Cavani torna Matador, stende il Cagliari e Napoli sogna

Calcio
E' tornato Cavani. Il Matador ha firmato la doppietta che ha permesso al Napoli di battere il Cagliari 2-1 al San Paolo (Getty)
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Nel posticipo una doppietta del bomber uruguaiano, a secco da più di un mese, regala 3 punti fondamentali agli azzurri nella rincorsa a Milan e Inter. Agli uomini del grande ex Donadoni non è bastato il gol di Acquafresca: al San Paolo finisce 2-1. VIDEO

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di LUIGI VACCARIELLO

Torna Mazzarri, Cavani segna, il San Paolo canta e Napoli sogna. Sono le quattro note dolci di una notte che sotto il Vesuvio non vorrebbero far finire mai. Nel posticipo della 30esima giornata, gli azzurri battono 2-1 il Cagliari con una doppietta del bomber uruguaiano e continuano la rincorsa verso “quella cosa lì” che Mazzarri, al rientro in panchina dopo il turno di squalifica, non vuole proprio nominare. A 8 giornate dalla fine del Campionato, il Napoli è terzo a 59 punti, a una lunghezza dall’Inter, a tre dal Milan capolista, in piena lotta per quel titolo che manca dal lontanissimo 1990 e che solo fino a qualche mese suonava come un'eresia.



Lo Scudetto non sarà, dunque, un discorso ridotto solo a Milan e Inter, che il calendario metterà di fronte nel derby alla ripresa dopo la sosta per la Nazionale. A Napoli gli scongiuri sono una consuetudine, così come il muoversi in sordina, ma nascondersi per questa squadra comincia a diventare davvero difficile, soprattutto se dopo Lavezzi, Mazzarri può tornare a contare anche sul ritrovato feeling con il gol di Cavani.

Seppur Acquafresca abbia provato a rovinare la festa al San Paolo, interrompendo anche l’imbattibilità interna di De Sanctis dopo 798’, i sardi di Donadoni, il predecessore mai tanto amato sulla panchina azzurra di Mazzarri, nulla hanno potuto contro la ritrovata vena realizzativa di Cavani. Non segnava da poco più di un mese il Matador, da quel 12 febbraio all’Olimpico, da quella doppietta alla Roma che aveva consolidato le ambizioni da grande della squadra di De Laurentiis. Ambizioni che si sono tramutate in un sogno. Sogno dal quale a Napoli non si vogliono più svegliare perché in qualche caso "a Nuttata" non è detto che "adda passà".