Moratti, 3 ore da Palazzi. Scudetto 2006? Non è un tormento
CalcioIl presidente dell'Inter è stato ascoltato dal Procuratore federale sull'assegnazione al club nerazzurro del titolo tolto alla Juve: "Era giusto chiarire". In vista del derby, intanto, crescono le chance di vedere Chivu in campo. GUARDA IL VIDEO
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"Come e' andato l'incontro? L'importante e' che ci fosse. Come e' andata dovete chiederlo a
lui ma e' stato un incontro sereno ed educato da entrambe le parti". Cosi' Massimo Moratti risponde ai cronisti al termine del faccia a faccia, durato circa tre ore, col procuratore federale Stefano Palazzi, che ha voluto sentirlo nell'ambito dell'istruttoria relativa all'esposto della Juventus sull'assegnazione dello scudetto 2005/2006 ai nerazzurri, legata all'inchiesta Calciopoli. Moratti aveva definito la convocazione "ridicola", "ma allora non ero preoccupato, la consideravo kafkiana ma mi sono anche scusato di quelle dichiarazioni di cui mi sono pentito - precisa - E' stata comunque una cosa molto vicina a quella che avevo fatto con Borrelli ai tempi".
Su quali saranno le conseguenze Moratti non si pronuncia. "Non voglio entrare in decisioni successive, chiaramente sono piu' che convinto delle mie posizioni ma questo non toglie a loro la liberta' di giudizio", sottolinea il massimo dirigente nerazzurro, che fa sapere che durante l'audizione non c'e' stato alcun ascolto di intercettazioni ma solo la lettura. Il fatto che l'incontro sia stato fissato nella settimana dell'atteso derby col Milan "non e' inopportuno, resta il fatto che magari uno non si senta parte di una situazione ma era giusto che mi volesse sentire su questa cosa. E' un qualcosa che riguarda me e non l'Inter. Lo scudetto del 2006 un tormento? Non lo e' assolutamente".
Adesso meglio pensare al calcio giocato, buone notizie giungono - peraltro - da Appiano Gentile, dove Christian Chivu ha dato segnali incoraggianti di recupero in vista della partitissima con il Milan. "Bisogna essere sempre concentrati su tutto, rimane nel cuore il fatto che sabato c'è una sfida importante", ha concluso Moratti.
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lui ma e' stato un incontro sereno ed educato da entrambe le parti". Cosi' Massimo Moratti risponde ai cronisti al termine del faccia a faccia, durato circa tre ore, col procuratore federale Stefano Palazzi, che ha voluto sentirlo nell'ambito dell'istruttoria relativa all'esposto della Juventus sull'assegnazione dello scudetto 2005/2006 ai nerazzurri, legata all'inchiesta Calciopoli. Moratti aveva definito la convocazione "ridicola", "ma allora non ero preoccupato, la consideravo kafkiana ma mi sono anche scusato di quelle dichiarazioni di cui mi sono pentito - precisa - E' stata comunque una cosa molto vicina a quella che avevo fatto con Borrelli ai tempi".
Su quali saranno le conseguenze Moratti non si pronuncia. "Non voglio entrare in decisioni successive, chiaramente sono piu' che convinto delle mie posizioni ma questo non toglie a loro la liberta' di giudizio", sottolinea il massimo dirigente nerazzurro, che fa sapere che durante l'audizione non c'e' stato alcun ascolto di intercettazioni ma solo la lettura. Il fatto che l'incontro sia stato fissato nella settimana dell'atteso derby col Milan "non e' inopportuno, resta il fatto che magari uno non si senta parte di una situazione ma era giusto che mi volesse sentire su questa cosa. E' un qualcosa che riguarda me e non l'Inter. Lo scudetto del 2006 un tormento? Non lo e' assolutamente".
Adesso meglio pensare al calcio giocato, buone notizie giungono - peraltro - da Appiano Gentile, dove Christian Chivu ha dato segnali incoraggianti di recupero in vista della partitissima con il Milan. "Bisogna essere sempre concentrati su tutto, rimane nel cuore il fatto che sabato c'è una sfida importante", ha concluso Moratti.
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