Simeone come Diego: il gol di Llama una liberazione
CalcioL'allenatore del Catania è esploso dopo l'eurogol del suo giocatore. Ed è corso sotto la curva dei tifosi come fece Maradona dopo il gol di Martin Palermo contro il Perù. E ora la salvezza è più vicina: "Abbiamo combattuto, grazie tifosi"
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Ha iniziato a correre all'impazzata, come Mourinho nel gelo di Kiev dopo il gol di Sneijder. Ha iniziato a correre sotto la pioggia come Maradona, nel nubifragio di Buenos Aires quando Martin Palermo segnò al 92' contro il Perù, tenendo vivo il sogno Mondiale. Non si è tuffato, Diego Simeone, non ha abbracciato il suo portiere. È corso sotto ai tifosi, scaricando la rabbia, la tensione e la gioia per un momento atteso da tanto, anche se non ancora definitivo. E lo ha fatto anche per rendere omaggio ai tifosi, che dopo le contestazioni non hanno fatto mancare l'appoggio: "Il pubblico era dalla nostra parte, perché hanno visto che abbiamo combattuto", ha detto il tecnico argentino.
Il gol di Llama ha sciolto tutta Catania. Innanzitutto per la bellezza, per quel sinistro al volo cercato, quello schema pensato e trovato. Estratto dal cilindro, come lo stesso Llama chiamato da Simeone al momento giusto. Da tempo la stampa locale chiedeva a ripetizione a Simeone di impiegare il mancino, reduce da un infortunio. "Arriverà il suo momento", ripeteva il Cholo.
Il momento è arrivato nel modo più bello, con quello che finirà nella top ten dei gol stagionali. Poi, se le cose dovessero andar bene, finirà anche nella classifica delle reti più pesanti. Una vittoria in casa, per il Catania non è una novità. Battere così la Sampdoria, contendente diretta per la salvezza e gettarla nel baratro della lotta per la retrocessione vale molto. Farlo con un gol così giustifica la corsa di Simeone. Che per un attimo si è sentito come un altro Diego.
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Ha iniziato a correre all'impazzata, come Mourinho nel gelo di Kiev dopo il gol di Sneijder. Ha iniziato a correre sotto la pioggia come Maradona, nel nubifragio di Buenos Aires quando Martin Palermo segnò al 92' contro il Perù, tenendo vivo il sogno Mondiale. Non si è tuffato, Diego Simeone, non ha abbracciato il suo portiere. È corso sotto ai tifosi, scaricando la rabbia, la tensione e la gioia per un momento atteso da tanto, anche se non ancora definitivo. E lo ha fatto anche per rendere omaggio ai tifosi, che dopo le contestazioni non hanno fatto mancare l'appoggio: "Il pubblico era dalla nostra parte, perché hanno visto che abbiamo combattuto", ha detto il tecnico argentino.
Il gol di Llama ha sciolto tutta Catania. Innanzitutto per la bellezza, per quel sinistro al volo cercato, quello schema pensato e trovato. Estratto dal cilindro, come lo stesso Llama chiamato da Simeone al momento giusto. Da tempo la stampa locale chiedeva a ripetizione a Simeone di impiegare il mancino, reduce da un infortunio. "Arriverà il suo momento", ripeteva il Cholo.
Il momento è arrivato nel modo più bello, con quello che finirà nella top ten dei gol stagionali. Poi, se le cose dovessero andar bene, finirà anche nella classifica delle reti più pesanti. Una vittoria in casa, per il Catania non è una novità. Battere così la Sampdoria, contendente diretta per la salvezza e gettarla nel baratro della lotta per la retrocessione vale molto. Farlo con un gol così giustifica la corsa di Simeone. Che per un attimo si è sentito come un altro Diego.
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