LUCI A SAN SIRO. Dopo il successo sui nerazzurri, i rossoneri, che possono amministrare 5 punti di vantaggio, ritornano ad essere i favoriti numeri 1, ma il campionato è ancora lungo e un finale di stagione thrilling è sempre dietro l’angolo
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di LORENZO LONGHI
Il countdown è giunto al termine, il D-day è passato. Il D-day ove “D” sta per derby ed è inevitabilmente quel Milan-Inter che di fatto ha dato il via al campionato, quello vero, quello che potrebbe decidere l’assegnazione dello scudetto. Un thriller di 630 minuti, in cui rossoneri e nerazzurri - protagonista e antagonista, scegliete voi quale ruolo assegnare alle due - se la vedranno dopo lo scontro diretto in un duello all'ultimo sangue che chiuderà i conti il 22 maggio. Lo scontro proseguirà a distanza. Perché le tappe che porteranno al tricolore le ha decise il calendario, lo scorso agosto, ma è solo ora che le variabili relative a condizione fisica e psicologica potranno influire per davvero. E pesare tanto, tantissimo.
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Così, se dopo il derby Milan e Inter non si lasceranno andare a clamorosi colpi di scena perdendo punti proprio a San Siro (Samp, Bologna e Cagliari gli avversari di Allegri; Chievo, Lazio, Fiorentina e Catania quelli di Leonardo) o nelle abbordabili trasferte rispettivamente di Firenze e Parma, la scena madre si girerà fra l’8 e il 15 maggio. Rossoneri a Roma contro i giallorossi dell’ex Borriello - e verosimilmente del nuovo e ambizioso proprietario Di Benedetto - alla giornata 36, quindi la settimana dopo l’Inter andrà a Napoli. Per prendersi lo scudetto, o forse per perderlo e tentare di riprenderselo di nuovo all’ultimo turno, quando il Milan giocherà a Udine. Già, perché ci sono anche Napoli e Udinese, inizialmente scritturati come attori non protagonisti - ma sarà davvero così? - che, tuttavia, decideranno la direzione dello scudetto. Ora, però, fari puntati su San Siro. Signori, si gira.
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