Il brasiliano, sempre nei cuori dei tifosi friulani, commenta con entusiasmo la stagione dei bianconeri: "Mi dà una grande gioia, così come ai tifosi". L'ex ct del Giappone potrebbe tornare ad allenare, in Europa: in pole c'è lo Sporting Lisbona
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Lo Sporting chiama, Zico potrebbe rispondere: l'ex allenatore del Cska Mosca e della nazionale giapponese sembra orientato verso un ritorno nel Vecchio continente: "Per ora sono impegnato con la mia scuola di calcio in Brasile ma c'è la possibilità di tornare ad allenare in Europa".
"Quando posso sempre mi piace venire in italia, a Udine, magari a bere un buon bicchiere di vino" dice, poi parlando dell'ottimo campionato della squadra allenata da Guidolin, aggiunge: "Mi dà una grande gioia, così come ai tifosi. E' una squadra che punta alla Champions o comunque all'Europa League. Peccato che un paio di anni fa la squadra sia stata smantellata per la necessità di vendere certi giocatori, perché forse oggi poteva punta alle scudetto e vedere la gente friulana felice per me è importante". Su Totò Di Natale, che veste la maglia numero 10 che fu già sua, dice: "E' un vero fuoriclasse, un giocatore che ha grandissime qualita, diverso da me perché lui è un attaccante punto, sempre in area ad aspettare una buona occasione. ha buoni piedi anche con le punizioni e magari dovrebbe continuare ad allenarsi su questo aspetto perché le punizioni possono essere buone per lui e per la squadra. Io penso che può dare un buon contribuito anche alla nazionale".
Alla domanda su chi, oggi, somiglia ad un numero 10 dei suoi tempi, quelli anche di Platini e Maradona, rimarca come siano tempi e schemi diversi: "Non c'è più il numero 10 che gioca dietro le due punte, adesso quasi tutti giocano con il 4-4-2 con i due giocatori sulle fasce. A me piace Ozil del Real Madrid che gioca bene nel mezzo più per fare segnare gli altri che segnare lui stesso". Immancabile la domanda sul perché lasciò l'Udinese da giocatore. "Per un problema con il presidente, un problema fiscale che mi ha costretto a tornare in Brasile perché sono stato denunciato per una cosa che non avevo fatto ed il presidente che sapeva non mi ha detto niente - afferma Zico - Un problema che poteva essere risolto prima. Io mi sono arrabbiato e sono tornato in Brasile anche perché c'era la nazionale. Poi è stato dimostrato che io avevo ragione", ci tiene a sottolineare. Quindi conferma che la prima squadra ad interessarsi a lui fu la Roma del presidente Dino Viola e che non se ne fece niente perche il Flamengo non volle venderlo. "Allora era la società a detenere il cartellino del giocatore ed il Flamengo non mi ha voluto vendere e non ci fu nulla da fare. Io sono anche stato a Roma, a pranzo a casa del presidente Dino Viola e loro volevano prendermi. Io poi sono tornato in Brasile ma il Flamengo non voleva neanche parlare di una mia uscita dal club". Zico, però, poi finì all'Udinese e una settimana dopo la firma con il club friulano ricevette una telefonata da parte di Paulo Roberto Falcao. "Lui voleva sapere se potevo andare alla Roma, ma io gli dissi che avevo già firmato con un'altra squadra italiana, lui pensava alla Juve ma io gli rivelai che era l'Udinese e lui allora ha deciso di seguire Toninho Cerezo alla Roma".
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Lo Sporting chiama, Zico potrebbe rispondere: l'ex allenatore del Cska Mosca e della nazionale giapponese sembra orientato verso un ritorno nel Vecchio continente: "Per ora sono impegnato con la mia scuola di calcio in Brasile ma c'è la possibilità di tornare ad allenare in Europa".
"Quando posso sempre mi piace venire in italia, a Udine, magari a bere un buon bicchiere di vino" dice, poi parlando dell'ottimo campionato della squadra allenata da Guidolin, aggiunge: "Mi dà una grande gioia, così come ai tifosi. E' una squadra che punta alla Champions o comunque all'Europa League. Peccato che un paio di anni fa la squadra sia stata smantellata per la necessità di vendere certi giocatori, perché forse oggi poteva punta alle scudetto e vedere la gente friulana felice per me è importante". Su Totò Di Natale, che veste la maglia numero 10 che fu già sua, dice: "E' un vero fuoriclasse, un giocatore che ha grandissime qualita, diverso da me perché lui è un attaccante punto, sempre in area ad aspettare una buona occasione. ha buoni piedi anche con le punizioni e magari dovrebbe continuare ad allenarsi su questo aspetto perché le punizioni possono essere buone per lui e per la squadra. Io penso che può dare un buon contribuito anche alla nazionale".
Alla domanda su chi, oggi, somiglia ad un numero 10 dei suoi tempi, quelli anche di Platini e Maradona, rimarca come siano tempi e schemi diversi: "Non c'è più il numero 10 che gioca dietro le due punte, adesso quasi tutti giocano con il 4-4-2 con i due giocatori sulle fasce. A me piace Ozil del Real Madrid che gioca bene nel mezzo più per fare segnare gli altri che segnare lui stesso". Immancabile la domanda sul perché lasciò l'Udinese da giocatore. "Per un problema con il presidente, un problema fiscale che mi ha costretto a tornare in Brasile perché sono stato denunciato per una cosa che non avevo fatto ed il presidente che sapeva non mi ha detto niente - afferma Zico - Un problema che poteva essere risolto prima. Io mi sono arrabbiato e sono tornato in Brasile anche perché c'era la nazionale. Poi è stato dimostrato che io avevo ragione", ci tiene a sottolineare. Quindi conferma che la prima squadra ad interessarsi a lui fu la Roma del presidente Dino Viola e che non se ne fece niente perche il Flamengo non volle venderlo. "Allora era la società a detenere il cartellino del giocatore ed il Flamengo non mi ha voluto vendere e non ci fu nulla da fare. Io sono anche stato a Roma, a pranzo a casa del presidente Dino Viola e loro volevano prendermi. Io poi sono tornato in Brasile ma il Flamengo non voleva neanche parlare di una mia uscita dal club". Zico, però, poi finì all'Udinese e una settimana dopo la firma con il club friulano ricevette una telefonata da parte di Paulo Roberto Falcao. "Lui voleva sapere se potevo andare alla Roma, ma io gli dissi che avevo già firmato con un'altra squadra italiana, lui pensava alla Juve ma io gli rivelai che era l'Udinese e lui allora ha deciso di seguire Toninho Cerezo alla Roma".
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