Prandelli, idea meravigliosa: una Under 21 azzurra in B

Calcio
Il ct azzurro, Cesare Prandelli (Getty)
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Il piano del ct è condiviso da Demetrio Albertini e Arrigo Sacchi: "Ora porteremo il progetto nelle sedi opportune, vale a dire in Consiglio federale", ha spiegato l'ex centrocampista rossonero, presidente del club Italia

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Una squadra azzurra Under 21 iscritta al campionato di serie B. E' l'idea di Cesare Prandelli, ct azzurro, e Demetrio Albertini, presidente del club Italia, per aiutare il calcio italiano ad uscire dalla crisi degli ultimi anni. Lo ha annunciato proprio Albertini in un incontro all'Ansa sulla rifondazione del calcio italiano. "Ora - ha detto Albertini - porteremo il progetto nelle sedi opportune, vale a dire in Consiglio federale".

L'idea è piena, completa, deflagrante. Una vera e propria cantera azzurra, una squadra di giovani talenti del calcio nazionale da valorizzare e far crescere in una selezione che scende in campo ogni domenica in un campionato professionistico. Formazione diversa dalle Under, ma parallela. "La nostra è una proposta tecnica - ha illustrato Albertini - per valorizzare i giovani senza danneggiare alcun club e far crescere il vivaio azzurro". L'obiettivo e' portare il progetto completo in consiglio federale entro giugno. Il punto di partenza è l'abbassamento dell'età dei Primavera, hanno spiegato Albertini e Sacchi, coordinatore delle nazionali giovanili. A oggi, nell'ultimo campionato giovanile prima dei professionisti si gioca fino a 21 anni (con quattro fuori quota). Non è una palestra sufficiente.

L'idea Prandelli-Albertini prevede da un minimo di una a un massimo di due selezioni (U.20 e U.21), non sovrapposte alle nazionali degli azzurrini ora guidate da Ferrara e Rocca; ma fornirebbero, con un lavoro stagionale e continuo, la base per le nazionali impegnate nelle qualificazioni a Olimpiadi e tornei internazionali, così come avviene per gli altri sport. Il ciclo sarà biennale (dai 19 ai 21 anni), le rose di 25/30 giocatori tutti italiani convocabili in nazionale, l'organizzazione come quella di una club, la sede un centro tecnico federale a Firenze o Roma, e l'inserimento è previsto in un campionato professionistico, la serie B è l'obiettivo massimo. Il Team Italia, o i team Italia, giocherebbero fuori classifica (non potrebbero essere ne promossi né retrocessi), facendo crescere il numero di squadre partecipanti.

Al di là della risposta dei club - ma sono loro ad aver chiesto di uscire dalle acque stagnanti del torneo Primavera - restano da definire formula e modalità del prestito dei baby-talenti, perché i giocatori selezionati resteranno patrimonio dei club di appartenenza. Nel frattempo, hanno sottolineato Albertini e Sacchi, il progetto della cantera azzurra si è già messo in moto: "Abbiamo aumentato del 30-40 per cento l'attività della nazionali giovanili, perché i ragazzi hanno bisogno di giocare". E da Ferrara, Zoratto ed Evani in giù, è stato rafforzato il gruppo dei tecnici e soprattutto dei talent scout delle giovanili. "L'Italia è un paese per vecchi", sottolinea amaro Sacchi. Ma trovare un posto in più, su tante squadre professionistiche, non è poi così impossibile se si vuole scommettere sul futuro.