Vargas prima gioia. Furia viola su Marchionni l'egoista
CalcioPrimo centro stagionale per l'esterno peruviano, impiegato da Mihajlovic come interno di centrocampo. "Visto, non siamo morti" dice orgoglioso il tecnico. Che smorza le polemiche sul litigio tra i suoi uomini, che se la sono presa con il centrocampista
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Prima volta da titolare nel 2011 e primo gol stagionale. Mihajlovic l'ha scelto, mettendolo in una posizione insolita per lui, quella di interno di centrocampo. Ma la classe è emersa, il colpo è arrivato. Vargas è tornato a segnare e a portare punti ad una Fiorentina che ora è a soli due punti da quell'obiettivo che sembrava un miraggio: l'Europa.
Eppure, in una domenica in cui il gol di Vargas e le parate di Boruc hanno permesso a Mihajlovic di gonfiare il petto ("Il passo che abbiamo tenuto nel 2011 è quello di una squadra che vale le prime cinque o sei. Io l'ho sempre detto, dall'inizio del campionato, e mi prendevano per matto. Ora però stiamo portando le prove di quello che valiamo veramente, di quello che siamo"), c'è stata una nota stonata. Uno screzio finale che ha avuto un obiettivo comunte. Marco Marchionni.
Boruc e Natali erano i più indiavolati, li hanno dovuti fermare perché volevano dirgliene quattro al loro compagno, e non solo. Lo hanno cercato, al termine della partita, invece di festeggiare. Perché? Semplice. Perché l'esterno viola ha sprecato diversi contropiedi, ha cercato la giocata nei minuti di recupero invece che congelare il pallone. Ha cercato la gloria del gol, ha sbagliato a servire Babacar. Insomma, si è intestardito, facendo innervosire tutta la squadra. Anche se è stato proprio Mihajlovic a gettare acqua sul fuoco: "Marchionni ha giocato benissimo, voleva fare gol. Io non mi arrabbierò mai quando un giocatore sbaglia un gol, ma l'atteggiamento deve essere quello giusto. Questo per me è importante. Ma tra i ragazzi non è successo assolutamente nulla, la cosa è finita lì".
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Prima volta da titolare nel 2011 e primo gol stagionale. Mihajlovic l'ha scelto, mettendolo in una posizione insolita per lui, quella di interno di centrocampo. Ma la classe è emersa, il colpo è arrivato. Vargas è tornato a segnare e a portare punti ad una Fiorentina che ora è a soli due punti da quell'obiettivo che sembrava un miraggio: l'Europa.
Eppure, in una domenica in cui il gol di Vargas e le parate di Boruc hanno permesso a Mihajlovic di gonfiare il petto ("Il passo che abbiamo tenuto nel 2011 è quello di una squadra che vale le prime cinque o sei. Io l'ho sempre detto, dall'inizio del campionato, e mi prendevano per matto. Ora però stiamo portando le prove di quello che valiamo veramente, di quello che siamo"), c'è stata una nota stonata. Uno screzio finale che ha avuto un obiettivo comunte. Marco Marchionni.
Boruc e Natali erano i più indiavolati, li hanno dovuti fermare perché volevano dirgliene quattro al loro compagno, e non solo. Lo hanno cercato, al termine della partita, invece di festeggiare. Perché? Semplice. Perché l'esterno viola ha sprecato diversi contropiedi, ha cercato la giocata nei minuti di recupero invece che congelare il pallone. Ha cercato la gloria del gol, ha sbagliato a servire Babacar. Insomma, si è intestardito, facendo innervosire tutta la squadra. Anche se è stato proprio Mihajlovic a gettare acqua sul fuoco: "Marchionni ha giocato benissimo, voleva fare gol. Io non mi arrabbierò mai quando un giocatore sbaglia un gol, ma l'atteggiamento deve essere quello giusto. Questo per me è importante. Ma tra i ragazzi non è successo assolutamente nulla, la cosa è finita lì".
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