Milan, vip e vecchie glorie. I 25 anni dell'era Berlusconi

Calcio
Silvio Berlusconi alla festa dei suoi 25 anni alla presidenza del Milan
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Tantissimi gli invitati alle nozze d'argento tra il presidente del Milan e la sua squadra. Da Sacchi a Van Basten, passando per Weah fino a Carlo Ancelotti. Berlusconi: "Spero in altri 25 anni così". GUARDA I VIDEO E LE FOTO

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"Peccato, abbiamo pareggiato 1-1 e perso Ibra"; "che giornatona". Così, arrivando domenica sera alla festa per i suoi 25 anni alla guida del Milan, il presidente del consiglio ha commentato la gara dei rossoneri con il Bari a San Siro. "Ho visto solo il secondo tempo - ha aggiunto -, c'era un rigore su Pato e due gol annullati". Quanto all'uscita dagli ottavi di finale di Champions con il Tottenham, ha commentato "sono addolorato, ma non si può sempre vincere". "Abbiamo permesso loro di stare sempre indietro", ha detto riferendosi all'atteggiamento in campo dei londinesi. "Adesso altri 25 anni, che devono fare il paio con i primi". E' questo l'auspicio di Silvio Berlusconi sul futuro del Milan.

Sul palco del Manzoni (dopo aver guardato le immagini della cavalcata rossonera nei suoi 25 anni di presidenza: 5 Champions League, 7 scudetti, 3 Mondiali per Club, una Coppa Italia, 5 Supercoppe europee e 5 Supecoppe di Lega), Berlusconi, microfono in mano, regala parole dolci alla squadra di oggi e ai tanti campioni di ieri presenti in sala (dagli Invincibili come Baresi e Costacurta, a Maldini e Simone, fino a Van Basten e Weah; a tecnici vincenti come Sacchi e Ancelotti, e a tanti volti della storia recente milanista), regalando a tutti buffetti, carezze e qualche battuta.

"Non spostarti - esordisce ironizzando con il conduttore della serata, Gerry Scotti che si era allontanato dal palco -: gia' in Italia sono solo contro tutti". "Fa bene avere qualcuno vicino - ammicca nel vederlo tornare al suo fianco - anche se a sinistra". Parole scherzose anche per l'amministratore delegato e vicepresidente rossonero, Adriano Galliani ("non è mica lo zio Fester" ma è "un grande attore: i suoi salti e le sue smorfie durante le partite le fa per rendere più interessanti gli incontri di calcio"), e per Arrigo Sacchi, grande tecnico con un solo "neo". "Non mi ha seguito - sorride - e non è andato dal mio medico: adesso avrebbe una capigliatura come la mia".

Parole dolci dedicate agli eroi rossoneri. A Van Basten, "grandioso", e al "genio" Savicevic; a Maldini e Baresi, bandiere "i cui numeri di maglia non verranno piu' usati da nessuno"; o a Simone: "Non lo fermavano mai - sottolinea Berlusconi - perché, piccolo, non lo vedevano: succede spesso anche a me...". Consolatorie, come quelle rivolte al Gattuso squalificato cinque turni per la testata rifilata a Joe Jordan - "noi siamo buoni, ma ogni tanto ce ne fanno di così grosse che perdiamo la testa: a me succede con Bersani" -; o di stima come quelle pensate per Allegri, che "è perfetto per lo stile Milan, resterà con noi a lungo e ci porterà altre vittorie". Lasciata la festa del Teatro Manzoni, nei pressi di un ristorante del centro, l'ultima battuta a una signora che gli grida 'sei il piu' grande uomo del mondo'. "Io vorrei essere un cittadino qualunque - allarga le braccia sorridendo - e guardi un po' cosa mi tocca fare...". 

Oltre 700 gli invitati Vip - Erano oltre settecento invitati, tra vip, politici ed esponenti del mondo dell'economia e, naturalmente, la squadra al gran completo, per la festa di 25 anni dell'era Berlusconi al Milan. Tra i primi ad arrivare, il presentatore della serata, Gerry Scotti, alcune ex star rossonere, come George Weah, Diego Fuser, Gianluigi Lentini, Filippo Galli, Alessandro Costacurta, Daniele Massaro, Giovanni Galli (ex portiere e candidato sindaco del Pdl a Firenze), Franco Baresi, Marco Van Basten, Paolo Maldini e Dejan Savicevic. Non potevano mancare l'ad della società, Adriano Galliani, il vicepresidente Paolo Berlusconi e l'allenatore Massimiliano Allegri.

Presenti anche Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti. Poi il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, il questore, Alessandro Marangoni, l'assessore lombardo allo Sport e ai giovani, Monica Rizzi, il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, e l'europarlamentare Pdl Licia Ronzulli. "Il ricordo più bello è Barcellona '89, la prima Coppa dei Campioni" dell'era Berlusconi, ha rievocato Adriano Galliani, parlando con i giornalisti, designando a giocatore simbolo della squadra, che ha segnato la storia calcistica degli ultimi 25 anni, Marco Van Basten. "Non so cosa sia successo oggi" a Ibrahimovic, ha detto Weah riferendosi al gesto che è costato l'espulsione allo svedese. "Forse era nervoso - ha aggiunto - comunque il Milan deve pensare a vincere lo scudetto. Cinque punti (dall'Inter, ndr) a nove partite dalla fine: ce la può fare".