Leo-style, quando il derby diventa una questione di moda

Calcio
Leonardo con tre look diversi: tuta, trench, abito D&G
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Dal Trench alla giacca e cravatta griffate Dolce&Gabbana indossati negli anni del Milan. Dall’abito firmato Costume National alla tuta sfoggiata sulla panchina nerazzurra. Il total look di Leonardo racconta il big mach in chiave fashion. I VIDEO E LE FOTO

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di Concetta Desando

È il simbolo stesso del derby. Nessuno meglio di lui può rappresentare la storia calcistica Milan-Inter. E non soltanto perché Leonardo è passato da una panchina all’altra, assaporando gioie e dolori di entrambi i cugini. Più dei trofei e delle partite, questa volta a parlare è il suo total look. Dentro e fuori dal campo. Dalle linee minimal e composte firmate Dolce & Gabbana, sponsor della squadra rossonera, Leo è passato ai capi di Costume National, divisa ufficiale dell’Inter. Dopo il famoso trench che sembrava essere la sua divisa in ogni sfida importante delle due squadre, il brasiliano sceglie una comoda tuta, sfoggiata anche durante conferenze stampa e interviste.

Il derby, insomma, diventa una questione di moda.

Il look firmato Milan – Qualcuno aveva già coniato la definizione Leo-style, per identificare l’inconfondibile stile dell’allenatore: trench a doppio petto, completo scuro dalla linea dritta, camicia chiara, immancabile cravatta. Un look studiato appositamente per lui da Dolce & Gabbana e dal quale mister Leo non si allontana neanche fuori dal campo: non c’era conferenza stampa, uscita, intervista in cui non sia apparso con il tipico tocco dei signori del prêt-à-porter. Capitava, a volte, che il completo nero lasciasse il posto a un golfino o che la camicia non fosse accompagnata dalla cravatta, ma niente di più. Il massimo della stravaganza era una pashmina scura legata attorno al collo. E se qualcuno tra i tifosi non aveva tardato a definire l’allenatore un’icona di eleganza, tra i critici non sono mancati i commenti su un “look troppo ingessato”.
Questione di stile? Forse. Ma non solo. Dietro l'apperenza sempre studiata di Leonardo poteva esserci il rapporto tormentato con il presidente Berlusconi. “Siamo incompatibili per carattere e stile” aveva detto riferendosi al rapporto fra i due e al suo addio al team rossonero. Parole da prendere con le pinze, ma che fanno pensare anche alla poca libertà in fatto di look.

Il look firmato Inter – È un Leonardo diverso quello che approda sulla panchina nerazzurra. Più disinvolto, appassionato, deciso a inseguire il suo sogno. E intenzionato a liberarsi da schemi e pregiudizi anche in questione di abiti. Tant’è che, in un primo momento, decide di vestire ancora D&G anche sulla panchina interista. Alla camicia bianca ne preferisce una scura, sfoggiando un look total black al suo esordio fra i cugini. Lo stile è sempre quello lineare e, soprattutto, non manca l’ormai noto trench che lo accompagna in ogni uscita. Solo al 69° giorno da allenatore dell’Inter, Leonardo decide di convertirsi allo sponsor della squadra: quando l’Inter riceve l’Ambrogino d’oro per il triplete del 2010, il coach brasiliano sfoggia un elegante completo griffato Costume National. Addio stile minimal-chic dei signori D&G: il nuovo Leo indossa un completo blu notte gessato grigio dalle linee più morbide, cravatta in seta nera con tre righe bluette e Champions league jacquard in oro. Non solo. Sulla panchina interista emerge l’altra faccia del mister, lontana da abiti eleganti e di scena: scende in campo in tuta e scarpette e, con lo stesso look, concede interviste e si lascia immortalare durante le conferenze stampa.
Un look, questo, che la dice ancora più lunga sul suo rapporto difficile con i gradi alti del Milan.

Solo una cosa è rimasta invariata: i capelli. A differenza di alcuni colleghi che hanno cambiato hairstyle, sia in una squadra che nell’altra Leonardo ha mantenuto lo stesso taglio: medio lungo, leggermente spettinato, ciuffi a onda. Simbolo di quanto affermato appena arrivato all’Inter e che resterà emblema della sua carriera calcistica: “Io sono soprattutto un uomo libero”.

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