La Lazio piange una bandiera: è morto Bob Lovati
CalcioL'ex portiere biancoceleste si è spento a Roma a 84 anni. Giocò per sei anni nel club capitolino, del quale poi divenne anche allenatore di giovanili e prima squadra, quindi dirigente. Due le presenze in Nazionale
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Il calcio italiano e la Lazio sono in lutto: è morto a Roma Bob Lovati, aveva 84 anni. Portiere di Pisa, Monza e Torino negli anni '50, era approdato alla Lazio nel 1955 per restarvi fino al 1961.
Nato a Cusano Milanino (Milano) il 20 luglio 1927, Bob Lovati giocò fra i dilettanti del US Gerli, quindi nel Pisa e nel Monza, sino al debutto in serie A con la maglia del Torino. Ma Lovati è stato, soprattutto, Lazio. Arrivò nelle Capitale nel 1956, sei stagioni a difendere la porta della Lazio. Bravissimo nelle uscite e famoso per il rinvio di pugno nelle situazioni più difficili, Lovati non fece rimpiangere Sentimenti IV. In Nazionale fu di passaggio, soltanto per due partite, esperienza breve e intensa, forse troppo. Durò una settimana. Bene all'esordio, difese la porta e non subì reti contro l'Irlanda del Nord (gli azzurri vinsero 1-0), che poi eliminò l'Italia che non partecipò alla fase finale del Mondiale di Svezia. Ma il 2 maggio 1957, durante la trasferta a Zagabria, Lovati fu battuto per ben sei volte (e i romanisti lo sfottevano e lo chiamavano "Bob a sei"). L'Italia perse 6-1 contro la Jugoslavia e per lui si chiusero le porte dell'azzurro anche se è sempre stato considerato uno dei migliori portieri della sua generazione. Continuava, pero', ad esserci la Lazio e con la maglia biancoceleste Lovati vinse la Coppa Italia del 1958.
Da calciatore appese gli scarpini al chiodo nell'estate del 1961, a 33 anni, ma restò in casa Lazio, dove divenne un punto di riferimento fuori dal campo. Istruttore dei giovani, osservatore, dirigente, vice-allenatore e allenatore della prima squadra, Lovati prese in mano la Lazio spesso nei momenti più difficili, una sorta di tappabuchi che riusciva sempre a risolvere le situazioni. Ebbe un rapporto speciale con Tommaso Maestrelli: lo aiutò in campo e fuori, come mediatore di quella Lazio che nel '74 vinse lo scudetto, piena di campioni ma anche di personalità forti. Quando Maestrelli si ammalò, Lovati prese le redini della squadra gestendo un periodo terribile. Il suo curriculum da calciatore con la Lazio è di 146 presenze complessive, di cui 135 in campionato e 11 in Coppa Italia. Il bilancio da allenatore e' di 105 partite (93 in campionato e 12 in Coppa Italia).
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Nato a Cusano Milanino (Milano) il 20 luglio 1927, Bob Lovati giocò fra i dilettanti del US Gerli, quindi nel Pisa e nel Monza, sino al debutto in serie A con la maglia del Torino. Ma Lovati è stato, soprattutto, Lazio. Arrivò nelle Capitale nel 1956, sei stagioni a difendere la porta della Lazio. Bravissimo nelle uscite e famoso per il rinvio di pugno nelle situazioni più difficili, Lovati non fece rimpiangere Sentimenti IV. In Nazionale fu di passaggio, soltanto per due partite, esperienza breve e intensa, forse troppo. Durò una settimana. Bene all'esordio, difese la porta e non subì reti contro l'Irlanda del Nord (gli azzurri vinsero 1-0), che poi eliminò l'Italia che non partecipò alla fase finale del Mondiale di Svezia. Ma il 2 maggio 1957, durante la trasferta a Zagabria, Lovati fu battuto per ben sei volte (e i romanisti lo sfottevano e lo chiamavano "Bob a sei"). L'Italia perse 6-1 contro la Jugoslavia e per lui si chiusero le porte dell'azzurro anche se è sempre stato considerato uno dei migliori portieri della sua generazione. Continuava, pero', ad esserci la Lazio e con la maglia biancoceleste Lovati vinse la Coppa Italia del 1958.
Da calciatore appese gli scarpini al chiodo nell'estate del 1961, a 33 anni, ma restò in casa Lazio, dove divenne un punto di riferimento fuori dal campo. Istruttore dei giovani, osservatore, dirigente, vice-allenatore e allenatore della prima squadra, Lovati prese in mano la Lazio spesso nei momenti più difficili, una sorta di tappabuchi che riusciva sempre a risolvere le situazioni. Ebbe un rapporto speciale con Tommaso Maestrelli: lo aiutò in campo e fuori, come mediatore di quella Lazio che nel '74 vinse lo scudetto, piena di campioni ma anche di personalità forti. Quando Maestrelli si ammalò, Lovati prese le redini della squadra gestendo un periodo terribile. Il suo curriculum da calciatore con la Lazio è di 146 presenze complessive, di cui 135 in campionato e 11 in Coppa Italia. Il bilancio da allenatore e' di 105 partite (93 in campionato e 12 in Coppa Italia).
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