con Robinho, Cassano Ibra e Pato tutti insieme, con due mediani a coprire. "Ma cosi' - spiega piu' che altro a se' stesso - non avrei piu' ricambi in attacco".
Allegri resta convinto che Ibra "sta disputando la sua miglior stagione". Però, aggiunge, "è normale che in questo momento affiori un po' di stanchezza. In rosa ci sono giocatori che hanno disputato meno gare e credo che nel finale di stagione questi calciatori rappresenteranno un valore aggiunto per la squadra". Uno di questi e' senz'altro Cassano. "Ha giocato partite importanti, senza dimenticare che arrivava da due mesi di inattivita'. Antonio è stato decisivo in tante partite ed è questo quello che conta". E ammonisce chi dovesse cominciare ad essere impaziente: "Se si vuole far parte del Milan - sottolinea - bisogna accettare le decisioni dell'allenatore". Il quale, gia' domani, almeno un paio di scelte dolorose deve farle.
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Allegri sa bene che, soprattutto quando devi vincere per forza, gli imprevisti sono dietro l'angolo. E il Milan, che domani col Bari, dopo l'eliminazione dalla Champions, va in campo a mezzogiorno subito prima di indossare lo smoking e recarsi alla festa per i 25 anni di Berlusconi presidente in un teatro milanese, non può fallire la chance di ammazzare il campionato. "Mi aspetto un approccio con la giusta intensità ed attenzione - sottolinea Allegri - sennò saremmo dei matti". Il tecnico ormai conosce bene la sua squadra e sa che non è necessario aggiungere pressione. E quindi adotta lo slogan consunto dell' 'importante ma non decisivo'. Secondo lui, i tre punti che i rossoneri aggiungerebbero in classifica ai quattro che hanno di vantaggio sull'Inter, non rappresentano "un match ball. Per lo scudetto bisogna continuare a vincere e ad aspettare".
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