Il Brescia fa 100 anni. E Guardiola dà la sua benedizione

Calcio
Pepe Guardiola saluta Antonio Filippini, sotto gli occhi di Caracciolo (Foto Ansa)
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Visita a sorpresa al campo di allenamento di Coccaglio da parte dell'allenatore del Barcellona, ex indimenticato. Abbracci e sorrisi e una promessa: "Se torno in Italia, è per allenare qui. Gratis". Via alla mostra sul centenario

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Il Brescia festeggia i 100 anni. E a dare la benedizione virtuale all'inizio dei festeggiamenti della società è arrivato in visita, mercoledì al campo di Coccaglio, niente meno che Pep Guardiola. L'allenatore del Barcellona ha lasciato un pezzo di cuore a Brescia. E così, sfruttando qualche giorno di riposo dovuto alla sosta per le nazionali, l'allenatore del Barcellona si è materializzato all'Hotel Touring e poi al campo sportivo di Coccaglio. Dove è stato di casa dal 2001 al 2003 (in mezzo, la breve parentesi a Roma).

Un legame particolare quello che lega Guardiola al Brescia. La sua esperienza in Lombardia era coincisa anche con l'affare doping, superato con l'assoluzione. L'accoglienza è stata più che calorosa. Ex compagni come i Filippini, Zebina, ma anche Calori e Sussi lo hanno salutato come se fosse un fratello. E il presidente Corioni gli ha scherzosamente proposto la panchina del Brescia. La risposta di Pep? "Se torno in Italia, lo faccio solo per allenare qui. E lo farei gratis. E so che vi salverete: sono con voi. E venite a trovarmi al Camp Nou". Eccolo, Pep Guardiola racchiuso in due battute. E a Brescia si sono accesi sorrisi grandi così.

Tanto più che proprio oggi, giovedì 24, a Palazzo Martinengo viene inaugurata l'esposizione "Centanni di Brescia Calcio", la mostra aperta fino al 30 giugno in cui i tifosi potranno ammirare cimeli, vecchie maglie e tutti i pezzi di storia del primo secolo di vita della società calcistica lombarda. Storia fatta anche da quel gentiluomo di Guardiola.

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