Cento modi di battere una punizione. A Rudolf ne basta uno

Calcio
Rudolf esulta con i compagni: lo schema è riuscito alla perfezione
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La rigidità di uno schema può andare d'accordo con fantasia e inventiva. L'ha dimostrato il Bari, spiazzando la difesa del Milan grazie a un trucchetto che, prima di ieri, si era già visto anche in due edizioni dei Mondiali. Persino Zanetti segnò così...

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di Vanni Spinella

Diceva il professor Franco Scoglio di conoscere "21 modi per battere un calcio d'angolo". E chissà quanti altri ne aveva in testa per le punizioni.
In ogni caso, il teorema è dimostrato: schema e fantasia, rigida applicazione e galoppante inventiva possono andare d'accordo. Anzi: quando si incontrano, è una gioia per gli occhi.

A Bari se li sono stropicciati per diversi minuti, non credendo alla possibilità che potesse essere veramente così semplice violare la porta di Abbiati. Ci avevano provato Matri e Cavani, negli ultimi 180', e senza successo. Forse anche senza fantasia.

Così ci ha pensato Bortolo Mutti, andando a rispolverare un vecchio classico della punizione fantasiosa: la palla filtrante per il compagno che si trova alle spalle della barriera.
Uno schema che, prima del Bari, era stato proposto anche in due edizioni dei Mondiali, in cui il copione è sempre lo stesso, ma le varianti infinite.
A Usa '94, la Svezia, nel quarto di finale contro la Romania, sfruttò i (pochi) centimetri di Brolin che si era abilmente nascosto dietro la barriera avversaria senza essere visto da nessuno. Salvo sbucare fuori all'ultimo momento, raccogliere il passaggio filtrante, incrociare di destro e far gol.
Quattro anni dopo è l'Argentina a riproporre un film identico nella delicatissima sfida contro l'Inghilterra. Protagonista, stavolta, è Javier Zanetti che con nonchalance si aggrega alla barriera inglese, e le sfila alle spalle giusto in tempo per mostrare a Veron il corridoio in cui servirlo. D'altra parte, a chi passerebbe in mente di marcare Zanetti su un calcio di punizione?

Stavolta a dirigere l'orchestra è un altro pelato argentino, Sergio Almiron, ma la musica non cambia. La barriera rossonera è predisposta, tutto fa pensare a una palla calciata in area, nel mucchio, alla ricerca di un colpo di testa vincente. Il massimo della banalità, per una squadra che deve pensare solo a difendersi, mica a fare gol. Ed è qui che scatta il colpo di genio.
Il mite Rudolf, con l'aria di quello che passa di lì per caso, taglia alle spalle della barriera. L'esperto Van Bommel lo lascia andare per la sua strada.
Vuoi che il Bari ultimo in classifica si vada a inventare qualcosa di diverso dalla palla scodellata in area? Ha già conquistato una punizione al limite contro il grande Milan, impossibile che la sprechi andando a cercare chissà quale trucchetto. Anche perché, e a Cagliari lo sanno bene, la figuraccia è dietro l'angolo.
E invece...

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