Premiata ditta Maldini & Zanetti: noi, specialisti di derby

Calcio
Un duello tra Zanetti e Maldini, capitani coraggiosi di Inter e Milan (Getty)
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Quella sera in campo c'erano tutti e due. Nel derby più decisivo che la storia ricordi. Prima di quello di sabato prossimo, naturalmente. La semifinale di Champions, 13 maggio 2003. I due capitani campioni ed esempi senza tempo. I VIDEO E LE FOTO

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Quella sera in campo c'erano tutti e due. Nel derby più decisivo che la storia ricordi. Prima di quello di sabato prossimo. Letto tutto insieme come in una vecchia canzone di Celentano, l'InterMilan quel dì non valeva lo scudetto, ma la finale di Champions. 13 maggio 2003: all'andata era finita 0-0, l'1-1 firmato Shevchenko e Martins regalò una notte di goduria totale al Milan. Anche per la frustrazione nerazzurra, arrivata ai massimi livelli.

Uno dei ricordi più belli - disse non a caso poi Paolo Maldini. Che di ricordi, nei suoi 24 anni di derby, ne ha davvero tanti. Il primo è uno spettacolare 2-2, il 1 dicembre 1985. Quando lui non era ancora mito, e il Milan non ancora quello ricco e vincente che poi è diventato. Indimenticabile la sfida del 20 novembre 94: l'unica in cui provò la gioia immensa di un gol all'Inter. Ingeneroso che dopo 22 vittorie in partite ufficiali, la sua ultima immagine sia triste: salutò il derby con una sconfitta, il 15 febbraio 2009.

Al suo debutto segnò Paolo Rossi, al suo addio Pato. Nella loro differenza generazionale, c'è dentro Paolo Maldini. Un campione eterno. Lo è già pure Javier Zanetti. Senza confini al punto che dal suo esordio - il 29 ottobre 2005 - non si è ancora mai fermato. 38 derby quasi di fila - uno solo saltato. E un gol anche per lui, il 14 marzo 99: per pareggiare - pensate un po' - una doppietta di Leonardo.

Incroci da Inter-Milan. Partita sempre unica, comunque magica. Ma mai - forse - così importante. Mai - a parte quella volta in Champions. Quando a stringersi la mano da capitani erano Maldini e Zanetti. Sabato Zanetti di mano ne stringerà un'altra, e poi ricomincerà a correre. Come sempre. Per battere il Milan del presente e forse un po' per vendicarsi anche di quello del passato. Giocherà contro Nesta e - magari - contro il ricordo del suo vecchio avversario Paolo Maldini. Campioni ed esempi senza tempo. Come tutti i derby.

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