Il Parma dei Tanzi al cinema. Da attore non protagonista

Calcio
Calisto e StefanoTanzi sono stati, rispettivamente, patron e presidente del Parma sino al crac Parmalat
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Dal 4 marzo nelle sale è in programmazione "Il Gioiellino", film ispirato al crac Parmalat, in cui i tifosi crociati possono riconoscere una parte della storia del club. Le presidenze di Calisto e Stefano Tanzi, Enrico Bondi e un simil-Gilardino...

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di LORENZO LONGHI

Non avrà la maglia crociata, ma una biancorossa con un logo che magari molto somiglia a quello del Mantova, eppure da qualche settimana il Parma calcio si ritrova in un film come… attore non protagonista. La pellicola in questione è Il Gioiellino di Andrea Molaioli, rilettura non documentaristica del crac Parmalat, uscito nelle sale italiane lo scorso 4 marzo. Attore non protagonista, il Parma, ma è facile per i tifosi emiliani riconoscere la propria squadra e alcuni personaggi che vi hanno girato attorno in quegli anni. Calisto Tanzi-Amanzio Rastelli (interpretato da Remo Girone), che il club non intende venderlo “perché ci tiene”, il figlio Stefano (Matteo, nel film), che ai tempi era il più giovane presidente della Serie A e la cui interpretazione pare azzeccata più per il look che per la caratterizzazione. E coppe, trasferte, successi, nonché la scarsa simpatia (“Soldi buttati”) che per il club manifestava quel Fausto Tonna che della Parmalat era direttore finanziario. Interpretato da Tony Servillo, il cui personaggio nel film si chiama Ernesto Botta.

Tanzi padre e figlio, patron e presidente di quegli anni di successi "dopati" dalla finanza creativa, ma anche Enrico Bondi, commissario straordinario della Parmalat ai tempi del crac (oggi ne è amministratore delegato), che compare fugacemente e parsimoniosamente al termine del film e che fu presidente del Parma in vendita dall’ottobre 2006 al gennaio 2007, quando cedette la carica ad uno dei suoi più fidati collaboratori, Guido Angiolini.

C’è poi, nella pellicola, un talento brasiliano, Zizinho, nella cui storia non è difficile riconoscere Alberto Gilardino. Che straniero non è, ma certo passò dal Parma al Milan in uno dei più pesanti momenti di crisi del club emiliano, e del resto nell’opera di Molaioli il talento Zizinho viene ceduto da Rastelli-Tanzi padre proprio al presidente del consiglio, in una trattativa nella villa privata di quest’ultimo. In realtà, Gilardino venne ceduto nel luglio del 2005, quando a governare sul Parma non c’era più Tanzi ma il club, in amministrazione straordinaria, era da tempo ormai in vendita, in quanto giudicato asset non strategico per la nuova Parmalat. Ma della punta, con Berlusconi, Tanzi parlò in effetti anche l'estate precedente.

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